Il coordinamento delle imprese operanti all’interno di TVN, esprime soddisfazione per la proposta avanzata tramite l’Ordine del giorno presentato da alcuni deputati di Azione e sottoscritto tra gli altri dai deputati di Forza Italia, Battilocchio e D’Attis, e anche per la risposta al question time da parte del ministro Urso. Lo scrive in una lettera il coordinatore delle imprese, Maurizio Iacomelli che già nel consiglio comunale aperto dello scorso febbraio aveva sollevato il problema di quello che a suo dire è il non allineamento tra la chiusura della centrale di TVN, prevista al 31.12.2025, e la partenza dei nuovi progetti di riconversione da avviare sul territorio.
Questo, secondo il presidente di Minosse, la società che si è occupata per anni dello scarico del carbone per Torre Valdaliga Nord, avrebbe creato non pochi problemi alle imprese in termini di sopravvivenza e tenuta occupazionale. “Presupporre tempi più lunghi per la dismissione delle centrali a carbone non significa fare un passo indietro – spiegano dal coordinamento delle imprese – ma dare respiro al tessuto socioeconomico della nostra città in attesa che vengano messi a terra quei progetti che tutti auspichiamo diano una risposta compiuta alle nostre esigenze”. Il coordinamento spiega di essere in attesa di conoscere come l’ordine del giorno verrà recepito nel prossimo decreto energia. Secondo Iacomelli si deve andare oltre quelle che vengono definite “dispute lessicali” tra riserva calda o riserva fredda, e mantenere la centrale di TVN in uno stato di efficienza funzionale in modo da rispondere alle esigenze del Paese quando se ne ravvisi la necessità, garantendo un impegno costante e fattivo alle imprese locali che operano nel settore dell’Operation e della manutenzione all’interno della centrale. Soddisfazione, viene espressa dal coordinamento delle imprese di TVN, anche sulla risposta data dal ministro Urso all’interrogazione proposta dai parlamentari Battilocchio e D’Attis, nella quale rassicura che non ci sarà nessuno stop alle manifestazioni di interesse proposte su Civitavecchia e Brindisi, ma anzi si andrà a una disamina celere dei progetti presentati al MIMIT.
“In quest’ottica – scrive Iacomelli a nome delle imprese – riteniamo opportuno che una parte delle progettualità previste possano essere accolte sui terreni contigui alla centrale ed in zona industriale, per cui auspichiamo che la politica faccia la sua parte e si proceda speditamente con l’acquisizione dei lotti e la relativa variante urbanistica.
Mai come in questo momento è importante che Comune e Regione accelerino al massimo questi investimenti dando disponibilità delle aree e sfruttando le corsie agevolate come la ZLS e la 107 in modo da non perdere la disponibilità di eventuali investitori che vogliano arrivare sul territorio”.
Il coordinamento delle imprese ritiene importante anche la proposta, che reitera con forza alle istituzioni, ovvero Comune, Regione e Governo, di attivarsi affinché Civitavecchia possa beneficiare di aiuti comunitari come il Just Transition Fund, uno strumento che, nell’ambito della decarbonizzazione dei territori sedi di centrali, prevede al suo interno aiuti alle imprese e ai lavoratori del territorio in termini di riqualificazione, strumento di cui hanno beneficiato finora in Italia soltanto i territori di Taranto e del Sulcis Iglesiente
“Riteniamo che con questa soluzione si tutelerà l’ambiente – concludono – visto che le centrali resterebbero sostanzialmente ferme, si darà sicurezza energetica al Paese a fronte di eventuali crisi internazionali e si garantirà una transizione giusta anche alle imprese e lavoro. Siamo convinti che questa scelta, lungi dal penalizzare il nostro territorio, possa creare le condizioni per un rilancio economico sostenibile, attraendo nuovi investimenti e garantendo un futuro di sviluppo occupazionale”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link