La PEC obbligatoria per le imprese – il domicilio digitale che sostituisce ogni recapito fisico – è diventata la norma nei rapporti fra Pubblica Amministrazione e mondo imprenditoriale.
Dal 1 ottobre 2020 tutte le aziende iscritte al Registro Imprese devono comunicare un indirizzo valido; dal 2025, invece, la Camera di Commercio dell’Emilia ha rafforzato la misura, estendendola agli amministratori delle società e fissando la scadenza ultima per l’adeguamento dei diretti interessati al 31 dicembre 2025.
Adeguarsi con anticipo significa evitare sanzioni e, soprattutto, evitare di dimenticare un adempimento che potrebbe trasformarsi in un costoso problema.
2020: nascita dell’obbligo di PEC obbligatoria per le imprese
Con il Decreto‑Legge 76/2020 (convertito nella Legge 120/2020) era stato introdotto l’obbligo PEC: ogni impresa doveva indicare al Registro Imprese un indirizzo PEC unico e funzionante. In caso di omissione, la Camera di Commercio poteva procedere con l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale.
2020‑2024: il periodo di transizione
Nel quadriennio successivo, le Camere di Commercio hanno inviato diffide e fornito assistenza per l’adempimento.
Tuttavia, molte micro‑imprese hanno rimandato l’adeguamento a quanto disposto dal Decreto Legge, percependo la PEC obbligatoria come un onere non dovuto o un impegno che si poteva rimandare.
Di conseguenza, numerose aziende emiliane risultavano ancora senza domicilio digitale comunicato.
2025: regolamento emiliano e proroga nazionale – PEC obbligatoria anche per gli amministratori
Il 21 luglio 2025 la Camera di Commercio dell’Emilia ha approvato il Regolamento per l’assegnazione d’ufficio dei domicili digitali: un procedimento che, quando verrò attivato, le permetterà di effettuare verifiche semestrali, diffide di 30 giorni e sanzioni immediate a chi non ha adeguato la propria impresa a quanto indicato dal DL.
Contestualmente, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto la PEC obbligatoria amministratori, imponendo ai titolari di cariche societarie di avere una PEC personale distinta da quella dell’impresa.
Quindi subentra una nuova scadenza unica valida per tutti: imprese individuali, società e amministratori possono mettersi in regola senza penalità e sanzioni fino al 31 dicembre 2025.
Affrettarsi prima di tale data è la scelta migliore per evitare l’assegnazione d’ufficio dell’indirizzo, con le limitazioni che ne derivano.
Cosa si rischia se non si comunica la PEC
Ricordiamo che la PEC è l’unico canale valido per notifiche fiscali, atti giudiziari e comunicazioni di enti come INPS e INAIL.
Ignorare l’obbligo PEC comporta:
- Sanzioni amministrative: fino a 2.064 euro per le società e 1.548 euro per le imprese individuali.
- Iscrizione nella visura di un domicilio digitale d’ufficio operativo solo in ricezione, che impedisce l’invio di messaggi e favorisce la mancata lettura di atti rilevanti.
Il supporto di CAF Imprese Piacenza
Per scongiurare errori o ritardi, CAF Imprese Piacenza offre:
- Registrazione e attivazione dell’indirizzo PEC, con scelta del gestore accreditato e test di funzionamento.
- Comunicazione alla Camera di Commercio del nuovo domicilio digitale entro i termini previsti.
- Eventuale gestione e monitoraggio della casella PEC, con monitoraggio, avviso delle PEC ricevute e archiviazione a norma.
Per maggiori dettagli contatta Chiara allo 0523 461873 o scrivi a info@cafimprese.com.
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