di BRUNO PAGAMICI (da ItaliaOggi)
Ammontano a 900 milioni di euro annui le risorse previste per sostenere finanziariamente privati, imprese, Amministrazioni Pubbliche ed Enti del Terzo settore che effettueranno interventi di piccole dimensioni su edifici residenziali, commerciali e uffici per migliorare l’efficienza energetica (compresa l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica privata di veicoli elettrici) e per produrre energia termica da fonti rinnovabili. È quanto prevede lo schema di decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, correttivo del decreto Mise 16 febbraio 2016 (c.d. Conto termico) in termini di semplificazioni per l’accesso alle agevolazioni, di potenziamento ed efficacia delle misure di sostegno e di ampliamento della platea dei soggetti ammessi agli aiuti.
Il documento alla firma del Ministro Gilberto Pichetto Frattin prevede inoltre un adeguamento rispetto al precedente decreto delle spese ammissibili ai livelli di incentivo. Dei 900 milioni annui previsti, 400 sono riservati alle Amministrazioni Pubbliche. Ai privati andranno i restanti 500 milioni mentre una parte di queste risorse, pari a 150 milioni di euro annui, saranno a beneficio delle imprese le quali potranno ottenere incentivi fino a copertura del 70% della spesa ammissibile per gli interventi volti sia al miglioramento dell’efficienza energetica sia all’utilizzo di fonti rinnovabili.
Oltre alle Amministrazioni Pubbliche (compresi gli enti del Terzo settore), potranno essere ammessi alle agevolazioni anche i soggetti privati per interventi, riguardanti l’efficientamento energetico, in ambito residenziale (ovvero edifici o unità immobiliari di categoria A, ad esclusione della classe A/8, A/9 e A/10). Per quanto riguarda il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili saranno invece agevolabili gli interventi su edifici e unità immobiliari di categoria A/10, gruppo B, gruppo C ad esclusione di C/6 e C/7, gruppo D ad esclusione di D9, gruppo E ad esclusione di E2, E4, E6.
Potranno essere incentivabili uno o più dei seguenti interventi per l’incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, quali a titolo esemplificativo: installazione di elementi infrastrutturali per la ricarica privata di veicoli elettrici anche aperta al pubblico presso l’edificio e le relative pertinenze, installazione di impianti solari fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo e/o opere di allacciamento alla rete, trasformazione degli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero”, sostituzione di sistemi per l’illuminazione d’interni e delle pertinenze esterne degli edifici esistenti con sistemi efficienti di illuminazione, installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (building automation) degli impianti termici ed elettrici degli edifici, ecc.
Tra i possibili interventi incentivabili rientranti in questa categoria si possono elencare a titolo di esempio: la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi factory made o bivalenti a pompa di calore, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti, l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, la sostituzione di scaldacqua elettrici e a gas con scaldacqua a pompa di calore, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficienti, ecc.
L’intensità degli incentivi per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica non potrà superare il 25% dei costi ammissibili per ciascun intervento, o il 30% nel caso di multi-intervento. Tuttavia, queste percentuali possono essere aumentate del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese, del 15% per interventi in zone assistite secondo il Tfue e del 5% se soddisfano le condizioni dell’art. 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea; del 15% se gli interventi migliorano la prestazione energetica dell’edificio di almeno il 40%.
Per quanto riguarda gli interventi relativi all’utilizzo di fonti rinnovabili tra cui: – sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi factory made; – sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti o per la produzione di energia termica per processi produttivi; – interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con l’allaccioa sistemi di teleriscaldamento efficienti; – sostituzione funzionale di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di microcogenerazione alimentate da fonti rinnovabili, l’intensità degli incentivi non potrà superare il 45% dei costi ammissibili e potrà essere aumentata di 20 punti percentuali per gli aiuti concessi alle piccole imprese e di 10 punti percentuali per gli aiuti concessi alle medie imprese.
* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 7 agosto 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)
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