Il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha concluso oggi gli Stati generali del Mezzogiorno con un discorso che ha toccato i temi fondamentali dell’agenda politica del centrodestra: il rilancio economico del Sud, la riforma fiscale e la necessità di una giustizia più celere per sbloccare interi territori bloccati da inchieste giudiziarie.
Le potenzialità del Sud: un Pil da 250 miliardi in più
Tajani ha sottolineato con forza come il Mezzogiorno d’Italia rappresenti una straordinaria risorsa ancora in parte inespresso. “Se ogni provincia e regione del Sud riuscisse a raggiungere i livelli produttivi del Nord, l’Italia potrebbe guadagnare ogni anno 250 miliardi di euro in più di Pil“, ha spiegato. Un obiettivo che, secondo il vicepremier, può essere raggiunto «con qualche anno di lavoro», prendendo il Nord come esempio da seguire.
Sostegno pieno a Occhiuto e la sfida politica in Calabria
Il segretario azzurro ha confermato il suo sostegno incondizionato alla ricandidatura del presidente dimissionario della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “La Calabria andrà a votare quanto prima – ha dichiarato – e sono convinto che ci sarà un altro straordinario successo di Forza Italia e della coalizione di centrodestra”. Occhiuto, ha ricordato Tajani, ha scelto di dimettersi per evitare “un blocco amministrativo causato dall’inchiesta giudiziaria“, un problema che, a suo avviso, paralizza non solo la Calabria ma anche Milano, la capitale economica d’Italia.
Lentezza della giustizia: la paralisi amministrativa da superare
Uno dei passaggi chiave del suo intervento ha riguardato la necessità urgente di riformare la giustizia per accelerare i tempi dei processi. “Troppi funzionari hanno paura di firmare e prendere decisioni – ha spiegato Tajani – perché i tempi della giustizia non corrispondono a quelli della politica. Questo blocco non danneggia solo chi è al centro dell’inchiesta, ma tutta la comunità e l’economia dei territori interessati“. Il segretario ha chiesto quindi una riforma capace di alleggerire questo peso economico e sociale.
Taglio delle tasse e flat tax: priorità economica del centrodestra
Un altro tema centrale è stato il piano fiscale proposto da Forza Italia per rilanciare l’economia e sostenere il ceto medio. «Dobbiamo abbassare le aliquote Irpef dal 35 al 33% e allargare la base imponibile fino a 60 mila euro», ha affermato Tajani, aggiungendo che «meno tasse deve essere il nostro progetto economico». Il segretario ha rilanciato anche l’ipotesi di una flat tax al 24%, sottolineando l’importanza di ridurre la pressione fiscale sui lavoratori, in particolare per straordinari, festivi e premi di produzione. Per chi guadagna meno di 9 euro l’ora, Tajani propone di eliminare il contributo a carico del lavoratore per aumentare gli stipendi netti.
No all’assalto alle banche: il credito è il motore dell’economia
Nel chiudere il suo intervento, Tajani ha dedicato parole nette al tema del rapporto tra banche ed economia reale. “Sono contrario a qualsiasi aumento delle tasse – ha detto – e a una furia anti banche che non ha senso”. Ha ricordato il ruolo cruciale delle banche di credito cooperativo e popolari, fondamentali per l’erogazione del credito a piccole imprese e artigiani, mettendo in guardia contro un assalto indiscriminato al sistema bancario, che rischierebbe di compromettere la tenuta economica del Paese.
Unità e forza del centrodestra
Infine, Tajani ha rimarcato l’importanza dell’unità della coalizione di centrodestra, definita “un’alleanza strategica storica fin dal 1994”, che punta a presentare candidati unici e di qualità nelle prossime tornate elettorali regionali, in netto contrasto con le difficoltà di alleanze e divisioni che affliggono il centrosinistra.
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