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UBS chiude contenzioso a carico di Credit Suisse in USA


UBS ha annunciato di aver chiuso con il Dipartimento di Giustizia USA una annosa controversia relativa ai mutui subprime a carico di Credit Suisse, la rivale acquisita nel 2023 per evitarne il fallimento, di cui sta ancora completando l’integrazione. La soluzione della controversia costerà 300 milioni di dollari, pari a circa 259 milioni di euro.

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L’impegno assunto da Credit Suisse

Il 1° agosto 2025, Credit Suisse Securities (USA) LLC,  ha stipulato un accordo con il Deparment Of Justice statunitense, per risolvere tutti gli obblighi di assistenza ancora pendenti verso i consumatori  di Credit Suisse, ai sensi dell’accordo stipulato nel 2017 relativo alla vendita di titoli garantiti da mutui ipotecari (Mbs, mortgage-backed securities).

La banca elvetica si è così impegnata a versare 300 milioni di dollari per chiudere definitivamente la questione. L’accordo siglato nel 2017 da Credit Suisse aveva un valore di 5,28 miliardi di dollari e mirava, come altre banche d’affari USA, a chiudere una indagine che durava da anni, dalla crisi finanziaria del 2008.

I subprime, cioè prestiti o mutui garantiti da ipoteca, erogati a clienti “ad alto rischio”, sono stati al centro della crisi finanziaria del 2008, essendosi rivelati carta straccia in pancia alle principali banche d’affari americane (e non). La crisi come noto ha portato al fallimento della Lehman Brothers ed alla crisi più nera di Wall Street dalla Grande Depressione negli anni ’30.

UBS chiude un’altra questione pendente di Credit Suisse

Con questo accordo, UBS ha risolto un’altra questione pregressa di Credit Suisse, in linea con la sua intenzione di “risolvere rapidamente le questioni rimaste insolute in modo equo ed equilibrato e nel migliore interesse di tutti i suoi stakeholder“. Il gruppo ha precisato che il nuovo accordo avrà un impatto positivo sui risultati del terzo trimestre, grazie alla contabilizzazione di un credito nella divisione non-core.

Lo scorso mese di maggio, UBS aveva pagato altri 511 milioni per chiudere un’altra indagine in capo a Credit Suisse, relativa ad una ipotesi di evasione fiscale dei clienti facoltosi assistiti dalla banca.

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UBS ha rilevato Credit Suisse nel 2023 sotto la pressione delle autorità svizzere per evitare il fallimento di una banca di interesse sistemico ed ha poi avviato una imponente opera di risanamento delle sue attività, eriditando anche una serie di grane che sta progressivamente risolvendo.

Ma non è finita qui

In realtà, le vertenze in USA non sono ancora chiuse. Nel 2023, UBS  aveva pagato circa 1,5 miliardi di dollari per chiudere un’altra vertenza legata ai subprime, la più grade multa della sua storia, pesando di mettere la parola fine a tutte le richieste di danni senza incorrere in perdite, poichè le cifre erano già state accantonate in bilancio.

Ma Bloomberg stima che ci vogliano altri 500 milioni di dollari per chiudere veramente tutte le vertenze legali, comprese quelle legate al fallimento di Archegos Capital Management nel 2021.





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