Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che autorizza l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 65.000 unità, fra insegnanti e Ata, per l’anno scolastico 2025/2026.
L’intervento punta a ridurre la storica precarietà nella scuola e a garantire maggiore continuità didattica a studenti e famiglie a partire da settembre 2025.
Assunzioni nella scuola, i numeri
Le assunzioni saranno operative all’inizio del nuovo anno scolastico, con l’obiettivo di ridurre il ricorso ai contratti a termine e coprire parte del fabbisogno di organico in un sistema che negli ultimi anni ha registrato carenze strutturali.
Il provvedimento di assunzioni del personale scolastico prevede l’immissione in ruolo di:
- 347 dirigenti scolastici;
- 48.504 docenti di cui 13.860 insegnanti di sostegno per gli alunni con disabilità;
- 44 unità di personale educativo;
- 6.022 insegnanti di religione cattolica;
- 10.348 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata).
Il governo è consapevole che i numeri non bastano a coprire i buchi di organico, ma c’è ottimismo per quello che viene considerato un primo importante passo. Per quanto riguarda gli insegnanti di religione, la stabilizzazione era attesa da oltre vent’anni.
Il provvedimento interviene su un comparto caratterizzato da un alto numero di contratti a tempo determinato, spesso rinnovati di anno in anno, con effetti negativi sulla continuità didattica. Ogni settembre le scuole si trovano a fronteggiare migliaia di cattedre scoperte, supplenze in corso d’anno e carenze di personale Ata, con ricadute sull’organizzazione interna.
La soddisfazione di Giuseppe Valditara
Non nasconde la soddisfazione il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che in una nota ha parlato di un
segnale forte e concreto della volontà del Governo e del ministero di investire con decisione sul futuro dell’istruzione. Lo abbiamo detto e ora lo dimostriamo con i fatti: diamo stabilità al sistema scolastico, garantiamo continuità didattica agli studenti, miglioriamo la qualità dell’insegnamento e valorizziamo concretamente chi lavora ogni giorno nelle scuole italiane con serietà e passione.
Per quanto riguarda l’assunzione dei 6.000 insegnanti di religione cattolica, il ministro parla di un
atto di giustizia verso una categoria che per troppo tempo ha aspettato il giusto riconoscimento del proprio ruolo educativo.
Come funzionano le assegnazioni
Saranno gli Usr (Uffici Scolastici Regionali) a gestire materialmente l’assegnazione per classi di concorso dei posti comuni e di sostegno, partendo dai posti vuoti e dal numero degli aspiranti insegnanti su base territoriale. Una volta che gli Usr avranno determinato la distribuzione dei posti, potranno partire le assunzioni degli aspiranti inseriti nelle graduatorie provinciali a esaurimento e dei vincitori ancora presenti nelle graduatorie regionali dei concorsi del 2016, del 2018 e del 2020.
La maggior parte delle assunzioni verrà effettuata utilizzando le graduatorie dei concorsi banditi nel 2023 e nel 2024, noti come concorsi Pnrr1 e Pnrr2.
Per quanto riguarda i docenti sui posti di sostegno, residui non assegnati con le varie procedure andranno ai docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze su sostegno. In caso di esaurimento dei posti nella provincia di appartenenza, gli aspiranti potranno concorrere all’assegnazione dei posti residui anche nelle altre province della stessa regione o nelle province di una regione diversa.
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