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Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2025, il Governo Meloni ha varato — con procedura d’urgenza — un nuovo disegno di legge per la semplificazione delle imprese, volto a snellire oneri burocratici, alleggerire adempimenti fiscali e agevolare l’attività economica sul territorio. Un intervento mirato e trasversale che prosegue il percorso di “disboscamento normativo” già avviato dalla Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di arrivare a 600 procedure semplificate entro il 2026, come previsto dal PNRR.
Il disegno di legge rappresenta un passo decisivo per migliorare il rapporto tra il sistema produttivo e le istituzioni, e interviene in particolare su:
- Adempimenti fiscali: semplificazioni nei crediti d’imposta (Transizione 4.0 e 5.0), nella trasmissione delle dichiarazioni, nella gestione dell’IVA e delle sanzioni tributarie;
- Misure in materia di lavoro: introduzione del principio once only per le comunicazioni obbligatorie relative al rapporto di lavoro;
- Ambiente: snellimento delle procedure per bonifiche, riutilizzo acque reflue, uso di combustibile solido secondario, classificazione e trasporto dei rifiuti;
- Attività economiche e sviluppo: agevolazioni nei contratti di sviluppo e per le microimprese, semplificazioni nel commercio al dettaglio, privacy e installazione di impianti automatici;
Il provvedimento si affianca ad altri due interventi normativi approvati nella stessa seduta: un decreto legge in materia di giustizia e un disegno di legge per il rilancio economico dei territori colpiti da crisi produttive, in particolare nel Centro Italia.
La struttura del disegno di legge
Il Ddl “Semplificazioni per le imprese” (ancora in bozza) si snoda in 23 articoli, suddivisi per ambiti tematici e corredati da disposizioni attuative che saranno definite con successivi decreti ministeriali. Ogni articolo affronta una specifica criticità burocratica segnalata dal mondo produttivo, proponendo interventi pratici e puntuali. L’attuazione delle misure avverrà gradualmente, tramite protocolli d’intesa tra ministeri e associazioni di categoria, garantendo così certezza normativa e tempi più brevi per le autorizzazioni.
Nei paragrafi seguenti, analizzeremo in dettaglio le principali semplificazioni fiscali, ambientali e amministrative.
Semplificazioni fiscali: meno obblighi, più chiarezza
Il disegno di legge introduce una serie di misure puntuali che semplificano la vita fiscale delle imprese, intervenendo su obblighi documentali, scadenze tributarie e sanzioni. Ecco le novità principali.
Fatture Transizione 4.0 e 5.0: via i riferimenti normativi, arriva il codice identificativo
Una delle principali innovazioni riguarda la semplificazione delle fatture per beni agevolati nell’ambito dei crediti d’imposta “Transizione 4.0” e “Transizione 5.0”. In base all’articolo 1 del Ddl, non sarà più necessario indicare in fattura l’intero riferimento normativo (come previsto finora dai commi 1054–1058-bis della legge 178/2020 e dall’art. 38 del DL 19/2024).
Al suo posto, sarà sufficiente inserire un codice identificativo stabilito con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Questa novità ha due impatti immediati:
- semplifica la redazione e la verifica delle fatture per imprese e consulenti;
- riduce il rischio di errori formali che potrebbero pregiudicare l’accesso al beneficio fiscale.
La disposizione si applicherà alle spese sostenute dalla data di pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia, come previsto dal comma 3 dello stesso articolo.
Dichiarazioni fiscali scartate: nessuna sanzione se ritrasmesse in tempo
Un altro nodo critico viene sciolto con l’articolo 2 del disegno di legge, che interviene sulla disciplina delle dichiarazioni fiscali trasmesse telematicamente ma scartate dal sistema per errori tecnici.
La norma introduce uno “scudo” sulle sanzioni: non sarà applicata alcuna sanzione se il contribuente provvederà a ritrasmettere correttamente la dichiarazione entro un termine stabilito da un apposito decreto del MEF.
Il termine decorre dalla data di restituzione delle ricevute contenenti l’indicazione del motivo dello scarto.
L’intervento interessa sia il D.lgs. 241/1997 (che regola i versamenti unitari) sia il nuovo Testo Unico delle Sanzioni Tributarie (D.lgs. 173/2024), ampliando così la tutela per tutti i contribuenti che agiscono tempestivamente ma incorrono in anomalie tecniche.
