LATINA – Latina resta fuori dalla Zes, la Zona Economica speciale. Il Consiglio dei ministri, infatti, nella seduta del 4 agosto 2025, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge che introduce disposizioni per il rilancio dell’economia delle regioni Marche e Umbria, lasciando fuori il sud del Lazio.
«Altro che filiera istituzionale: il Governo Meloni continua a ignorare i bisogni reali delle province di Latina e Frosinone, condannandole all’ennesima esclusione da misure che potrebbero risollevare l’economia di territori in affanno» sottolinea il segretario provinciale del Pd Omar Sarubbo che ricorda la mozione presentata dai consiglieri regionali Salvatore La Penna e Sara Battisti, che chiedeva al presidente Francesco Rocca di attivarsi con il Governo, ma anche l’emendamento dei deputati Mancini, Curti e Orfini, entrambi rigettati. Per il segretario comunale del Pd Latina Cepollaro, “la provincia di Latina, insieme a quella di Frosinone, si trova ancora una volta tagliata fuori da scelte strategiche che dovrebbero promuovere sviluppo e coesione, ma che finiscono invece per accentuare divari e penalizzazioni. L’ultima decisione del Governo Meloni sull’ampliamento delle Zone Economiche Speciali (ZES) a Umbria e Marche, mentre il basso Lazio resta escluso, non è un semplice errore di valutazione: è una scelta politica precisa. E, per questo, ancora più grave”.
Anche nel centrodestra la decisione non è stata apprezzata. “La decisione assunta dal governo può rappresentare una grande opportunità anche per i territori del Lazio, che rivendicano lo stesso trattamento del sud ed ora di Marche e Umbria – dichiara in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio – . Il Lazio, in particolare, condivide confini con tre delle regioni coinvolte nella Zes Unica e questo potrebbe ulteriormente penalizzare le Regioni già in difficoltà economica, creando uno squilibrio nell’attrazione di investimenti produttivi. Alla luce di questo quadro che presenta criticità, nonché rischi sulle prospettive di sviluppo dei territori del basso Lazio, ritengo necessario procedere con un confronto serrato sulle iniziative più urgenti da mettere in atto. Occorre passare dalle parole ai fatti e per questo ho chiesto un incontro urgente con il presidente Rocca ed il vice presidente e assessore allo Sviluppo economico Roberta Angelilli, per discutere di idee, proposte, indicazioni e iniziative che possano essere in linea con l’obiettivo del rilancio economico delle province di Latina, Frosinone e Rieti”, conclude Tiero.
Secondo il senatore di Fi Claudio Fazzone, coordinatore regionale azzurro: “Si tratta di un atto importante per questi territori, tuttavia ritengo che nello stesso provvedimento debbano essere incluse nella Zes Unica anche le province di Latina, Frosinone e Rieti”. Fazzone annuncia che presenterà “degli emendamenti mirati al disegno di legge affinchè anche per queste aree del Basso Lazio siano riconosciuti incentivi, agevolazioni, semplificazioni amministrative ed investimenti per il rilancio economico delle aziende esistenti e lo sviluppo di nuovi insediamenti industriali. Queste province soffrono da anni – prosegue Fazzone di FI -. L’occupazione è ai minimi storici. Le imprese stentano a sopravvivere.
Si dice pienamente in linea con il Senatore Fazzone, il consigliere regionale azzurro Cosmo Mitrano: “Le province di Latina, Frosinone e Rieti devono essere incluse nelle ZES.
Siamo d’accordo con la sua iniziativa di presentare emendamenti mirati al disegno di legge in discussione, affinché le aree del Lazio meridionale possano beneficiare di incentivi, agevolazioni e semplificazioni amministrative. Come Forza Italia, il nostro impegno è massimo per garantire pari opportunità e dignità ai nostri territori, offrendo un futuro di crescita e sviluppo.
Includere le province di Latina, Frosinone e Rieti nelle ZES significa aprire la strada a un futuro di crescita e opportunità per il nostro territorio”, aggiunge Mitrano che definisce il passaggio “cruciale per rilanciare l’economia locale”.
