Se i VIP italiani scelgono un paradiso fiscale come Montecarlo sempre più spesso viceversa molti stranieri vngono a portare le proprie ricchezze in Italia.
Tiene banco sulla stampa italiana la scelta di Jannik Sinner, che raggiunto l’onore delle cronache, di vivere a Montecarlo già dal 2020.
Una scelta professionale come ribadito dal tennista altoatesino, che ha spiegato come nel Principato trovi condizioni ottimali per allenarsi in strutture all’avanguardia, anche in un contesto più sereno e privo di troppe pressioni. A far discutere è soprattutto il tema fiscale visto cha a Monaco non si pagano imposte sul reddito delle persone fisiche, seppure i premi vinti nei vari tornei in giro per il Mondo vengano tassati in ciascun paese ospitante, alla fonte.
Il Principato di Monaco, zero imposte sul reddito
L’abolizione dell’imposta sul reddito risale al lontano 1869, cosa cha ha trasformato il Principato di Monaco in una delle giurisdizioni fiscali più attrattive d’Europa. L’assenza di imposte personali, unito alla stabilità politica, il clima mite, le infrastrutture sportive di altissimo livello attraggono persone con elevato patrimonio provenienti da tutto il mondo. È bene notare però che l’accesso a questi vantaggi è disciplinato da regole rigide che prevedono imponenti depositi bancari, almeno 500mila Euro, investimenti sostanziali e obblighi di presenza fisica.
Oltre alla già citata assenza di tassazione sui redditi personali, qui non esistono imposte sul patrimonio o tasse sulla proprietà, né imposte locali ricorrenti come tasse comunali o di soggiorno. I proprietari di immobili non pagano un’imposta immobiliare annuale, mentre chi decidesse di acquistare un immobile in questo Stato, pagherebbe solo una tassa di registro del 4,5 % , che sale al 6,5 % se l’acquirente è una società. Rispetto all’Iva e alla tassa sui consumi, Monaco fa parte dell’unione doganale con la Francia, applica l’IVA francese con aliquota standard 20 % e accise su alcol, tabacco e carburanti.
Italiani a Montecarlo, attori, sportivi, artisti
Questa situazione di vantaggio ha attratto numerosi Vip italiani che hanno scelto Montecarlo per la propria residenza. La comunità italiana è una delle più numerose, secondo le stime di Montecarlonews, su circa 35.000 abitanti del Principato, oltre 8.000 sono italiani e vi sono anche circa 3.000 frontalieri che lavorano a Monaco ma vivono altrove.
Tra i molti italiani che hanno trasferito nel Principato la propria residenza vi sono sportivi, imprenditori come Flavio Briatore, artisti e personalità del mondo dello spettacolo come Ezio Greggio vive stabilmente a Monaco da quasi trent’anni. Tra i residenti figurano la showgirl Elisabetta Gregoraci e il violinista Salvatore Accardo. I cantanti più noti residenti qui sono nomi della caratura di Andrea Bocelli, Riccardo Cocciante e Umberto Tozzi ma anche Ornella Muti e Maria Grazia Cucinotta, Katia Ricciarelli.
Nutrito il gruppo di sportivi che ha scelto il principato quale dimora abituale, oltre a Jannik Sinner, anche Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, ma anche Djokovic a Zverev passando da Medvedev a Rune e Tsitsipas, per citare i più famosi. Qui risiedono anche i motociclisti Max Biaggi e Loris Capirossi, mentre tra i ciclisti si segnalano Mario Cipollini e Paolo Bettini.
La sorpresa: il nostro Paese meta per i ricchi
Da cittadini italiani, tartassati da balzelli, tasse ed imposte, invece, ci sorprende non poco apprendere come le recenti novità in tema fiscale hanno reso attrattivo anche il nostro Paese, l’Italia, per ricchi stranieri, una meta sempre gradita per clima, panorami, paesaggi e buon cibo, che ha di recente aumentato il proprio appeal grazie alla misura del regime fiscale agevolato dei “neo residenti”.
Da circa un anno, per l’esattezza del 10 agosto 2024, con l’approvazione del Dl n. 113/2024, l’imposta sostitutiva dell’Irpef sui redditi prodotti all’estero da persone fisiche che decidono di portare la propria residenza in Italia con il regime opzionale dei “neo residenti” è stata raddoppiata, passando da 100.000 a 200.000 euro. Questo regime di tale tassazione agevolata opzionale era stato introdotto, col nome di flat tax, nel 2017 dal governo Renzi per attirare i miliardari residenti all’estero al fine di incentivare lo spostamento di capitali importanti verso il nostro Paese.
