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Sgravi, l’Inps mette sotto controllo le pmi


L’Inps mette sotto controllo gli sgravi «Decontribuzione Sud Pmi». Con una nuova funzionalità attiva all’interno delle denunce contributive mensili, infatti, verifica la forza lavoro denunciata dal datore di lavoro: se il numero di dipendenti supera le 250 unità, inibisce in via prudenziale l’invio della denuncia nel caso contenga la fruizione dell’incentivo. Lo spiega lo stesso Inps con il messaggio n. 2398/2025. In ogni caso, il datore di lavoro potrà forzare l’invio della denuncia qualora ritenga di avervi diritto (e l’Inps potrà chiedere di esibire documentazione a sostegno della sua tesi).

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Aiuto al Sud

La «Decontribuzione Sud Pmi» è erede dell’agevolazione rimasta operativa fino al 31 dicembre 2024 nel Mezzogiorno, consistente nello sconto dei contributi a favore dei datori di lavoro, del 30% e senza limite d’importo, sui dipendenti assunti a termine e a tempo indeterminato entro il 30 giugno 2024. La legge Bilancio 2025 (legge n. 207/2024) ha riformato l’agevolazione, con l’effetto di renderla meno conveniente: ha ridotto lo sconto, non più 30 ma 25%, sui lavoratori assunti a tempo indeterminato nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna; ha fissato a 145 euro mensili l’importo massimo di sgravio per lavoratore; ha limitato i beneficiari alle sole microimprese, piccole e medie imprese che hanno alle proprie dipendenze non più di 250 dipendenti, ai sensi dell’allegato I al regolamento (UE) 2014/651.

I requisiti per l’agevolazione

In base al quadro normativo, spiega l’Inps, la definizione di microimprese, di piccole imprese e medie imprese (Pmi) prende in considerazione tre criteri: numero dei dipendenti effettivi; fatturato annuo; totale di bilancio annuo. In particolare, la categoria di «micro, piccole e medie imprese» è data dalle imprese che hanno:

  • meno di 250 occupati;
  • un fatturato annuo che non supera 50 milioni di euro o, in alternativa, un totale di bilancio annuo che non supera 43 milioni di euro.

Per la qualificazione di Pmi, precisa l’Inps, i due criteri devono essere rispettati nel periodo di riferimento.

Il possesso dei requisiti

Per la verifica dei requisiti, l’Inps spiega che, ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE:

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  • i dati impiegati per calcolare gli occupati e gli importi finanziari sono quelli dell’ultimo esercizio contabile chiuso, su base annua, considerati a partire dalla data di chiusura dei conti;
  • se un’impresa, alla data di chiusura dei conti, supera su base annua le soglie degli occupati o quelle finanziarie perde o acquisisce la qualifica di media, piccola o microimpresa solo se il superamento avviene per due esercizi consecutivi.

La verifica online

Alla luce dei nuovi chiarimenti, l’Inps comunica di aver rilasciata una funzionalità all’interno delle denunce mensili (UniEmens) finalizzata a verificare la forza lavoro del mese e a inibire, in via prudenziale, l’invio della denuncia con fruizione della «Decontribuzione Sud Pmi», se il numero di dipendenti calcolato nel mese supera le 250 unità. Tuttavia, poiché il calcolo degli occupati effettivi e degli importi finanziari va fatto sull’ultimo esercizio contabile chiuso e su base annua, l’automatismo può essere superato qualora il datore di lavoro ritenga comunque di aver diritto agli sgravi, forzando quindi l’invio della denuncia con fruizione dell’incentivo. In tale ipotesi, tuttavia, resta in capo al datore di lavoro l’onere di fornire, a richiesta dell’Inps, la documentazione probante sul rispetto di occupati, di fatturato o di bilancio.

Riproduzione riservata

Focus Italia Oggi – Il lavoro occasionale

Compensi, requisiti e limiti che disciplinano le prestazioni alternative a un’occupazione stabile, autonoma o subordinata



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