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Finanziamento eventi, Forza Italia: «Servono trasparenza e criteri meritocratici»


CREMONA – Negli ultimi anni l’Amministrazione comunale di Cremona ha destinato risorse significative a eventi musicali e culturali, con sussidi a fondo perduto in crescita costante. Tuttavia, l’assenza di criteri chiari e misurabili per la valutazione delle iniziative ha sollevato dubbi sull’effettivo ritorno per la comunità e sulla trasparenza nella distribuzione dei contributi.

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Attualmente, le decisioni sull’assegnazione dei finanziamenti, sia in termini di destinatari che di importi, sono discrezionali e si basano su un regolamento del 2009, che valuta in modo generico la coerenza con la programmazione comunale. Questo sistema manca di bandi pubblici strutturati, trasparenti e meritocratici che garantiscano una selezione efficace delle proposte, necessaria per collocare Cremona in circuiti culturali di rilievo nazionale e internazionale, attrarre visitatori e generare ricadute economiche concrete.

Andrea Carassai e Luca Ghidini

I firmatari Andrea Carassai, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, e Luca Ghidini, segretario comunale di Forza Italia Cremona, sottolineano l’importanza di distinguere tra realtà di volontariato culturale — da sostenere con risorse stabili e proporzionate al valore sociale — e operatori professionali, per i quali si richiede trasparenza, rendicontazione e concorsi pubblici.

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«La proposta concreta comprende:

  • l’istituzione di due linee di finanziamento distinte, per volontariato e operatori professionali;

  • l’adozione di un regolamento trasparente con criteri oggettivi, misurabili e di valutazione dell’impatto degli eventi;

  • la pubblicazione annuale dei dati relativi a contributi ed entrate generate;

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  • la creazione di una Consulta cittadina per la cultura con rappresentanti di associazioni, imprese e istituzioni;

  • la pianificazione condivisa di un calendario culturale coordinato con gli operatori;

  • lo sviluppo di sinergie con Comuni limitrofi per inserire Cremona in circuiti culturali sovralocali».

A supporto della proposta, vengono citati esempi virtuosi a pochi chilometri: Parma ha saputo strutturare una politica culturale pluriennale con la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020, trasformando l’evento in un volano per turismo, attrattività e innovazione. Nel solo 2022, Parma ha registrato oltre 740.000 presenze turistiche, con un impatto diretto stimato di oltre 40 milioni di euro per il territorio.

Mantova, dopo il titolo di Capitale Italiana della Cultura nel 2016, ha costruito un modello stabile di governance culturale, con bandi pubblici per operatori, una fondazione dedicata e un calendario di eventi integrato (Festivaletteratura, Trame Sonore, Mantova Jazz). L’impatto economico del Festivaletteratura, ad esempio, è stimato in circa 6 milioni di euro l’anno, con il 70% del pubblico proveniente da fuori provincia.

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Saldo e stralcio

 

Piacenza, con iniziative come ‘Piacenza Summer Cult’ e i festival musicali realizzati in collaborazione tra pubblico e privato, ha introdotto sistemi di valutazione dell’impatto e cofinanziamento, evitando l’erogazione di fondi a pioggia e costruendo una progettazione condivisa con gli operatori.

Secondo Carassai e Ghidini, non basta più organizzare eventi rivolti esclusivamente ai residenti: serve una strategia lungimirante che generi indotto economico, promozione territoriale e sviluppo sociale.





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