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L’analisi congiunturale a Venezia e Rovigo nel Secondo Trimestre 2025 sulle imprese industriali


ROVIGO – Unioncamere del Veneto ha reso noti i dati sulla congiuntura economica trimestrale regionale al II trimestre 2025. L’indagine è stata svolta nel corso del mese di luglio su un campione di 2.094 imprese del Veneto con almeno 10 addetti, di cui 72 imprese della provincia di Rovigo e 199 imprese della città metropolitana di Venezia. 

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Nel secondo trimestre del 2025, la manifattura veneta mostra un quadro di lieve debolezza sul fronte produttivo, pur con alcuni segnali positivi sul lato del fatturato. La produzione industriale registra una flessione sia su base annua (-0,8%) sia su base congiunturale destagionalizzata (-0,3%) con andamenti fortemente differenziati nei diversi settori: dinamiche positive per il tessile, abbigliamento e calzature (+3,4%), l’alimentare, bevande e tabacco (+3,1%) e le altre manifatture (+2,8%), mentre risultano particolarmente in sofferenza i metalli e i prodotti in metallo (-4,1%), le altre industrie manifatturiere (-4,5%) e il settore dei mezzi di trasporto (-6,6%). Gli ordinativi, sia esteri che interni, appaiono sostanzialmente stagnanti, con variazioni negative contenute. Le attese degli imprenditori per il periodo estivo (luglio-settembre) mostrano una crescente cautela rispetto ai mesi precedenti.

Nella città metropolitana di Venezia, nel II trimestre 2025, si sono registrati andamenti migliori rispetto alla media regionale, con una ripresa tendenziale dell’attività delle imprese dell’industria, influenzata da risultati migliori nei settori collegati ai beni di consumo, in parte trainati dal settore turistico.

Rispetto al II trimestre 2024, la produzione industriale registra, infatti, una crescita dello 0,7% trainata dai settori Alimentare, bevande e tabacco e Tessile abbigliamento e calzature. Anche per il fatturato la variazione tendenziale è del +0,9%. Gli ordinativi interni segnano lieve una ripresa (+0,5%), mentre il mercato estero segna una variazione tendenziale decisamente migliore raggiungendo il +3,2%, collegato probabilmente dagli anticipi di ordini vista l’incertezza riguardante aliquote ed entrata in vigore dei dazi statunitensi.

In aumento rispetto al trimestre precedente il grado di utilizzo degli impianti, che si attesta al 72% (era al 71% nel trimestre precedente al 68% il secondo trimestre 2024), e i giorni di produzione assicurati dagli ordini, che a fine trimestre si attestano a 62, livello più alto raggiunto negli ultimi due anni.

Ciò nonostante, anche per gli imprenditori del veneziano il sentiment è in peggioramento rispetto al trimestre precedente. Le aspettative riguardo ai prossimi 3 mesi rimangono comunque più ottimiste rispetto alla media regionale per tutti gli indicatori: il 42% degli imprenditori prevede un aumento della produzione e il 39% è per la stazionarietà, con un saldo positivo di 24 punti percentuali tra ottimisti e pessimisti.

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Le prospettive per il fatturato sono di incremento per il 43% degli imprenditori, con un saldo positivo di 23 punti percentuali.

Con riferimento agli ordini dal mercato interno, il 38% degli imprenditori prevede un aumento e il 44% una stabilità, con un saldo di 19 punti percentuali sulle previsioni di diminuzione.

In linea con gli andamenti del II trimestre, per mercato estero gli imprenditori veneziani hanno aspettative migliori, di aumento per il 44% degli intervistati, contro il 16% di diminuzione.

Per le imprese manifatturiere della provincia di Rovigo, la ridotta numerosità del campione (72 imprese) tende ad amplificare i risultati dell’indagine. Anche nel secondo trimestre del 2025, si registrano, infatti, andamenti decisamente peggiori rispetto alla media regionale per tutti gli indicatori influenzati negativamente dalle difficoltà del settore moda, legno e mobile e mezzi di trasporto.

La produzione, continua la contrazione arrivando ad un -7,1% a livello tendenziale. Anche gli altri indicatori si mantengono in contrazione con un -3,4% per il fatturato, -5,0 per ordini interni e -5,1% per gli ordinativi dal mercato estero. 

In lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente il grado di utilizzo degli impianti, che si attesta al 71% (era il 72%), mentre aumentano i giorni di produzione assicurati dagli ordini, che a fine trimestre si attestano a 61 (erano 59 il trimestre precedente).

Anche le prospettive future degli imprenditori rodigini sono in peggioramento rispetto al trimestre precedente, ma rimangono sempre migliori rispetto alla media regionale. Per quanto riguarda la produzione: il 42% degli imprenditori prevede un aumento, con un saldo positivo di 21 punti percentuali tra ottimisti e pessimisti. Le prospettive più ottimistiche sono quelle per gli ordini dal mercato estero.

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