1 Che cos’è la Zona economica speciale?
È una zona delimitata del territorio italiano nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative – e di quelle che si insedieranno – può beneficiare di speciali condizioni in termini economici, finanziari e amministrativi.
2 Di quali benefici possono godere le aziende?
Le misure a beneficio delle imprese inserite nella Zes riguardano gli investimenti e le attività di sviluppo d’impresa, come il riconoscimento del credito d’imposta per gli investimenti alle aziende che effettuano l’acquisizione di beni quali macchinari, impianti e attrezzature, oppure di terreni e immobili strumentali agli investimenti. Consente di avere un’autorizzazione unica per gli investimenti e in ultimo – ma non in ordine d’importanza – porta alla semplificazione amministrativa che implica, dove previsto, una riduzione dei termini di istruttoria.
3 Quali regioni sono già inserite nella Zes?
Il 1° gennaio 2024 è stata istituita la Zona economica speciale Unica per il Mezzogiorno, che comprende tutti i comuni dei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Zes Unica che sarà estesa anche a Marche e Umbria.
4 Marche e Umbria entrano subito nella Zes Unica?
No. Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge «Disposizioni per il rilancio dell’economia nei territori delle regioni Marche ed Umbria». Le due regioni potranno accedere alla Zes Unica solo con l’entrata in vigore della legge, al termine dell’iter del ddl che prevede l’esame in commissione, e la discussione e votazione sia alla Camera che in Senato. Il processo continua fino a quando entrambe le Camere approvano lo stesso testo. Una volta approvato da entrambe le Camere, il ddl è promulgato dal Presidente della Repubblica. Infine, la legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore.
5 Dalla sua istituzione, quali benefici ha portato la Zes Unica alle regioni che comprende?
Dall’entrata in vigore della Zes unica ad oggi sono state rilasciate oltre 700 autorizzazioni uniche che hanno sbloccato investimenti strategici. Le stime di The European House Ambrosetti, citate ieri dalla premier Meloni ad Ancona, parlano di un giro d’affari diretto, indiretto e indotto – generato dagli investimenti in ambito Zes – di 26,7 miliardi di euro, cioè un moltiplicatore di 2,6.
6 Cosa significa?
Ogni euro che si investe con la Zes, ne produce 2,6 in più. Sempre secondo Ambrosetti, l’impatto sull’occupazione è stato altrettanto incisivo, con 35mila nuovi posti di lavoro che sono stati generati finora.
7 Perché il Governo ha deciso di estendere la Zes anche a Marche e Umbria?
Per garantire agevolazioni a due territori che si riteneva avessero bisogno di questo tipo di aiuti. Nella trattativa con l’Unione europea per ottenere la Zes è stato infatti decisivo il fatto che si tratti di due regioni in transizione (le Marche dal 2018), avendo un Pil inferiore alla media europea.
8 Cosa prevede il disegno di legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri?
Il ddl si pone l’obiettivo di «favorire la creazione di condizioni per lo sviluppo di nuovi investimenti nelle regioni in transizione», si legge nel documento. Prevede la composizione della cabina di regia integrata dai presidenti delle Regioni. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, si provvederà all’aggiornamento del Piano strategico della Zes unica, «al fine di individuare i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo di Marche ed Umbria, compresi quelli destinati a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione energetica, e le modalità di attuazione».
9 Qual è il perimetro delle agevolazioni?
Sono previste in relazione agli investimenti in beni strumentali realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge, le disposizioni si applicano «ai progetti inerenti alle attività economiche ovvero all’insediamento di attività industriali, produttive e logistiche da realizzarsi all’interno dei territori delle regioni Marche ed Umbria». Si tratta di benefici fiscali per il 2026.
10 Sono stanziate risorse?
No. Il ddl prevede che le amministrazioni interessate provvedano «all’adempimento dei compiti derivanti dall’attuazione della legge con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente».
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