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un milione in due mesi


Il partito di Salvini festeggia un bimestre d’oro: tra le imprese finanziatrici molte sono interessate alla rete infrastrutturale, oggi gestita dal vicepremier leghista. Preziosa la mano del gruppo Minardo di cui è rampollo il presidente della commissione Difesa, di recente passato a Forza Italia

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Quasi un milione di euro nel giro di due mesi. Per la precisione 974.580 euro. Una montagna di soldi che sono stati versati, come donazioni, nelle casse della Lega tra maggio e giugno. Un tesoretto che farà invidia. Anche perché il partito di Matteo Salvini strappa la fiducia – e i finanziamenti previsti dalla legge – di molte aziende.

Al fianco delle donazioni dei parlamentari, che restano la parte più consistente, ecco la valanga di privati e aziende che hanno deciso di staccare assegni importanti: oltre 300mila euro in un mese. A questa media sarebbero oltre 3 milioni e mezzo all’anno. Alcune realtà, peraltro, operano nell’ambito delle infrastrutture, settore in cui Salvini è ministro.

Strade e donazioni

Ci sono due finanziamenti, entrambi lo stesso giorno (14 giugno), per un totale di 20mila euro dalla Prealux srl, società che si occupa di sicurezza stradale, dalla segnaletica verticale e orizzontale fino a quella luminosa. E non è l’unica erogazione che viene da quel mondo. Altri 10mila euro sono stati erogati, il 30 giugno, dalla S.I.S. srl, società leader della gestione integrale dei parcheggi a pagamento nelle nostre città, dai parcometri agli ausiliari del traffico.

Il 23 giugno, invece, a staccare un assegno da 10mila euro è stata la Sis Società consortile per azioni della holding Fininc della famiglia torinese Dogliani, attiva tra le altre cose proprio nelle infrastrutture e nelle concessioni autostradali.

Come si legge sul sito dell’azienda si tratta di concessioni in corso che mirano al «miglioramento della funzionalità, accessibilità e fruibilità del collegamento autostradale» dell’A21 (Torino-Brescia), A5 (Torino-Monte Bianco) e A4 (Torino-Trieste), per un importo di 1,2 miliardi di euro, a cui si aggiunge anche la A3 (Napoli-Salerno) per altri 389 milioni. I lavori sono affidati proprio alla Sis, il committente è Il ministero delle Infrastrutture guidato da Salvini.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Tra i finanziatori, nello stesso campo, c’è la Nplus srl che il 30 giugno ha versato 10mila euro al partito di Salvini. È una società trentina fondata da Giordano Riello, diventata leader in Italia nella tecnologia Structural health monitoring che serve a verificare la sicurezza di ponti, viadotti e beni culturali. Nplus ha in attivo il controllo di 850 ponti per Anas e tra i suoi clienti figurano anche l’Autostrada pedemontana lombarda, l’A4 e l’Autostrada del Brennero.

Il caso Minardo

Le singolarità non finiscono con intrecci vari. Il 17 giugno a staccare un assegno da 30mila euro è stata la Saromar, società armatoriale del Gruppo di imprese controllate dalla Filgest srl, holding siciliana, che fa capo al gruppo di Saro Minardo, imprenditore, padre di Nino Minardo, ex segretario regionale in Sicilia della Lega, presidente della commissione Difesa alla Camera, tornato da poco in Forza Italia.

Nello stesso giorno ai leghisti sono finiti altri 30mila euro, questa volta da parte della Maeco srl, che si occupa anche di «manutenzione di impianti di distribuzione carburante», ed è nella galassia Filgest srl.

Non è tutto. Perché a quanto pare le strategie della Lega attirino finanziamenti nel comparto energetico. La Carbotermo si definisce «la principale Energy Service Company (Esco) di Milano e attore di primo piano nel mercato dei servizi energetici» e ha finanziato il partito di Salvini con 20mila euro.

Altri 10mila sono arrivati, invece, dalla Geko spa, attiva nella produzione di energie rinnovabili. Esattamente quello di cui si occupa anche la Sostenya Green srl, che ha versato 20mila euro. E sempre 20mila euro sono stati elargiti dalla Higas che «è proprietaria del deposito costiero di gas metano (Gnl) nel golfo di Oristano».

A chiudere il quadro ci sono anche società attive nella sanificazione e nelle pulizie come la Gamba Service (10mila euro), e ditte come la All Repair (6mila euro) che si presentano come il «primo franchising in Italia nel recupero dei danni materiali» al proprio veicolo.

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