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Zona Economica Speciale (ZES): Marche e Umbria entrano nel piano di rilancio nazionale


Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 agosto 2025, ha approvato un nuovo disegno di legge che punta a sostenere la ripresa economica in due regioni del Centro Italia: Marche e Umbria. La misura, proposta durante la riunione del 4 agosto 2025, amplia il raggio d’azione della Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno, includendo anche questi due territori. Si tratta di un passo decisivo per offrire nuove opportunità di crescita e sviluppo locale.

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Estensione della ZES (Zona Economia Speciale): un cambiamento significativo

L’iniziativa, come si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri datato 4 agosto 2025, è partita su impulso della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Tommaso Foti.

Il provvedimento, approvato con procedura d’urgenza, consente a Marche e Umbria di accedere agli stessi benefici già previsti per le regioni del Sud Italia che fanno parte della ZES unica (Campania, Puglia, ecc.).

Questa novità è particolarmente rilevante, perché riconosce a Marche e Umbria lo status di “regioni in transizione” secondo i criteri dell’Unione Europea. Entrando a far parte della Zona Economica Speciale (ZES), queste due regioni potranno usufruire di strumenti agevolativi finora riservati solo ad altre aree del Paese.

Vantaggi concreti per le imprese locali

L’inserimento nella ZES offre alle imprese marchigiane e umbre l’accesso a una serie di vantaggi, sia di tipo amministrativo che economico. Tra le misure più importanti, ad esempio, rientra il credito d’imposta, uno strumento che consente di ottenere un risparmio fiscale sugli investimenti effettuati.

Più precisamente, le imprese che operano in questi territori potranno godere di agevolazioni per l’acquisto di macchinari nuovi, impianti, attrezzature, nonché per l’acquisto o ampliamento di immobili strumentali, cioè destinati all’attività produttiva.

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Si tratta di una leva fondamentale  per incentivare la modernizzazione dei processi produttivi, attrarre investimenti e stimolare l’occupazione locale. C’è poi, ad esempio, anche il bonus ZES.

Un Piano strategico aggiornato e su misura

Oltre all’estensione geografica della Zona Economica Speciale (ZES), il disegno di legge prevede anche l’aggiornamento del Piano strategico triennale della ZES Unica. Questo documento, che funge da guida per le politiche di sviluppo, sarà rivisto entro sessanta giorni per includere le specificità delle nuove regioni coinvolte.

Il Piano strategico ha il compito di definire, anche in coordinamento con il PNRR e con i programmi europei e nazionali in corso, gli obiettivi da raggiungere e i settori da potenziare. L’accento sarà posto su uno sviluppo sostenibile e in armonia con l’ambiente, individuando con precisione gli investimenti prioritari e le azioni più urgenti da intraprendere.

Ogni regione potrà avere un percorso personalizzato, con interventi pensati per valorizzare le caratteristiche economiche e sociali del territorio. Particolare attenzione sarà dedicata ai settori da rafforzare, come quelli legati alla riconversione industriale e alla transizione energetica, con l’obiettivo di rendere il sistema produttivo più competitivo e rispettoso dell’ambiente.

Zona Economia Speciale (ZES): il ruolo del PNRR e dei fondi europei

L’integrazione delle Marche e dell’Umbria nella ZES unica rappresenta anche un’opportunità per utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dai fondi strutturali europei. Il coordinamento tra le politiche nazionali e quelle comunitarie sarà essenziale per garantire l’efficacia degli interventi.

Il nuovo assetto della Zona Economica Speciale (ZES) mira quindi a creare sinergie tra i vari strumenti finanziari e le politiche di coesione, mettendo al centro la valorizzazione dei territori. L’obiettivo finale è stimolare una crescita duratura, inclusiva e sostenibile, riducendo al tempo stesso le disparità tra le diverse aree del Paese.

Riassumendo

  • Marche e Umbria entrano nella Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno.
  • Le imprese locali avranno accesso a incentivi fiscali e semplificazioni amministrative.
  • Il Piano strategico ZES sarà aggiornato entro 60 giorni per includere le nuove regioni.
  • Focus su sostenibilità, transizione energetica e riconversione industriale.
  • Sinergia con PNRR e fondi europei per favorire la crescita territoriale.



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