Le regole per usufruire della flat tax
Per usufruire di questo beneficio occorre innanzitutto non essere mai stati residenti in Italia per un periodo pari a nove periodi d’imposta nel corso dei dieci precedenti l’inizio del periodo di validità dell’opzione, va quindi trasferita la propria residenza fiscale in Italia dall’estero. I nuovi residenti potranno in questo modo beneficiare di un’agevolazione che permette loro di versare le tasse in Italia con 200.000 euro complessivi annui, comprendendo in questo totale tutti i redditi percepiti all’estero come royalties di fonte estera e redditi da locazione di immobili esteri, ma anche dividendi, plusvalenze etc. In aggiunta, vi è la possibilità di allargare questo regime fiscale anche ai familiari, con un’ulteriore tassa annuale di 25.000 euro.
I numeri dei nuovi residenti ricchissimi
I numeri dei ricchi che hanno scelto il nostro Paese sono cresciuti lentamente nei primi anni, con 98 adesioni nel 2017, cresciuti a 429 nel 2019, 790 nel 2020 e quasi a mille nel 2021. Ma Il vero boom si è registrato dopo la Brexit che ha coinciso con la fine delle agevolazioni fiscali per i “non domiciliati” generando una vera e propria fuga da Londra.
In passato le destinazioni “classiche” in Europa erano rappresentate da Svizzera, che oggi presenta un grosso rischio rappresentato dal possibile referendum nel 2026 sulla proposta di una nuova imposta del 50% su successioni e donazioni per i patrimoni oltre i 50 milioni di franchi svizzeri. Anche il Portogallo ha avuto un calo di popolarità, dopo che il governo, a seguito dei conflitti politici e sociali insorti a seguito dell’arrivo di 90mila nuovi residenti fiscali, che ha causato un rapido e indesiderato aumento dei prezzi immobiliari, ha messo fine alle agevolazioni per i nuovi residenti provenienti dall’estero.
Secondo i dati presentati dalla Corte dei Conti, dal 2020 al 2023, sono stati quasi 4.000 i contribuenti attratti, con un gettito complessivo di 315,3 milioni. Nel 2024 in 2.200 hanno scelto l’Italia come nuova residenza, alla ricerca di uno stile di vita attraente, un numero che pone l’Italia al sesto posto tra i paesi a maggiore attrazione e le da addirittura un primato Europeo. Secondo i dati della Corte dei Conti, nel 2023 hanno aderito al regime agevolato circa 1.500 super-ricchi, tra titolari principali e familiari, per un incasso totale di 117,6 milioni di euro. A partire dal 2025, si attendono altri 3.600 milionari in arrivo, attratti dalla convenienza fiscale italiana.
L’allarme della Corte dei Conti
Proprio dalla Corte dei Conti arriva un segnale di allarme e di invito all’attenzione e alla vigilanza, poiché secondo le analisi economiche effettuate questa misura non reca reali benefici all’economia e alimenta bolle speculative. Se per alcuni osservatori la presenza di questi milionari e miliardari è positiva, in termini di immagine ma anche di indotto e ricaduta sui sistemi di economia locale, per i consumi e il gettito, per altri la misura è inefficace e persino dannosa. All’attenzione dei giudici contabili che hanno analizzato i dati, oltre alla lunga durata dei benefici che si estendono per 15 anni, le altre criticità segnalate sono:
- Mancanza di trasparenza poiché lo Stato Italiano non richiede di sapere quanti redditi vengano realmente prodotti all’estero;
- Difficoltà di controllare l’origine lecita e ‘pulita’ dei capitali;
- Nessun obbligo di investimento, nessuna previsione di impegno per i nuovi residenti a creare imprese o posti di lavoro in Italia;
- Nessuna valutazione d’impatto, assenza di misure di controllo e di misurazione dei benefici economici della norma;
- Effetti distorsivi sui mercati immobiliari soprattutto. A Milano, l’arrivo dei super ricchi ha gonfiato il mercato immobiliare di lusso, con aumenti fino al +57% del prezzo al metro quadro registrati tra il 2021 e il 2024.
Una vera e proprio allerta quella lanciata dalla Corte dei Conti, l’Italia si sta trasformando in un paradiso fiscale di fatto, incapace di trarre beneficio reale da questa “migrazione fiscale” che beneficia di grosse agevolazioni senza nessun onere in cambio per i beneficiari.
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