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Giorgetti “Ue sia più flessibile sul Pnrr”/ “Dazi? Europa lancia regole folli e non difende i suoi interessi”


Giorgetti, il ministro dell’Economia chiede più flessibilità all’Ue sul Pnrr dopo i dazi: “Europa lancia regole folli, Trump difende interessi Usa”

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Trump sta dettando le regole sui dazi contro un’Europa che non riesce a tenere il passo e a difendere i propri interessi: è questa la posizione di Giancarlo Giorgetti, espressa nel corso del suo intervento al Festival della Lega a Cervia, in cui ha affrontato anche altri temi, come il Pnrr.

Pur ritenendo l’accordo sui dazi tutt’altro che chiaro, il ministro dell’Economia ha chiarito che l’Italia deve difendere i suoi settori, in particolare quelli agricolo e farmaceutico. Del resto, così come il presidente Usa sta tutelando gli interessi dei suoi cittadini, l’Europa dovrebbe fare altrettanto per proteggere i propri. Ma non è quello che sta facendo, visto che, a detta di Giorgetti, non riesce a tenere il passo del tycoon.



Per quanto riguarda il Pnrr, invece, l’Italia chiede più libertà per modificarlo, invocando flessibilità da parte dell’Europa. Infatti, ritiene necessario che l’Unione europea valuti delle risposte o approcci più flessibili. Per Giorgetti, l’Ue dovrebbe essere più flessibile anche nell’applicazione del Pnrr, cioè nel modo in cui i fondi europei vengono spesi dai Paesi membri.


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Dazi Usa, la lettera di Trump alla UE (ANSA-EPA 2025)

Il ministro ha spiegato che entro l’autunno ci sarà l’ultima revisione del piano e che l’Italia vorrebbe spostare le risorse dove servono di più. Ma l’Europa deve accettare questa maggiore flessibilità, vista la complessità dell’attuale situazione economica globale.

“EUROPA DEBOLE CONTRO DAZI USA”

Tornando ai dazi, Giorgetti ha chiarito che è Trump ad “aver deciso il terreno di gioco”, finendo per dettare lui le condizioni nell’ambito del commercio internazionale, mentre l’Europa non è né unita né egualmente forte. “Il soggetto politico americano dimostra di essere una grande potenza, quello europeo ancora non lo è”, le parole riportate da Agi.



Lo dimostrano le diverse reazioni dei vari Stati membri nelle varie fasi. Ma l’accordo, comunque, è indefinito, essendo una specie di cornice politica con nuovi dettagli che emergono giorno dopo giorno, e negoziati ancora in corso per includere o escludere alcuni settori economici.

Dunque, non è possibile fare valutazioni finali, per Giorgetti, perché l’esclusione di alcuni prodotti agricoli o farmaceutici potrebbe cambiare l’impatto per l’economia italiana. Anzi, per il ministro è fondamentale arrivare a escludere i settori strategici italiani. Lo è anche la farmaceutica, che è il settore industriale che mostra la crescita maggiore in Italia, come evidenziato dal titolare del Mef.

“TRUMP HA GIOCATO LA SUA PARTITA”

Giorgetti ha riconosciuto al presidente americano Trump la capacità di tutelare gli interessi dei suoi cittadini, che sono stati “massimizzati” con la sua “partita di poker” sui dazi. Se gli Stati Uniti hanno fatto abilmente leva sui dazi per favorire la loro economia, coerentemente con lo slogan America First, lo stesso non si può dire, al momento, dell’Europa, che – avverte il ministro – fatica a difendere i suoi interessi.

Ma nel mirino del ministro dell’Economia finiscono anche le regolamentazioni europee, “giudicate una follia da chi le ha approvate negli anni”. Giorgetti ha criticato le politiche ambientali europee, dal Green Deal alla transizione ecologica, in particolare quelle che riguardano l’automotive, ritenendo che abbiano distrutto l’industria europea, rendendola meno competitiva.



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