In silenzio, come una primadonna che si presenta al gran gala con l’abito più bello, la nuova via Roma ha riaperto i battenti in una fresca sera d’estate. E il cuore di Cagliari, lo storico viale voluto dai piemontesi che fa sembrare Cagliari così simile a Torino, ha iniziato a pulsare di un ritmo nuovo, più verde, più pedonale, più “figo”, con quel tocco da archistar che porta la firma di Stefano Boeri. I cittadini apprezzano, i turisti pure. Ma sotto i nuovi, piccoli lecci e il granito rimesso a nuovo, la città si interroga: sarà un boulevard da vivere o un imbuto per auto, bus e metro leggera? E quando la pioggia, che a Cagliari arriva improvvisa, si abbatterà sulla città, le griglie di defluenza basteranno a salvare i portici dall’effetto Venezia? La storia del restiling di via Roma è un intreccio di ambizioni, lodi, critiche e qualche grattacapo, degno di un romanzo di Balzac, ma con meno sole e più ruspe.
Il progetto Boeri
I lavori, iniziati nel 2023, non sono stati una passeggiata. Ritrovamenti archeologici, come da copione in una città che poggia su secoli di storia, hanno fermato le ruspe per mesi. I commercianti della Marina, già provati dai cantieri, hanno visto i clienti scemare come il vento d’estate, i residenti hanno dovuto fare i conti con parcheggi scomparsi e caos viario. Truzzu ha sempre difeso il progetto: “I sacrifici dei cagliaritani saranno ripagati”, diceva, con l’orgoglio di chi vede oltre l’orizzonte dei disagi. E quel che voleva, va dato atto, l’ha ottenuto: via Roma, oggi, ha un volto più bello, più verde, più pedonale, più “europeo”. I cittadini, a spasso sotto i nuovi alberi, sembrano apprezzare, e i turisti, con lo smartphone in mano, immortalano il viale come se fosse un angolo di Barcellona.
I meriti di Truzzu: una visione contestata ma coraggiosa
A Paolo Truzzu va riconosciuto il coraggio di aver scommesso su un progetto lungo (i sindaci odiano i progetti a lungo termine) e ambizioso. Non era facile, in una città dove l’auto è quasi un’estensione del corpo, spingere per una via Roma con meno corsie e più verde. Ha trovato i fondi, ha chiamato un nome di peso come Boeri, ha messo in moto un cantiere che, nonostante i ritardi, ha cambiato il volto di una delle strade più significative di Cagliari spingendosi fino a viale Trieste. La sua visione, per quanto criticata, puntava a una Cagliari più moderna, meno schiava del traffico, più vicina al mare. E oggi la passeggiata pedonale e gli alberi che già ombreggiano, per quanto forse non adatti al clima cittadino, sembra dargli ragione, almeno agli occhi di chi cerca un angolo di bellezza urbana.
Zedda e le critiche: un progetto senza viabilità
Massimo Zedda, il nuovo (e vecchio) sindaco, tornato al timone di Cagliari nel 2024, su via Roma non ha mai usato mezze parole. “Non c’è un’idea di viabilità”, ha tuonato subito, puntando il dito contro il progetto di Truzzu e Boeri. Il suo giudizio è tranchant: con sole due corsie per le auto (una per senso di marcia), via Roma rischia di diventare un “imbuto” dove basta un’auto in doppia fila per mandare in tilt il traffico fino a viale Diaz. E poi c’è la metropolitana leggera, un sogno di mobilità sostenibile che, però, sembra più un rompicapo. La corsia destinata alla metro, infatti, non consente il passaggio promiscuo con i bus dell’Arst, creando una «barriera fisica» che, secondo Zedda, potrebbe oscurare la vista del mare e complicare la vita a chi si muove in città.
Zedda ha anche archiviato alcune delle idee più ambiziose di Boeri. Niente tunnel sotterraneo per deviare il traffico (“la città non può sopportare un cantiere di vent’anni”), ha sentenziato, preferendo investire i fondi in scuole e case popolari. La Soprintendenza, dal canto suo, ha imposto il ritorno del granito al posto del prato, ridimensionando il verde e riportando via Roma a un’estetica più tradizionale. Zedda, però, non si è limitato a criticare: sta studiando varianti al traffico, come rotatorie per smistare le auto, e soluzioni per consentire ai bus di condividere la corsia della metro. E poi c’è la sicurezza. Zedda ha sollevato dubbi sul parco giochi previsto vicino al tracciato della metro leggera, temendo per l’incolumità dei bambini e l’impatto acustico.
I cittadini: tra entusiasmo e timori
E i cagliaritani? Quelli che passeggiano sotto i nuovi lecci, che si fermano a chiacchierare nella nuova passeggiata, sembrano apprezzare. La via Roma di oggi è più viva, più accogliente, più “instagrammabile”. Ma l’entusiasmo si mescola ai dubbi. Quando la metropolitana leggera entrerà in funzione, con i suoi treni che attraverseranno il viale, il traffico reggerà? Le due corsie superstiti basteranno per auto, bus e taxi? E soprattutto, quando la pioggia tornerà a battere, come accade a volte a Cagliari, le griglie di defluenza – che a occhio sembrano poche – riusciranno a evitare gli allagamenti che da sempre affliggono la zona? I residenti, già provati dai cantieri, guardano con scetticismo: “Speriamo non diventi una piscina”, sussurra qualcuno, mentre osserva le nuove pavimentazioni. Intanto il progetto di Boeri, nato sotto la stella di Truzzu, ha preso vita. La città è indubbiamente più bella. È un sogno verde che dovrà fare i conti con la realtà di una città – di ogni città di oggi e di domani – che vive di auto, di bus e della ricerca di nuovi spazi di condivisione. Solo il tempo, e forse qualche temporale, dirà se è questo il progetto giusto. Per ora godiamoci la vista di una nuova prospettiva.
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