Nel secondo trimestre Carel Industries ingrana la marcia portando la chiusura dei primi sei mesi dell’anno con una crescita sostenuta e margini in miglioramento, confermando la solidità del proprio modello operativo anche in un contesto macroeconomico incerto. Il cda della società, riunitosi il 1° agosto a Brugine, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno.
Nel trimestre aprile-giugno, il gruppo ha registrato ricavi consolidati per 158,8 milioni di euro, in aumento del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, una performance che raggiunge il +11,3% a cambi costanti. Il dato porta i ricavi complessivi del primo semestre a 306,2 milioni di euro, segnando un incremento del 5,0% sul 2024 (+5,7% a cambi costanti).
«I risultati conseguiti nel secondo trimestre del 2025 rappresentano motivo di particolare orgoglio, con performance che, a cambi costanti, evidenziano una crescita dell’11,3%, posizionandosi nella fascia alta delle ultime guidance fornite», ha commentato Francesco Nalini, amministratore delegato di Carel.
«Questo traguardo conferma la solidità del nostro modello operativo e la capacità del Gruppo di esprimere valore anche in un contesto macroeconomico complesso».
Il semestre si è chiuso con un ebitda consolidato pari a 58,3 milioni di euro, in crescita del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2024 e pari al 19,0% dei ricavi. Escludendo alcune componenti non ricorrenti, la marginalità si attesterebbe al 19,3%.
Il risultato netto consolidato è stato di 26,5 milioni di euro, in flessione del 4,8% rispetto al primo semestre 2024, penalizzato dall’assenza di una posta straordinaria favorevole contabilizzata lo scorso anno e dagli effetti valutari sull’opzione put/call sulla quota di minoranza di Kiona – entrambi elementi non monetari.
Positiva l’evoluzione della posizione finanziaria netta, negativa per 41,1 milioni di euro ma in miglioramento rispetto ai 50,2 milioni di fine 2024.
Nel dettaglio dei settori e delle aree geografiche, a brillare è stato il comparto Hvac (sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria) spinto dalla forte ripresa del condizionamento commerciale in area Emea – favorita dal calo di inflazione e tassi – e da segnali positivi nel residenziale, in particolare con le pompe di calore.
A questo si è aggiunta l’inversione di tendenza in Apac, guidata dalle ottime performance in Cina, e un robusto slancio in Nord America, sostenuto dalla domanda di soluzioni per data center e condizionamento commerciale.
Sul fronte della refrigerazione, l’andamento è risultato più disomogeneo. Crescita sostenuta in Apac, grazie alla ripresa cinese, e Nord America (+10% su base annua nel trimestre), mentre in Emea si è registrato un lieve calo, dovuto principalmente al rinvio temporaneo di alcuni progetti in Europa occidentale e alla base comparativa elevata nell’est del continente.
«La generazione di cassa si è mantenuta robusta – ha proseguito Nalini – sostenuta sia dalla qualità dei risultati economici sia da una gestione attenta del capitale circolante. Ciò ha consentito una riduzione del debito netto, pur in presenza del pagamento dei dividendi di esercizio».
Guardando al futuro, Nalini si mantiene cauto «permane un elevato livello di incertezza, legato soprattutto all’evoluzione dello scenario geopolitico. Tuttavia, la flessibilità garantita dalla nostra struttura produttiva globale, fondata sulla filosofia del “local for local” e il costante investimento in innovazione e sviluppo tecnologico ci permettono di affrontare con fiducia le sfide future e di cogliere con prontezza le opportunità che emergeranno nei prossimi trimestri».
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