Conto Termico 3.0, dopo mesi d’attesa il decreto è pronto. La notizia arriva dal MASE, che fornisce dettagli sulle spese che rientreranno negli incentivi. Sostituzione di caldaie, pannelli solari e non solo: i vantaggi per i contribuenti ammessi
Conto Termico 3.0 al traguardo: con la firma del decreto da parte del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica si sblocca il nuovo bonus a fondo perduto del 65 per cento, elevabile al 100 per cento per gli edifici pubblici.
La notizia della chiusura dei lunghi lavori di ridefinizione del contributo per l’efficienza energetica è arrivata il 5 agosto 2025, dopo l’ok al testo da parte della Conferenza Stato Regioni.
Il Conto Termico 3.0 consentirà di beneficiare di un contributo pubblico per i lavori di sostituzione di caldaie con pompe di calore, ma anche per l’installazione di pannelli solari, impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica.
Conto Termico 3.0, cos’è e come funziona il bonus a fondo perduto
Il Conto Termico si affianca alle agevolazioni fiscali previste per i lavori di risparmio energetico e, a fronte della riduzione delle aliquote di detrazione previste dal 1° gennaio 2025 diventa nei fatti la misura più conveniente per i proprietari di immobili.
Si tratta di un incentivo statale che rimborsa, con un bonus a fondo perduto, una parte delle spese sostenute. La percentuale di contributo spettante è del 65 per cento, che in relazione alla versione 3.0 prevista dal decreto MASE atteso in Gazzetta Ufficiale, sale al 100 per cento per gli interventi realizzati su edifici pubblici di piccoli comuni, scuole, ospedali e strutture sanitarie pubbliche.
A poterne beneficiare sono quindi le Pubbliche Amministrazioni, così come le imprese e i privati cittadini, per i lavori effettuati su edifici singoli e in condominio. Stando alle novità comunicate dal MASE in relazione al nuovo decreto in arrivo, a beneficiarne saranno anche gli enti del Terzo settore, equiparati alle amministrazione pubbliche.
Conto Termico 3.0, cosa copre il bonus a fondo perduto del 65 per cento (e del 100 per cento per gli edifici pubblici)
Obiettivo del Conto Termico è sostenere economicamente cittadini, imprese e amministrazioni statali che effettuano spese finalizzate ad aumentare l’efficienza energetica di edifici residenziali e non.
Il perimetro dei costi per i quali è possibile accedere al bonus del 65 per cento o del 100 per cento è ampio.
Guardando alle regole previste ad oggi, e in attesa del testo definitivo del decreto del Ministero dell’Ambiente, è possibile tracciare un primo elenco delle spese incentivabili.
Il bonus a fondo perduto potrà essere richiesto per gli interventi di isolamento termico degli edifici, per la sostituzione di infissi, impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione, così come per tende da sole o ancora per pompe di calore installate in sostituzione di impianti di riscaldamento esistenti.
Il Conto Termico 3.0 consentirà inoltre di beneficiare del contributo anche per gli impianti solari fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, purché installati congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con pompe di calore elettriche.
In attesa del testo del decreto MASE per ulteriori dettagli, si riporta di seguito una prima tabella di spese ammesse all’incentivo.
Sigla | Tipologia di intervento |
---|---|
1.A | isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato |
1.B | sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato |
1.C | sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione |
1.D | installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da ESE a O, fissi o mobili, non trasportabili |
1.E | Trasformazione in “edifici a energia quasi zero” |
1.F | Sostituzione di sistemi per l’illuminazione di interni e delle pertinenze esterne esistenti con sistemi di illuminazione efficienti |
1.G | Installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (building automation) degli impianti termici ed elettrici, inclusa l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore |
Per quel che riguarda gli interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza in edifici esistenti, parti di essi o unità immobiliari esistenti, l’elenco previsto ad oggi è il seguente:
Sigla | Tipologia di intervento |
---|---|
2.A | Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (con potenza termica utile nominale fino a 2000 kW) |
2.B | Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa (con potenza termica nominale fino a 2000 kWt) |
2.C | Installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (con superficie solare lorda fino a 2500 m2) |
2.D | Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore |
2.E | Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore |
Domanda per gli incentivi del Conto Termico 3.0 sul portale del GSE
A differenza dei bonus fiscali, l’accesso al Conto Termico 3.0 avviene su domanda, da parte del soggetto interessato e a seguito di una specifica procedura di istruttoria che verifica, in primis, la possibilità di riconoscimento dell’agevolazione anche considerando il limite di spesa. I fondi a disposizione ammontano a 900 milioni annui, di cui 400 sono destinati alle PA e 500 milioni ai privati.
La procedura si effettua per il tramite del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, responsabile dell’attuazione della misura.
Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale la procedura informatica sarà aggiornata e potrà quindi partire l’iter d’accesso.
Non dovrebbe in ogni caso cambiare la procedura di accesso all’agevolazione, che ad oggi prevede due differenti modalità.
È prevista una procedura ad accesso diretto, in cui la richiesta deve essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori.
La seconda modalità di accesso agli incentivi è quella della prenotazione. Tale modalità è riferita agli interventi ancora da realizzare, esclusivamente nella titolarità delle PA o delle ESCO che operano per loro conto.
In tali casi è possibile prenotare l’incentivo prima della realizzazione dell’intervento. Il vantaggio consiste nella possibilità di ricevere un acconto in fase di avvio dei lavori. Il saldo sarà invece riconosciuto a conclusione dei lavori.
In linea generale l’incentivo è riconosciuto tramite rate di importo massimo di 5.000 euro e i tempi di pagamento sono di circa due mesi.
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