Una nuova battuta d’arresto segna il travagliato percorso del cantiere del nuovo Palazzetto dello Sport di Ravenna. Dopo la notizia dell’anomalia strutturale alla trave resa pubblica oggi dal Comune (ne abbiamo parlato qui) Fratelli d’Italia interviene chiedendo indagini, trasparenza e garanzie per i cittadini.
“Oltre cinque anni di ritardo”
Con “sconcerto” viene accolta da Fratelli d’Italia la notizia dell’interruzione della seconda prova di carico effettuata il 5 agosto su una delle travi di copertura del nuovo Palazzetto dello Sport di Ravenna. “Si tratta – scrivono il capogruppo Nicola Grandi e il consigliere Falco Caponegro – dell’ennesimo ostacolo in un’opera che ha già accumulato oltre cinque anni di ritardo“.
“Costi fuori controllo e nuovi timori sui tempi”
Già in passato il partito aveva denunciato l’aumento progressivo dei costi, passati da 15,5 milioni nel 2019 agli attuali 24,4 milioni di euro, con nove rialzi in sei anni. La nuova anomalia solleva l’ipotesi di ulteriori aggravi di spesa, che potrebbero ricadere, ancora una volta, sulle casse pubbliche. «Ci troviamo di fronte all’ennesima “tegola” – o sarebbe meglio dire “trave” – che rischia di far lievitare ancora tempi e spese», si legge nella nota diffusa dal partito.
Le richieste di Fratelli d’Italia al Comune
Fratelli d’Italia annuncia una serie di richieste formali che saranno presentate a breve in sede consiliare, con l’obiettivo di far luce sulla vicenda e tutelare l’interesse pubblico:
1. Commissione d’indagine consiliare per accertare le responsabilità tecniche, amministrative e politiche legate al fallimento della prova di carico;
2. Cronoprogramma pubblico e aggiornato, con scadenze certe per i collaudi, la risoluzione delle criticità e la consegna dell’opera;
3. Garanzie sui costi, con l’impegno del sindaco – finora solo verbale – che eventuali extra-spese non graveranno sul Comune. Il partito chiede che tale impegno venga formalizzato per iscritto e sorvegliato da un organismo terzo;
4. Verifica sull’appalto integrato e sui materiali impiegati, con attenzione alla validità delle certificazioni e dei collaudi preliminari. «I cittadini meritano di sapere se le verifiche iniziali sono state adeguate e perché le criticità emergono solo oggi», si legge ancora nella nota;
5. Trasparenza totale, con la pubblicazione integrale sul portale istituzionale di tutti i rapporti tecnici, verbali di collaudo e perizie di variante.
Una gestione definita “sciatta” per un’infrastruttura strategica
Fratelli d’Italia definisce «intollerabile» la gestione del progetto, ricordando come il Palazzetto dello Sport sia un’infrastruttura strategica non solo per lo sport, ma anche per la cultura e per l’indotto economico del territorio. Nella nota si denuncia l’accumulo di criticità che negli anni hanno caratterizzato il progetto: ritardi, rimpalli di responsabilità, interdittive antimafia, rincari e ora anche difetti costruttivi. Un quadro definito «sintomo di sciatteria gestionale», di cui i cittadini ravennati continuano a pagare il prezzo. “Chiediamo al sindaco e all’assessore ai Lavori pubblici di presentarsi in Consiglio comunale con documenti alla mano e risposte chiare – concludono Grandi e Caponegro -. Solo così potremo restituire credibilità a un cantiere che, ad oggi, rappresenta l’emblema
dell’inefficienza amministrativa”.
De Carli (Lega-Pdf-LpRa): “Chi deve vigilare?”
“Vedere il Comune di Ravenna lavarsi le mani riguardo alla vicenda del Palazzetto dello Sport ancora parzialmente bloccato nei lavori del cantiere a causa di una prova di carico negativa è la fotografia plastica di un’amministrazione comunale che scappa dalle proprie responsabilità – commenta in una nota Mirko De Carli (Coordinatore Lega-PdF-LpRa) -. La domanda vera è: chi deve costantemente vigilare sui cantieri se non la giunta comunale? Dopo gli annosi e ripetuti ritardi, il lievitare dei costi non previsti e comunicato dal precedente sindaco a denti stretti ora ci troviamo con prove di carico andate a male e ritardi ulteriori. Barattoni garantisce che i costi ulteriori saranno a carica della ditta che esegue i lavori ma ne siamo cosi certi? Attendiamo le carte, non le dichiarazioni stampa, per vedere se cosi sarà o se (cosa più probabile visto i precedenti) l’amministrazione andrà nuovamente nelle tasche dei ravennati”.
“È evidente a tutti che la ditta esecutrice dei lavori stia procedendo male e con costi fuori controllo – prosegue De Carli – : non sarebbe forse più logico fermarsi e fare il punto se conviene o meno farli continuare? Anche se ci sono delle penali contrattuali valutare l’eventuale estromessioni dell’attuale azienda che gestisce il cantiere con una nuova è una possibilità che non va scartata a priori: vanno analizzati i danni, le perdite, i ritardi e la sicurezza del nuovo impianto”.
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