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Quali sono le aziende e i soggetti più controllati dall’Agenzia delle Entrate secondo il Centro studi di Unimpresa


Negli ultimi anni, i controlli fiscali sui contribuenti italiani sono aumentati e diventati più capillari. Il Centro studi di Unimpresa, attraverso un report pubblicato quest’anno 2025, fornisce una fotografia aggiornata sui soggetti su cui si concentrano maggiormente i controlli fiscali. 

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L’analisi evidenzia una netta sproporzione nell’attività ispettiva dell’Agenzia delle Entrate, che colpisce in modo prevalente le piccole e medie imprese, pur riconoscendo un impatto ben più rilevante dell’evasione generata dai grandi contribuenti.

La distribuzione dei controlli: PMI, grandi imprese e altri soggetti

Secondo i dati diffusi dal Centro studi di Unimpresa relativi al 2024, i controlli ordinari dell’Agenzia delle Entrate si concentrano soprattutto sulle piccole e medie imprese (PMI). In particolare, su 189.578 accertamenti, 81.027, pari al 43%, hanno coinvolto le PMI, contro appena 1.677 verifiche (0,9%) rivolte verso i grandi contribuenti.

Il quadro si configura ulteriormente se si considerano le segmentazioni per categoria di soggetto sottoposto a controllo:

  • Piccole imprese: 73.056 accertamenti (38,5% del totale), con una maggiore imposta accertata di circa 5.115 milioni di euro.
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  • Medie aziende: 7.971 controlli (4,2%), con un’imposta accertata di 3.983 milioni.
  • Grandi contribuenti: 1.677 accertamenti (0,9%), con imposta accertata pari a 3.181 milioni di euro.
  • Professionisti: 19.845 controlli (10,5%), con 329 milioni di euro nelle maggiori imposte rilevate.
  • Enti non commerciali: 3.292 accertamenti (1,7%), per 163 milioni di euro.
  • Altri accertamenti: 82.062 (43,3%), con un impatto stimato in 1.432 milioni di euro.

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Categoria Numero accertamenti Quota % Imposta accertata (mln euro)
Piccole imprese 73.056 38,5 5.115
Medie imprese 7.971 4,2 3.983
Grandi contribuenti 1.677 0,9 3.181
Professionisti 19.845 10,5 329
Enti non commerciali 3.292 1,7 163
Accertamenti diversi 82.062 43,3 1.432

L’impatto dei controlli sulle diverse categorie: dati e conseguenze

Diverso è l’impatto dei controlli sulle diverse categorie di soggetti su cui vengono effettuati:

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  • Effetti sulle PMI: Oltre all’onere diretto derivante dai recuperi fiscali, questi soggetti patiscono una maggiore percezione di incertezza e rischio, condizione che può tradursi in una minore propensione agli investimenti, soprattutto in settori innovativi e nelle aree meno sviluppate.
  • Grandi imprese: Nonostante la capacità di generare una quota significativa delle imposte accertate, i controlli restano poco numerosi, sia per la complessità delle strutture societarie sia per le strategie, a volte aggressive, di pianificazione fiscale internazionale.
  • Professionisti ed enti non commerciali: Queste categorie rappresentano una componente significativa in termini numerici di accertamenti, ma con implicazioni economiche più contenute rispetto ai soggetti imprenditoriali.

Dai numeri riportati emerge chiaramente come mentre le società di capitali sono responsabili di oltre il 64% del totale del debito fiscale non riscosso negli ultimi 25 anni (pari a oltre 822 miliardi di euro secondo CGIA Mestre), le PMI e i lavoratori autonomi si attestano al 12%. 

Le richieste di riforma: verso un sistema più proporzionale e giusto

Alla luce delle criticità emerse, le principali associazioni di categoria e organismi come Unimpresa avanzano da tempo richieste di riforma orientate a una maggiore proporzionalità nella selezione dei soggetti su cui effettuare i controlli fiscali.

Tra le proposte più rilevanti si segnalano:

  • Criteri oggettivi e proporzionali nella scelta dei target di controllo, privilegiando criteri di rischio e volume d’affari rispetto a parametri rigidamente quantitativi.
  • Introduzione di strumenti premiali per le realtà che dimostrano trasparenza e correttezza fiscale, anche attraverso percorsi di compliance volontaria.
  • Potenziare i controlli sui grandi contribuenti, favorendo la cooperazione internazionale e dotando l’amministrazione di mezzi adeguati per intercettare pratiche elusive transfrontaliere.
  • Revisione delle sanzioni amministrative, introducendo maggiore proporzionalità tra gravità dell’irregolarità e peso della sanzione.



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