Premi e servizi non imponibili: regola chiara per l’imposta sostitutiva
L’articolo 3 del provvedimento disciplina in modo univoco i termini per il pagamento dell’imposta sostitutiva del 20% (prevista dalla legge 449/1997) sulle erogazioni in forma di beni e servizi non imponibile ai fini IVA.
Il nuovo termine è fissato al 16° giorno del mese successivo:
- al pagamento del corrispettivo, oppure
- alla data di emissione della fattura, se antecedente.
La misura mira a semplificare la gestione dei premi nei programmi fedeltà e nelle campagne promozionali, fornendo certezza operativa su un adempimento che finora ha generato dubbi e contenziosi.
Riduzione sanzioni con adesione: un terzo per chi rinuncia al contenzioso
Infine, l’articolo 4 introduce un meccanismo premiale per favorire l’acquiescenza agli avvisi di accertamento o liquidazione.
In particolare, per le violazioni legate all’imposta di registro, successioni e donazioni, il contribuente potrà beneficiare di una riduzione della sanzione a un terzo, a condizione che:
- non presenti ricorso contro l’atto dell’Amministrazione;
- e non chieda l’accertamento con adesione, pagando le somme dovute entro il termine ordinario di impugnazione.
La norma precisa che la riduzione non può comunque scendere sotto un terzo dei minimi edittali previsti per le violazioni più gravi. Inoltre, consente la rinuncia parziale all’impugnazione, ma solo per violazioni autonome contenute nel medesimo atto.
Si tratta di una misura in linea con l’obiettivo di decongestionare il contenzioso tributario e favorire una più rapida definizione delle pendenze fiscali.
Semplificazioni ambientali: meno burocrazia, più sostenibilità
Il disegno di legge prevede anche una serie di interventi mirati in materia ambientale, con l’obiettivo di semplificare le regole e ridurre i tempi per le imprese, senza compromettere la tutela dell’ambiente. Le misure interessano ambiti strategici come bonifiche, gestione dei rifiuti, riutilizzo delle acque e semplificazione normativa per le imprese già in possesso di autorizzazioni ambientali.
Bonifiche ambientali più rapide
Le procedure di bonifica per i siti contaminati vengono snellite, in particolare per quelli legati al PNRR e ad altri piani pubblici. Saranno più chiare le competenze regionali e nazionali e si prevede una maggiore durata degli atti autorizzativi, evitando proroghe inutili. L’obiettivo è accelerare la riqualificazione delle aree industriali dismesse e attrarre nuovi investimenti.
Stop alla qualifica di “industria insalubre” per le imprese certificate
Le imprese già dotate di autorizzazioni ambientali (come AIA o AUA) non saranno più tenute a dimostrare di non svolgere attività insalubri. Si elimina così un adempimento datato e ridondante, alleggerendo la burocrazia soprattutto nei settori produttivi più controllati.
Riutilizzo industriale dell’acqua semplificato
Le imprese potranno riutilizzare le acque reflue trattate all’interno dei propri cicli produttivi con modalità più snelle, anche in assenza del regolamento attuativo nazionale. Sarà sufficiente una semplice comunicazione agli enti o una modifica dell’autorizzazione ambientale già in possesso. Un passo avanti per ridurre sprechi e costi.
Norme più chiare su rifiuti e trasporto
- I rifiuti non pericolosi saranno classificati con criteri aggiornati, in linea con i regolamenti europei.
- I rifiuti trasportati via mare saranno assimilati alle merci, semplificando le regole logistiche.
- Maggiore flessibilità per l’uso del combustibile solido secondario nei processi industriali, utile a ridurre la dipendenza da fonti fossili.
Materie prime strategiche: il calcare industriale sotto controllo
Il calcare per uso industriale viene inserito tra le materie prime di interesse strategico nazionale, con regole più restrittive sull’esportazione. Un modo per proteggere filiere industriali essenziali, come edilizia e metallurgia.
Semplificazioni per le attività economiche e le microimprese
Il disegno di legge introduce una serie di misure per agevolare lo sviluppo economico e semplificare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione. L’intervento interessa in particolare i contratti di sviluppo, le autorizzazioni per attività commerciali, le procedure amministrative, ma anche gli adempimenti in materia di privacy e responsabilità tecnica per le microimprese. Il tutto con l’obiettivo di tagliare tempi, costi e vincoli burocratici, soprattutto per chi opera in settori ad alta densità normativa.
