Si chiama Vinted Ventures il fondo di investimento lanciato da Vinted, la famosa piattaforma di compravendita di abiti e accessori di seconda mano. L’app che ha conquistato il mondo dell’usato peer-to-peer ha deciso di supportare la crescita di startup che spingono la frontiera del re-commerce. Si prevede, infatti, che l’industria della rivendita di oggetti usati arriverà entro il 2030 ad un valore superiore ai 200 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto al fast fashion.
Il programma di corporate venture e accelerazione di Vinted vuole spingere sul connubio tra sostenibilità e innovazione. Da un lato, il risparmio e il cambio di paradigma nei consumi, continuando a dare a scarpe e vestiti (ma non solo) una vita più lunga possibile; dall’altro, la ricerca e il finanziamento di idee e tecnologie emergenti, individuando in Europa quelle soluzioni capaci di abbracciare l’economia circolare e abbandonare definitivamente lo schema take-make-dispose, l’approccio lineare del prendi, produci, usa e getta.
In questo articolo:
- Cosa farà Vinted con il suo fondo di investimento
- I numeri del colosso europeo del re-commerce
Cosa farà Vinted con il suo fondo di investimento
L’obiettivo di Vinted Ventures è sostenere tutte quelle startup dell’e-commerce che sono focalizzate sul mercato dell’usato, mettendo in pratica un modello di open innovation. Le imprese emergenti selezionate dal fondo di investimento potranno contare sul supporto personalizzato della rete di consulenza e mentoring del gruppo e soprattutto riceveranno finanziamenti da 500.000 a 10 milioni di euro. La ricerca si orienterà su giovani società in fase di avviamento e di crescita (dalla Serie A alla Serie C) che operano nei settori strategici del re-commerce: la logistica, il recupero e il riciclo, il tracciamento dei prodotti, l’elaborazione dati, il marketing, i pagamenti e l’esperienza utente.
L’investimento di Vinted non è solo sulle aziende con una forte propensione all’innovazione, ma su un futuro sostenibile, lontano dagli obblighi delle mode e dall’impatto delle multinazionali del fast fashion, un’industria responsabile del 10% delle emissioni globali di anidride carbonica e del 20% delle acque reflue del mondo. “Stiamo investendo nella prossima generazione di innovatori – si legge nel comunicato stampa diffuso dal gruppo lituano –. Vinted è nata come una startup che ha trasformato l’usato in una parte significativa del modo in cui milioni di persone fanno acquisti. Ora, aiutiamo le aziende innovatrici a plasmare il futuro dei consumi”.
“Attraverso Vinted Ventures, supportiamo founders ambiziosi i cui prodotti e servizi risolvono problemi concreti e che sono pronti a definire la prossima frontiera del modo in cui le persone acquistano, vendono e attribuiscono valore a ciò che possiedono – spiega Milda Jasaiteė, la Senior Director of Corporate Development di Vinted –. Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con la futura generazione di innovatori per cambiare le abitudini di consumo”. “Vinted è la prova che è possibile scalare con successo un’azienda tecnologica che sia allo stesso tempo di impatto e finanziariamente solida – aggiunge l’amministratore delegato Thomas Plantenga –. Il settore del re-commerce ha un potenziale enorme, siamo entusiasti di investire e far crescere startup innovative”.
I numeri del colosso europeo del re-commerce
Lanciata in Lituania nel 2008 dagli amici d’infanzia Milda Mitkute e Justas Janauskas nel corso di una festa di neo diplomati, Vinted si è presto trasformata da semplice app semi amatoriale nella piattaforma online di riferimento per chi fa compravendita di articoli di seconda mano. Sin dai primi anni di vita, grazie all’intervento del giovane imprenditore Mantas Mikuckas, la crescita del progetto si è rivelata esponenziale. La capitalizzazione dell’azienda è stimata oltre i 5 miliardi di euro.
Oggi Vinted è presente in 21 Paesi, conta oltre 2.200 dipendenti nella sede centrale di Vilnius e negli uffici europei di Amburgo, Amsterdam, Berlino, Kaunas e Praga e più di 100 milioni di utenti registrati a livello globale. Nell’ultimo anno l’espansione del gruppo ha raggiunto Croazia, Grecia e Irlanda. Tra le sue ultime novità spiccano il sistema logistico Vinted Go, l’introduzione di nuove categorie (dal luxury fashion agli elettrodomestici) e il sistema di pagamento Vinted Pay.
Nel 2024 il primo unicorno baltico ha registrato ricavi consolidati pari a 813,4 milioni di euro, in crescita del 36% rispetto al 2023. Gli utili sono aumentati del 330% per 76,7 milioni e l’ebitda adjusted è arrivato a 158,9 milioni, +82,3 milioni rispetto all’anno precedente. “Questa performance è il risultato del nostro duro lavoro per fornire prodotti che offrano un elevato valore aggiunto ai nostri clienti al minor costo possibile – sottolinea Plantenga –. Lo facciamo concentrandoci costantemente sul controllo dei costi, costruendo noi stessi infrastrutture complesse e innovando per offrire nuovi servizi e soluzioni su larga scala. È questo mix di scalabilità, innovazione e cost control che ci aiuta ad avere successo”.
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