Il processo di concentrazione nel settore bancario italiano potrebbe avere conseguenze significative sull’accessibilità ai servizi finanziari per milioni di cittadini. È quanto denuncia Uilca, il sindacato dei lavoratori del credito, che esprime forte preoccupazione per i possibili effetti di un nuovo risiko bancario sull’occupazione e sulla presenza territoriale degli sportelli.
Banche, Uilca lancia l’allarme: “Con risiko, rischio di meno filiali per 13 milioni di utenti”
Secondo quanto emerso dalle analisi del Centro Studi Uilca, sarebbero almeno 13 milioni gli utenti bancari potenzialmente interessati da una riduzione dei servizi di prossimità, a seguito di operazioni di fusione e acquisizione tra istituti di credito.
Telatin (Uilca): “Servono banche vicine alle persone”
A lanciare l’allarme è Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca, che sottolinea come il ruolo delle banche non possa limitarsi alla logica di efficienza o alla compressione dei costi, ma debba restare ancorato al sostegno concreto dell’economia reale.
“Il ruolo delle banche deve essere quello di aiutare imprese e famiglie supportando l’economia reale, in un momento in cui assistiamo a una crescita silente dell’inflazione e in cui purtroppo non corrisponde un aumento dei salari e della produzione industriale”, afferma Telatin, evidenziando la disconnessione tra i dati macroeconomici e la realtà vissuta quotidianamente da famiglie e lavoratori.
Critiche alla politica monetaria e richiesta di maggiore presidio territoriale
Telatin esprime anche riserve sull’efficacia dell’attuale orientamento della Banca Centrale Europea: “La politica monetaria della Bce sembra non essere sufficiente per definire un sentiero di sviluppo economico”. Di fronte a un contesto incerto, segnato da tensioni sui prezzi e da una ripresa ancora fragile, il sindacalista rilancia la necessità di riportare le filiali bancarie più vicine alle comunità locali.
“Per questo è necessario portare le filiali bancarie vicino alle persone – sottolinea – per sostenerle nelle scelte economiche e finanziarie in questi tempi difficili”. Un appello che va oltre la semplice difesa dei posti di lavoro, e tocca il nodo dell’inclusione finanziaria, soprattutto nei piccoli centri e nelle aree meno servite.
Il rischio desertificazione bancaria e il futuro del servizio al pubblico
La posizione della Uilca si inserisce in un dibattito più ampio che riguarda il futuro del sistema bancario italiano. Negli ultimi anni, la chiusura di migliaia di sportelli e la riduzione della presenza fisica delle banche hanno sollevato il tema della “desertificazione bancaria”, con interi territori privati del presidio diretto degli istituti di credito.
La digitalizzazione ha permesso di ampliare l’accesso ai servizi online, ma secondo il sindacato non può sostituire del tutto il ruolo della relazione umana, fondamentale per garantire consulenza e fiducia, in particolare nei confronti delle fasce più deboli della popolazione. In questo contesto, l’ulteriore consolidamento tra operatori rischia di accentuare le criticità esistenti, a discapito dei cittadini e delle imprese che necessitano di un interlocutore bancario diretto.
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