Contratti di sviluppo: accesso più semplice e verifiche più snelle
Con l’articolo 15, il Ddl mira a rendere più accessibili e rapidi i contratti di sviluppo, strumento fondamentale per finanziare investimenti produttivi rilevanti.
- Sarà adottato un decreto attuativo entro 30 giorni per definire procedure più snelle e ampliare le condizioni di accesso alle agevolazioni.
- Le nuove misure varranno per le domande presentate dopo l’entrata in vigore della legge.
- I criteri saranno definiti sulla base di protocolli d’intesa tra il MIMIT e le principali associazioni di categoria.
Inoltre, Invitalia sarà autorizzata a stipulare intese con le stesse associazioni per semplificare le verifiche antimafia, evitando duplicazioni documentali, purché siano già attivi protocolli con il Ministero dell’Interno.
Entro sei mesi, verranno definite anche modalità semplificate per la presentazione delle domande, con particolare attenzione alla descrizione dello scenario “controfattuale”, semplificando un passaggio spesso tecnico e oneroso.
Insegne e autorizzazioni: meno vincoli per chi apre o modifica attività
Il Ddl interviene anche sulle autorizzazioni per attività economiche locali e commerciali, alleggerendo procedure e standardizzando documenti:
- Per l’installazione di distributori automatici di cibi e bevande sarà sufficiente una comunicazione semestrale al Comune, senza obbligo di invio all’ASL.
- Le insegne commerciali saranno soggette a SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività), senza ulteriori autorizzazioni. È previsto l’arrivo di modulistica unica nazionale per garantire uniformità.
- Si introduce la “conferenza di servizi accelerata” (art. 17), con tempi massimi di 30 o 45 giorni per le autorizzazioni e una riunione telematica conclusiva, per ridurre i tempi decisionali tra le amministrazioni.
Anche gli interventi edilizi vicino alla linea doganale saranno semplificati (art. 18), con regole più chiare e l’applicazione del principio del silenzio-assenso.
Microimprese: meno obblighi privacy, responsabili tecnici più flessibili
Un’attenzione particolare è riservata alle microimprese con meno di cinque dipendenti, spesso schiacciate dagli adempimenti:
- Per la notifica di violazioni dei dati personali, sarà predisposta una procedura semplificata, basata su strumenti di autovalutazione e assistenza guidata, da definire con provvedimento del Garante (art. 19).
- Per estetisti, acconciatori e altre attività artigiane, sarà possibile nominare un responsabile tecnico temporaneo (fino a 90 giorni) in caso di impedimento del titolare, scegliendo tra dipendenti, familiari o collaboratori con almeno tre anni di esperienza. L’incarico va solo comunicato al SUAP e alla Camera di Commercio, senza ulteriori autorizzazioni (sarà poi il SUAP a trasmettere all’ASL).
Altre novità: energia, agricoltura, trasporti e formazione tecnica
Oltre agli interventi su fisco, ambiente e attività economiche, il disegno di legge contiene ulteriori misure settoriali volte a sostenere la competitività e la semplificazione in ambiti strategici per l’economia nazionale. Ecco un riepilogo delle principali novità:
- Agricoltura: per i primi 5 anni dalla richiesta, i nuovi imprenditori agricoli professionali (IAP) non dovranno dimostrare requisiti di reddito. Una spinta concreta al ricambio generazionale e all’ingresso di nuove imprese nel settore.
- Trasporti: gli autotrasportatori potranno utilizzare lo stesso mezzo per attività in conto proprio e conto terzi, superando un vincolo tecnico costoso. In ambito marittimo, è chiarito che il trasbordo del personale tra navi dello stesso armatore non comporta disarmo della nave, semplificando la gestione degli equipaggi.
- Energia e ambiente: via libera all’uso del CSS (combustibile solido secondario) nei cementifici, in sostituzione del pet-coke. Si promuove così l’economia circolare e si riducono emissioni e costi energetici.
- Formazione tecnica: i responsabili degli impianti FER dovranno seguire un percorso di aggiornamento di almeno 24 ore standardizzate in tutta Italia. Sarà utilizzata una modulistica unica telematica per garantire uniformità, trasparenza e mobilità professionale.
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