“L’annuncio della proposta di estendere la Zona Economica Speciale (ZES) dell’Italia meridionale anche alle Regioni Marche e Umbria è un segnale importante per promuovere lo sviluppo economico di quei territori. Allo stesso tempo, però, non si può ignorare che anche le province di Latina, Frosinone e Rieti meritano di essere incluse, attigue alla ZES, in quanto penalizzate da gravi carenze infrastrutturali e, ora, ulteriormente svantaggiate dalla contiguità con aree in cui sarà più conveniente fare impresa e investire – dichiara l’europarlamentare di Forza Italia, Salvatore De Meo – Il nuovo perimetro rischierebbe altrimenti di trasformarsi in una beffa, sia sotto il profilo economico, privando queste aree di ogni concreta prospettiva di rilancio, sia sotto il profilo politico, considerando che da tempo le istituzioni locali rivendicano con dati oggettivi una revisione del perimetro della ZES”.
Anche il vicesegretario della Lega Claudio Durigon dichiara: “Chiederemo che anche le aree di crisi di Latina Frosinone e Rieti: possano rientrare nella Zes.
Dai sindacati stesse considerazioni. Per la Cgil Frosinone Latina “Servono politiche industriali, non logiche elettorali”. “Lo strumento nato per supportare particolari aree geografiche nello sviluppo sociale ed economico, è diventato ormai un bancomat, nella disponibilità del Governo, col quale, piuttosto che favorire politiche di crescita, si elargiscono prebende elettorali. “Le province di Frosinone e Latina sono perfettamente inserite in un contesto produttivo che risponde alle caratteristiche a cui riferisce la Zes: ospitano filiere industriali strategiche, dalla farmaceutica all’automotive, fino all’agroalimentare. Negli ultimi anni hanno subito colpi durissimi a causa della volatilità dei mercati, delle carenze infrastrutturali e di misure come i dazi. L’esclusione dal sistema di benefici previsti dalla ZES, che invece circondano il nostro territorio, mette a rischio migliaia di posti di lavoro e la sopravvivenza di interi distretti produttivi” afferma il segretario generale CGIL Frosinone Latina Giuseppe Massafra chiede un cambio di rotta: “Non servono strumenti “a pioggia” privi di strategia, ma politiche industriali solide, fondate su coerenza, visione e investimenti mirati. Il lavoro, la coesione sociale e la tenuta del sistema produttivo non possono essere sacrificati sull’altare del consenso elettorale”.
“Facciamo appello all’unità del territorio per raggiungere un obiettivo importante per tutta la Regione!”, è l’esortazione del Segretario Regionale Ugl Lazio Armando Valiani . “Riteniamo indispensabile – sottolinea Valiani – aprire tavoli di confronto a livello regionale e nazionale, affinché dalle parole si passi ai fatti. Il Lazio ha estremo e urgente bisogno di entrare nella zona economica speciale al pari di altre regioni. I problemi sono molteplici sia sotto il punto di vista industriale che infrastrutturale e il rischio di un crac economico è dietro l’angolo”. Valiani chiede unità d’intenti: “Occorre coinvolgere tutte le istituzioni per raggiungere questo obiettivo partendo dai deputati e senatori del nostro territorio, alla Regione fino alle associazioni. E’ fondamentale lavorare assieme affinché anche il Lazio, soprattutto il sud dove si soffre la deindustrializzazione, possa essere inserito nel programma della ZES, così come proposto per Marche e Umbria. Non siamo contrari ai benefici dati ad altre Regioni, ma pensiamo che, come detto, anche il territorio laziale abbia altrettanta necessità di agevolazioni e interventi”. Già un anno fa, il sindacato aveva espresso una posizione critica sull’esclusione dalla ZES che aveva provocato ulteriori danni all’economia: “Ad un anno di distanza – sottolinea Valiani – tutte le soluzioni intraprese per superare le difficoltà dovute all’esclusione dalla Zes, hanno prodotto poco o nulla. Aprire dei tavoli di concertazione è la base di partenza per trovare soluzioni condivise”.
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