Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

«Non sarò solo una traghettatrice, ricompatto il sindacato e poi lo rilancio»


TREVISO – Ricompattare la Cgil trevigiana, squassata dal caso “doppi compensi” allo storico dirigente Paolino Barbiero. Ma anche riportare l’azione del sindacato del quadrato rosso dalle diatribe interne alle tante urgenze dell’economia e della società di “fuori”. Da mercoledì scorso, Sara Pasqualin è la nuova segretaria generale della Camera del lavoro provinciale.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 


Come sta vivendo l’esordio nel nuovo ruolo?

«È una responsabilità più alta rispetto a quelle che ho gestito fino ad oggi. Ma mi metto in gioco. La partenza è stata positiva e sono ottimista sul lavoro che sono stata chiamata a fare: la volontà è traghettare la Cgil di Treviso fino al prossimo congresso».

Farà solo da traghettatrice o può essere un punto di partenza per un progetto di più ampio respiro?

«Nessuno parte con un ruolo a scadenza immediata. La maggioranza che mi ha votato, mi ha affidato il mandato di dare stabilità alla Cgil: traghettare per poi consolidare. Naturalmente, siamo tutti eletti, dunque, come sempre, saranno poi gli iscritti a decidere».

L’indicazione del suo nome l’ha sorpresa?

«Ho lavorato nella segreteria confederale fino a un anno e mezzo fa, ma ora stavo facendo un altro percorso nello Spi (sigla dei pensionati, ndr). Nonostante quel che può pensare qualcuno, tutto nasce dal passo a lato di Mauro Visentin: da uomo di organizzazione, ha messo la Cgil davanti alla sua vicenda personale. Certamente c’era già una discussione, ma il fatto che Visentin abbia rimesso il mandato ha cambiato gli scenari e, su indicazione dei centri regolatori, mi sono ritrovata all’improvviso a correre».

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Cosa pensa del caso dei doppi compensi?

«Non ho problemi a dirlo: era una partita prettamente interna e amministrativa. Sono convinta che non ci sia stato alcun dolo, tutti eravamo al corrente dei ruoli ricoperti da Barbiero: la questione del cumulo poteva essere benissimo risolta internamente, attorno a un tavolo. La lettera anonima ha fatto partire tutto un altro percorso, venendo cavalcata e strumentalizzata. Nel momento in cui la Commissione di Garanzia emetterà la dichiarazione finale – perché quella arrivata finora è solo una prima delibera – do per scontato che la vicenda si chiuderà. In ogni caso, le persone che mettono l’organizzazione davanti a tutto il resto rappresentano sempre una risorsa».

Il voto per la sua elezione – 66% di consensi – ha evidenziato posizioni diverse.

«È necessario ricucire. Mi confronterò con tutti, anche con chi ha votato contro. Se c’è una frattura all’interno, è difficile che all’esterno ti capiscano».

Cosa risponde a chi la accusa di essere legata ai dirigenti precedenti e chiedeva maggiore discontinuità?

«Questa cosa proprio non la capisco: non sono il delfino di nessuno, penso con la mia testa e ritengo di poter meritarmi questo ruolo per quel che ho fatto in Cgil, e non da ieri. Perché soprattutto quando si parla di una donna deve sempre essere stata messa lì da qualcun altro? Chi crede possa essere manovrata non mi conosce. Per il resto, abbiamo un bilancio sano, il tesseramento sta funzionando: se riguarda le cose che vanno bene, allora, sì, sono d’accordo sulla continuità».

Tre priorità della sua agenda?

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

«La prima: l’operatività. Ci siamo concentrati molto sulle questioni interne: il primo aspetto è andare avanti. Bisogna poi ragionare su una modalità diversa di come il sindacato sta nel territorio. Il mondo del lavoro vive una grande trasformazione, i lavoratori sono diversi dal passato. Il sindacato non deve essere il cerotto da mettere sulla ferita, ma deve provare ad anticipare le trasformazioni e non subirle. Non da ultima, tutta la partita legata al sociale: la contrattazione sociale, la situazione delle famiglie, il lavoro inteso certamente sotto l’aspetto economico, ma anche come opportunità di crescita nel territorio. Mettiamo la persona al centro dei nostri ragionamenti».

Secondo l’ultima indagine sui fabbisogni occupazionali delle imprese trevigiane, il 53% delle posizioni cercate è di difficile copertura. I giovani non hanno più voglia di lavorare?

«No. Hanno obiettivi diversi rispetto al passato, e questo non è necessariamente negativo. Ma spesso non vengono messi nelle giuste condizioni di trovare quello che cercano, a partire dalla stabilità. Sento alcuni più anziani dire: intanto accettino un primo impiego, poi pian piano miglioreranno. Il problema è che oggi quel meccanismo di crescita si è bloccato e uno rischia di rimanere a vita in uno stato di precarietà. Il governo sbandiera i risultati degli incentivi in termini di aumento dell’occupazione: se però la gran parte dell’incremento è dovuta a contratti di lavoro precari, quegli investimenti sono stati buttati».

Anche le donne continuano a essere penalizzate?

«Questa è un’altra priorità: donne e uomini devono trovarsi nella medesima condizione quando si rapportano al mondo del lavoro. Dei passi in avanti sono stati fatti, ma alla fine, nella gestione della famiglia o quando c’è da prendersi cura di un familiare anziano, è sempre la donna a dover fare un passo indietro».

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.