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E’ nata la Rete di Imprese del Gruppo H2biz in vista della Coppa America 2027 a Napoli


E’ nata da due mesi ma sta crescendo a un ritmo esponenziale: parliamo della Rete di Imprese del Gruppo H2biz per sviluppare e gestire le opportunità di business della Coppa America 2027 a Napoli.

Oltre 800 imprese e professionisti hanno aderito al progetto lanciato da Luigi De Falco (presidente e fondatore di H2biz) che sta aggregando le migliori competenze disponibili sul mercato per costruire un’offerta integrata di prodotti, servizi e soluzioni innovative da vendere alle oltre 5.000 aziende estere che parteciperanno agli eventi business legati all’America’s Cup.

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Intervista a Luigi De Falco

Questa Rete di Imprese è un’operazione ad ampio raggio, che abbraccia diversi settori e che rappresenta per le PMI italiane un’opportunità di crescita a dir poco unica. Per analizzare le prospettive di mercato della Rete abbiamo posto qualche domanda a Luigi De Falco.

Perchè è nata la Rete di Imprese America’s Cup?
“E’ nata per due motivi paralleli e convergenti: gestire la domanda di prodotti e servizi a valore aggiunto che viene dagli operatori coinvolti nella gestione della Coppa America e consentire alle imprese italiane che hanno sviluppato un’innovazione di prodotto o di processo di approfittare della vetrina globale dell’evento per acquisire clienti, partner, distributori e finanziatori esteri. L’America’s Cup non è solo una manifestazione sportiva mondiale, ma una piattaforma di business per sviluppare partnership e relazioni internazionali”.

A che punto è la Rete adesso?
“Abbiamo oltre 800 aderenti, tra imprese e professionisti. 500 sono fornitori di prodotti e servizi strumentali al percorso di crescita delle aziende innovative e 300 sono le aziende che hanno sviluppato un’innovazione. Stiamo crescendo al ritmo di 30 nuovi aderenti al giorno”.

Che cosa intende per percorso di crescita delle aziende innovative?
“Le PMI italiane, anche quelle più innovative, scontano le criticità strutturali del sistema italiano: difficoltà di reperire capitali dal sistema bancario (e anche dai canali alternativi come il venture capital o il private equity) e di conseguenza molto sono sotto-capitalizzate. Il livello di digitalizzazione non è in linea con le medie internazionali, il portafoglio clienti è prevalentemente composto da clienti italiani… quindi basso livello di internazionalizzazione. Per non parlare delle difficoltà di trovare risorse umane qualificate nelle funzioni chiave per la crescita, cioè quelle tecnologiche e cosi via. Per sopperire a queste e altre criticità che accomunano buona parte delle PMI italiane, abbiamo disegnato un percorso di avvicinamento all’America’s Cup che prevede l’erogazione di servizi a valore aggiunto e la fornitura di prodotti strumentali alla crescita di queste aziende. L’obiettivo di questi percorsi è creare le condizioni affinchè le imprese siano in grado di gestire al meglio le relazioni, e quindi le transazioni, con le controparti estere”.

In pratica che cosa avete fatto?
“Abbiamo individuato insieme alle 300 imprese innovative una serie di prodotti e servizi di cui hanno bisogno da subito per arrivare pronte all’appuntamento del 2027. Nel mese di luglio abbiamo affidato le prime 150 richieste di prodotti e servizi ai fornitori che si sono qualificati. Adesso abbiamo altri 600 prodotti e servizi richiesti da affidare ai fornitori aderenti alla Rete. Va precisato che per ogni richiesta ci sono più aziende committenti e che ogni giorno cresce il numero di aziende aderenti, quindi il numero di commesse da affidare ai fornitori è in costante crescita”.

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Quali sono i prodotti e servizi più richiesti?
“In generale tutti i prodotti e servizi business to business. L’elenco è vastissimo.”

Avete già chiuso delle operazioni o dei contratti?
“Si, abbiamo già chiuso 67 contratti di fornitura di prodotti e servizi strumentali alla crescita delle aziende innovative e sottoscritto 8 accordi di partnership. Adesso inizia la fase due che prevede l’ampliamento dell’operatività della Rete anche altri settori. Certamente anche un ufficio stampa che sia in grado di diffondere i nostri messaggi e quelli dei nostri partners”.





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