Marche e Umbria verranno inserite nella Zes unica del Mezzogiorno: cos’è, come funziona e cosa cambierà dopo l’entrata in vigore del decreto
È di ieri – lunedì 4 agosto 2025 – l’annuncio da parte della premier Giorgia Meloni di voler inserire anche Marche e Umbria all’interno della Zes (ovvero la Zona economica speciale) unica del Mezzogiorno con un disegno di legge già approvato con l’ormai abusata procedura d’urgenza dal Consiglio dei ministri: l’effettiva entrata in vigore della legge è ancora incerta, con le attese che ci parlano di una manciata scarsa di giorni; mentre già ora possiamo iniziare a capire cosa cambierà.
Prima di arrivare alle effettive novità che attendono Marche e Umbria, è importante ricordare che secondo l’annuncio fatto da Giorgia Meloni – peraltro nel pieno dell’avvio della campagna elettorale marchigiana – l’idea alla base del decreto è quella di “valorizzare” i punti di forza dei due territori, centrali per il Made in Italy e per la sua diffusione nel mondo intero; conferendo strumenti “straordinari” e che già oggi stanno dando risultati efficaci per l’attrattività dei territori.
Di fatto, l’idea di introdurre delle Zone economiche speciali – appunto, le Zes – parte proprio dalla volontà di concedere ai territori che ne fanno parte (per ora l’intero Mezzogiorno e le isole, ma anche l’Abruzzo, territorio a metà tra il Sud e il Centro) via facilitate per agevolare lo sviluppo economico delle arre che ne fanno parte: le imprese, infatti, possono ottenere fondi, agevolazioni e sgravi in modo da rendere le regioni più attrattive per gli investimenti internazionali e nazionali.
Come funzionerà la Zes di Marche e Umbria: cosa prevede il decreto approvato nella giornata di ieri
Come dicevamo già all’inizio di questo articolo, per ora i contorni delle Zone economiche speciali di Marche e Umbria sono ancora incerti dato che il decreto prevede 60 giorni entro i quali l’apposita cabina di regia governativa – della quale faranno parte di presidenti delle due regioni – dovrà definirne i dettagli del perimetro applicativo; ma esattamente come in tutte le altre Regioni che fanno parte della Zes del Mezzogiorno, l’obbiettivo è quello di stimolare gli investimenti e lo sviluppo di aree definite di “transizione”.
I prossimi passi che attendono il decreto saranno, infatti, quelli di definire nel dettaglio quali settori economici di Marche e Umbria potranno ottenere le agevolazioni previste per le Zone economiche speciali e – successivamente – ai territori saranno estesi anche i compiti attualmente conferiti alla Struttura di missione delle Zes: complessivamente, il piano dovrebbe avere una durata di tre anni – immaginiamo prorogabili – e opererà in coerenza con gli obbiettivi del PNRR anche per quanto riguarda la transizione energetica e ambientale.
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