“Negli ultimi giorni, diversi esponenti politici hanno espresso preoccupazione per il declino del commercio a Benevento e nel Sannio. Preoccupazioni legittime, ma che troppo spesso si limitano a diagnosi superficiali, senza affrontare con onestà e rigore le vere cause strutturali di una crisi che non riguarda solo i negozi, ma l’intero modello di sviluppo urbano e territoriale”. A dirlo è il presidente provinciale della Confederazione Imprese Italia Manlio Marotti.
“Spopolamento: un’emergenza ignorata -La provincia di Benevento ha oggi una popolazione di circa 261.419 abitanti (dati 2023), con un calo annuo medio dell’1,04 % negli ultimi cinque anni. Un dato allarmante, se si pensa che nel 1950 la popolazione era superiore a 330.000 residenti. In particolare, la città di Benevento conta oggi circa 58.800 abitanti, con una densità abitativa relativamente bassa (462 abitanti/km²).
Questo spopolamento delle aree interne non solo svuota i piccoli paesi, ma priva il capoluogo di bacini d’utenza fondamentali per la tenuta del tessuto commerciale. Le botteghe, i negozi di quartiere, gli artigiani storici resistono sempre più isolati in un contesto che cambia rapidamente, tra culle vuote, migrazioni giovanili e impoverimento dei centri storici.
Grandi centri, piccoli negozi: serve un nuovo equilibrio Nel frattempo, cresce senza controllo la presenza della grande distribuzione, con nuove autorizzazioni che si moltiplicano anche in assenza di un piano strategico. È evidente lo squilibrio tra piccoli esercizi commerciali e centri commerciali, che godono di economie di scala, ampia visibilità e vantaggi logistici spesso inaccessibili al commercio di prossimità.
Mentre le saracinesche abbassate si moltiplicano anche tra attività storiche, la risposta politica si è limitata, finora, alla sola attrazione di investitori della GDO, senza alcuna politica di compensazione o tutela concreta per chi da decenni anima le vie della città.
Affitti e costi fissi insostenibili Un’altra emergenza silenziosa è rappresentata dal caro affitti. A Benevento città, i canoni di locazione commerciale sono sempre più pesanti, soprattutto per le microimprese. Secondo i dati OMI e portali immobiliari, il canone residenziale varia tra 2,6 €/m² e 6,2 €/m² al mese, mentre il valore di vendita degli immobili commerciali oscilla tra 645 €/m² e 1.215 €/m². Per molte attività, soprattutto artigianali, questi costi sono incompatibili con i margini di guadagno reali, già erosi da tasse, bollette e concorrenza online.
L’e-commerce come concorrente invisibile – A tutto questo si aggiunge il peso crescente del commercio elettronico, che negli ultimi anni ha conquistato quote di mercato anche nei settori tradizionalmente locali (abbigliamento, alimentari, artigianato), sottraendo clientela alle attività fisiche. Manca, a livello territoriale, una politica di digitalizzazione del commercio locale, capace di far convivere tradizione e innovazione, centro storico e canali online.
Confederazione Imprese Italia lancia un appello deciso all’Amministrazione comunale e, in particolare, all’assessore al Commercio: è urgente aprire un tavolo di confronto permanente con le associazioni di categoria, gli operatori del settore e tutte le forze politiche. Non possiamo più permetterci soluzioni tampone o logiche emergenziali.
Benevento deve puntare su un modello di città a misura di artigiani e commercianti, valorizzando le eccellenze locali – dalla pasta al torrone, dai liquori all’artigianato, dal vino all’olio – e investendo in strategie di sviluppo sostenibili e identitarie.
La grande distribuzione può avere il suo spazio, ma non deve schiacciare le attività di prossimità. Serve equilibrio, serve visione, serve ascolto. È tempo che le istituzioni locali smettano di pensare solo all’immediato e inizino a progettare un futuro per chi, da cinquant’anni, tiene viva questa città tra mille difficoltà”, conclude Marotti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link