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Ademplimento collaborativo, le linee guida dell’Agenzia delle Entrate


L’Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di nuove indicazioni in materia di gestione del rischio fiscale per le imprese che hanno deciso di aderire al regime dell’adempimento collaborativo. Le linee guida sono contenute all’interno del Provvedimento n. 321934 del 7 agosto 2025 dell’AdE, che segue le indicazioni che sono state fornite nel corso del mese di gennaio 2025.

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Il documento nasce dal lavoro che è stato effettuato nel corso di questi mesi dal tavolo tecnico composto dai tecnici dell’Oic – Organismo Italiano di Contabilità – e dalla stessa Agenzia delle Entrate.

Adempimento collaborativo: le nuove linee guida

Attraverso il provvedimento n. 321934/2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di indicazioni relative all’adempimento collaborativo.

Gli uffici tributari, sostanzialmente, hanno fornito una serie di indicazioni alle imprese che hanno intenzione di aderire a questo particolare istituto e che, per questo motivo, hanno bisogno di ottenere una certificazione ufficiale del proprio sistema di controllo del rischio fiscale.

Volendo dare un inquadramento normativo dell’adempimento collaborativo, è necessario ricordare che è stato istituito attraverso il Dlgs n. 128/2015 e ha un obiettivo ben preciso: creare i presupposti perché si riesca ad instaurare un rapporto di fiducia tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate.

Questa collaborazione dovrebbe essere facilitate dall’apertura di un dialogo preventivo, che dovrebbe portare a una comune valutazione delle situazioni che potrebbero generare rischi fiscali importanti.

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Ma non solo: il nuovo regime prevede che le imprese e l’AdE si impegnino reciprocamente a ridurre i contenziosi. L’obiettivo è far in modo che venga data maggiore certezza alle norme tributarie.

Il legislatore, attraverso i Dlgs n. 221/2023 e n. 108/2024, ha modificato radicalmente la disciplina originaria: l’intento è quello di rafforzare ulteriormente l’istituto.

Tra le novità apportate recentemente c’è l’obbligo di certificazione del sistema di controllo del rischio fiscale, anche in relazione alla conformità ai principi contabili.

In altre parole si è passati da un modello aperto a uno certificato: per centrare questo obiettivo, l’articolo 4, comma 1-quater del Dlgs n. 128/2015 ha previsto che vengano pubblicate delle linee guide da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Queste devono fornire le istruzioni per realizzare un efficace misurazione e un valido controllo del rischio fiscale. Ed è proprio quello a cui si è giunti in questi giorni, dopo che nel corso del mese di ottobre 2024 è stato istituito il relativo tavolo tecnico.

L’Agenzia delle Entrate ha fornito le schede tecniche

La documentazione approvata in questi giorni da parte dell’Agenzia delle Entrate, sostanzialmente, è costituita da una serie di schede tecniche, attraverso le quali vengono fornite ulteriori indicazioni operative di carattere contabile e fiscale che si riferiscono a tre casi specifici:

  • l’eventualità di un recesso anticipato da un contratto di commodity swap;
  • importi che devono essere versati per la concessione del diritto di superficie;
  • emissione e chiusura di un prestito obbligazionario convertibile a tasso zero.

Nella redazione delle schede per gli utenti, l’Oic si è occupata di redigere la parte contabile, l’Agenzia delle Entrate, invece, si è occupata della parte più strettamente fiscale.

Le precedenti linee guida

Già in precedenza l’AdE aveva provveduto a fornire una serie di linee guida sull’adempimento collaborativo. Nel corso del mese di gennaio 2025 era stato predisposto un importante sistema per rilevare, misurare e gestire il rischio fiscale.

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Attraverso questo documento iniziale erano stati messi a disposizione degli operatori un codice di condotta per gestire il rischio della cooperative compliance.

È bene ricordare che hanno la possibilità di accedere a questo particolare regime i contribuenti che siano in possesso di un sistema integrato attraverso il quale sia possibile rilevare, misurare e gestire il rischio fiscale.

Le linee guida che sono state predisposte nel corso di questi mesi sono rivolte principalmente alle imprese che intendono fare richiesta di adesione all’adempimento collaborativo, essendo in possesso dei requisiti per potervi accedere.

Quanti, invece, hanno fatto richiesta per potervi accedere in un periodo antecedente non sono obbligati a recepire lo schema proposto nelle linee guida: devono, a ogni modo, verificare che sia efficace da un punto di vista operativo e che, soprattutto, risulti essere allineato con quanto previsto dal Decreto del 21 novembre 2024 del Mef

Adempimento collaborativo, di cosa si tratta

L’adempimento collaborativo è un insieme di strumenti, strutture organizzative e regole aziendali che permettono all’impresa di minimizzare il più possibile le violazioni delle regole di natura tributaria.

Sostanzialmente il tax control framework agisce in 4 aree distinte:

  • viene attivato un ambiente di controllo, al cui interno è adottata una strategia fiscale;
  • è presente una governance del sistema di controllo, nella quale vengono chiaramente definiti i ruoli e le responsabilità dei singoli soggetti coinvolti nella gestione delle varie pratiche – deve essere adottato un modello a 3 linee di controllo;
  • viene avviato il processo di tax control framework, che dovrebbe permettere l’identificazione, la misurazione e la gestione degli eventuali rischi fiscali;
  • a questo punto entrano in gioco i meccanismi di monitoraggio, attraverso i quali deve essere verificata l’accuratezza del Tcf.

L’Agenzia delle Entrate ha dunque fornito una serie di indicazioni su come debba essere redatto il Tax Compliance Model: stiamo parlando del documento attraverso il quale vengono definite le modalità per gestire e controllare il rischio fiscale.

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Oltre alle indicazioni relative ai controlli, agli adempimenti che devono essere attivati per riuscire ad ottenere la certificazione Tcf.

All’interno di un secondo documento approvato dall’Agenzia delle Entrate sono state fornite le indicazioni per redigere la Mappa dei rischi e dei Controlli fiscali per le imprese che operano nel settore industriale.

Siamo davanti a una serie di linee guida particolarmente importanti per individuare i processi, le attività e i rischi fiscali che le imprese sono tenute a presidiare attraverso una serie di appositi strumenti di rilevazione e misurazione del rischio fiscale.

Queste misure devono essere adottate nel momento in cui si ha intenzione di aderire al regime di adempimento collaborativo.





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