“La tanto sbandierata unità d’intenti tra livelli di governo si dimostra, ancora una volta, una bugia utile solo alla propaganda estiva della destra” – sottolinea Omar Sarubbo
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Il segretario provinciale del Partito Democratico interviene dopo l’ingresso di Marche e Umbria nella Zona Economica Speciale: «La nostra regione resta fuori, con buona pace della propaganda estiva del governo»
La nota di Omar Sarubbo
«Altro che filiera istituzionale: il Governo Meloni continua a ignorare i bisogni reali delle province di Latina e Frosinone, condannandole all’ennesima esclusione da misure che potrebbero risollevare l’economia di territori in affanno. La tanto sbandierata unità d’intenti tra livelli di governo si dimostra, ancora una volta, una bugia utile solo alla propaganda estiva della destra». Con durezza Omar Sarubbo, segretario provinciale del Partito Democratico di Latina, commenta l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della norma che estende la Zona Economica Speciale alle Marche e all’Umbria, lasciando ancora una volta fuori il Lazio.
La ZES è uno strumento di sviluppo territoriale che prevede agevolazioni per imprese e investitori: credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, fondi per investimenti, decontribuzioni sulle assunzioni, semplificazioni burocratiche e autorizzative per nuovi insediamenti o riconversioni industriali. Un’occasione fondamentale per attrarre investimenti e creare occupazione.
«Un’occasione che le province di Latina e Frosinone, pur possedendo tutti i requisiti – a partire dalla pesante crisi industriale in atto – continueranno a vedere da lontano» sottolinea Sarubbo. «Eppure, numerosi sono stati gli atti politici per chiedere l’estensione della Zes a questi territori: dalla mozione presentata dai consiglieri regionali Salvatore La Penna e Sara Battisti, che chiedeva al presidente Francesco Rocca di attivarsi con il Governo, fino all’emendamento dei deputati Mancini, Curti e Orfini. Tutti rigettati, senza motivazioni credibili».
«Le Marche, non a caso prossime al voto regionale, ottengono l’ingresso nella Zes mentre il Lazio – in particolare le aree più fragili come quelle del Sud pontino e del frusinate – resta escluso. L’unico “progetto” che la destra nazionale e locale ha effettivamente potenziato in questi mesi è la propria macchina della propaganda. Mentre ci raccontano un “Paese dei balocchi” che esiste solo nella loro retorica, la realtà dei fatti è ben diversa. Le accise sulla benzina mai eliminate, le pensioni ferme, salari medi tra i più bassi in Europa, un carovita insostenibile, liste d’attesa infinite nella sanità, l’imminente e devastante applicazione dei dazi di Trump».
«Sarebbe utile, e lo dico con grande preoccupazione, che la destra pontina, anziché rispondermi con le consuete repliche stizzite in difesa d’ufficio della Presidente Meloni, facesse autocritica e aprisse una vertenza con il suo Governo che ha palesemente voltato le spalle a Latina. I cittadini dei nostri territori – conclude il segretario dem – meritano risposte, non slogan».
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