Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, la consigliera del Pd Flavia Cattani ha presentato un question time per sapere perché Forlì non risultasse nell’elenco delle città riconosciute dalla Regione come ‘Hub urbani’. Nella replica il vicesindaco Vincenzo Bongiorno ha annunciato che verrà fatto il prossimo anno. “Ci serve tempo per studiare una strategia per il centro storico di medio e lungo periodo – le parole di Bongiorno -. Ci siamo resi conto che nei primi cinque anni di amministrazione, a causa della pandemia e dell’alluvione, la strategia fosse da ridefinire”.
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A luglio la Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto 63 “hub urbani e di prossimità” a tutti i comuni che si erano candidati, dando loro la possibilità di partecipare entro il 2025 ad un bando per 14 milioni, destinati alla riqualificazione delle aree individuate, “allo sviluppo innovativo e sostenibile delle imprese insediate o da insediarsi, con particolare attenzione all’imprenditoria giovanile e femminile e per attività ed iniziative di promozione”.
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Continua Cattani: “Come cittadini ci chiediamo se l’anno prossimo ci saranno le stesse condizioni favorevoli per i comuni e se la Regione potrà bandire una cifra paragonabile. Comunque sia, è stato perso un anno. A seguito di approfondimenti è emerso che il nostro comune non ha partecipato neppure al bando rigenerazione urbana 2024, di cui hanno invece beneficiato, tra gli altri, i piccoli comuni di Dovadola e Predappio (850 mila euro ciascuno). Più di recente, ulteriore bando a cui non “abbiamo” partecipato è il bando a sostegno dei processi partecipativi, di animazione territoriale, consultazione, per processi deliberativi rappresentativi, che ad esempio, in prospettiva, potevano essere assai utili allo sviluppo del programma di azione della candidatura a capitale della cultura 2028”.
“Non è illegittimo scegliere di non partecipare a bandi di finanziamento, preferendo fare preventive analisi e studi di fattibilità (una delle ragioni espresse in consiglio dall’Amministrazione Zattini), è però politicamente altrettanto legittimo chiedere se sia una buona scelta, con tanta carne al fuoco per la nostra città – prosegue l’esponente dem -. A dispetto della propaganda mediatica, essere riconosciuti tra gli hub urbani e di prossimità della Regione avrebbe aiutato a dare ossigeno alle casse comunali e al nostro centro storico e altre aree cittadine di avere sostegno (anche per lo studio di fattibilità) nella progettazione degli interventi da realizzare per cittadini e imprese.
“I finanziamenti del Pnrr dal 2027 spariranno, la candidatura a capitale della cultura 2028 richiede che il Comune trovi molti milioni di euro per la realizzazione del suo programma (il premio ministeriale è di un solo milione), il piano degli investimenti e dei lavori pubblici comunali 2025-2027 annovera interventi che ancora non hanno copertura finanziaria, o l’hanno solo in parte – conclude -. Lecito chiedersi quante di queste azioni saranno effettivamente realizzate. Non partecipare ai bandi regionali non ci sembra affatto una buona scelta per Forlì”.
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