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nel programma di Righi era scritto il contrario, ma il Pd festeggia


“Hera ora”: è il commento su Facebook di un noto esponente del PD carpigiano, già segretario del partito, dopo l’approvazione in Consiglio comunale della delibera di cessione del controllo di Aimag a Hera. Con una consigliera del PD a ribadire che “Hera necessario. Già da diversi anni…”. Solo una decina di like, fra i quali spicca – in negativo – la faccina che ride del sindaco di Carpi, Riccardo Righi. E una trentina di commenti, la maggior parte di disappunto. Con militanti e cittadini che portano la più semplice, essenziale ma importante obiezione all’atto di cessione: “non era sul programma”.

Perché parliamo di Facebook? Perché dopo mesi di silenzio assoluto dei politici locali, zittiti addirittura attraverso accordi di riservatezza sottoscritti con lo stesso Righi, questa è la prima discussione pubblica che vediamo. Su un piano estremamente complesso e che, ancora oggi, nessuno riesce a dire da chi sia stato realmente formulato. Un piano sul quale, sempre politicamente parlando, qualcuno ha mentito. Resta solo da stabilire chi.
 Perché sul programma di coalizione di Righi (foto sopra) il capitolo Aimag è stato incentrato sul rafforzamento del controllo pubblico dell’azienda. Restando apparentemente nel solco democratico tracciato dai cittadini con tre referendum, due dei quali locali. E rispettando le opinioni della sinistra locale, che dell’acqua pubblica ha da sempre fatto una bandiera. Ma se “Hera necessario da anni” cedere il controllo di Aimag a Hera, e se questo era noto ai dirigenti e ai candidati del partito, perché sul programma elettorale è stato annunciato il contrario, garantendo che sarebbe stato mantenuto il controllo pubblico, mentendo così agli elettori?
 I programmi elettorali possono anche essere snobbati, dopo il voto. Non dovrebbero però esserlo le deliberazioni dei consigli comunali. Il 22 luglio del 2024 il Consiglio di Carpi ha approvato le linee di mandato di Righi, che su Aimag recitavano: “La nostra multi utility è un patrimonio pubblico del nostro territorio, da valorizzare e farla crescere. (…) Sarà quindi necessario ripartire da subito nel ristabilire un patto di sindacato che garantisca il pieno controllo pubblico dell’azienda”. Dando a intendere che si volesse ricucire con la bassa, dopo la frattura causata da Alberto Bellelli – che l’anno precedente aveva rotto il patto di sindacato e imposto la presidente Paola Ruggiero. E la ricostituzione del controllo pubblico, già in parte perso con la Ruggiero e con il direttore generale Gianluca Valentini, proveniente da Hera. Altre parole al vento.
 Le scelte di indirizzo riguardanti il patrimonio pubblico, come Aimag, sono di competenza del Consiglio comunale. A Righi è stato dato mandato, dal suo Consiglio, di garantire il controllo pubblico dell’azienda. Agli atti non risultano deliberazioni successivo di indirizzo opposto. Ma ciò nonostante Righi ha iniziato fin da subito le trattative per cedere il controllo a Hera. Qualcuno potrebbe spiegarci il perché?
 Magath



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