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«La zona logistica semplificata è una scelta irresponsabile»


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Durante l’ultima seduta a Palazzo Mercanti il consigliere Matteo Anelli (Piacenza Oltre) ha espresso «una forte preoccupazione» rispetto all’attuale sviluppo della Zona Logistica Semplificata (Zls) dell’Emilia-Romagna, che interessa direttamente anche il nostro territorio.

«L’obiettivo dichiarato della Zls – spiega Anelli – è quello di attirare investimenti, in particolare stranieri, e favorire l’insediamento di nuove imprese logistiche. Ma dietro questa promessa di sviluppo si cela una strategia che rischia di compromettere in modo irreversibile l’equilibrio ambientale, territoriale e soprattutto sociale (aspetto troppo spesso ignorato) della nostra città e della nostra provincia. Sono stati individuati circa 1000 ettari di suolo libero, definiti “aree disponibili”, dove insediare nuovi poli logistici, con agevolazioni fiscali e forti semplificazioni autorizzative, comprese drastiche riduzioni dei tempi per le valutazioni ambientali. In una Regione che nel solo 2024 ha subito 52 eventi climatici estremi e che è già la quarta in Italia per consumo di suolo (con l’8,91% del territorio compromesso) questa scelta appare a mio avviso irresponsabile e anacronistica. Nel nostro territorio, in particolare nella provincia di Piacenza, si è già costruito tantissimo. Secondo le stime, oltre 8 milioni di metri quadrati sono stati urbanizzati per la logistica. E ora, con la Zls, si rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già critica, con l’aggravarsi del traffico pesante, della frammentazione territoriale e del consumo di suolo agricolo. In questo contesto, voglio portare all’attenzione del Consiglio l’appello lanciato da associazioni ambientaliste, comitati civici e anche da alcuni circoli del Partito Democratico del nostro territorio. Alcune di queste realtà, già nel 2022, avevano chiesto una moratoria della logistica e uno studio serio, indipendente e partecipato sull’impatto economico, ambientale e sociale di questo settore. Tuttavia, nessuna delle richieste presentate allora è stata recepita. Il Piano Territoriale di Area Vasta (Ptav) è stato approvato senza una valutazione preventiva degli effetti della logistica, e giusto pochi giorni fa si è annunciata un’indagine che arriva tardi, dopo che le decisioni sono già state prese. Questo approccio indebolisce la fiducia nei processi decisionali e soprattutto nega un confronto reale con il territorio. Proprio per questo, è fondamentale che l’indagine annunciata dalla Provincia (indagine che non ho proprio digerito) sia affidata a un soggetto scientificamente qualificato e indipendente, che non abbia legami con operatori logistici, ripeto che non abbia legami con operatori logistici e che possa garantire una lettura oggettiva dei dati. È altresì importante che il percorso sia trasparente, con momenti pubblici di condivisione della metodologia e dei risultati, e con step intermedi di verifica, per correggere la rotta dove necessario. Infine, una proposta concreta: consideriamo seriamente la possibilità di utilizzare le superfici già impermeabilizzate dei poli logistici esistenti e futuri (per esempio tetti e piazzali) per contribuire agli obiettivi regionali di produzione di energia rinnovabile, anziché continuare a sottrarre suolo agricolo con nuovi impianti fotovoltaici a terra (scelta a mio avviso assurda). Questo sì che sarebbe il vero passo verso la transizione ecologica, in linea con gli obiettivi europei. Chiedo quindi che anche il nostro Comune si faccia parte attiva in questa direzione, sostenendo la richiesta di un monitoraggio terzo, trasparente e tempestivo, e promuovendo una visione del territorio che metta al centro la qualità della vita dei piacentini tutti (compresi quelli che nella logistica già ci lavorano e ci lavoreranno), la sostenibilità e quell’equilibrio tra economia e ambiente… “equilibrio tra economia e ambiente” parole con cui spesso “ci si lava la bocca” ma che tralasciano gli impatti sociali che la logistica ha portato e porterà sul nostro territorio. Impatti (e non aggiungo aggettivi) che sono sotto gli occhi di tutti. È giunto il momento di fare una valutazione seria e onesta dei costi-benefici ambientali e sociali che la logistica porta e comporta. Se l’indagine annunciata vuole essere credibile, deve dimostrarlo sin dall’inizio, garantendo autonomia, metodo e coinvolgimento anche da parte dei piacentini che in tante occasioni si sono dimostrati avversi a nuove gigantesche cementificazioni, finalizzate alla realizzazione di nuovi comparti logistici sul nostro territorio comunale».



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