Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

BlueSheer di BlueShield trasforma la sentina navale in nuova risorsa pulita


La sfida di liberare i mari dalle sostanze oleose delle acque di sentina trova una nuova risposta italiana, grazie alla visione industriale di BlueShield Technology e al suo sistema BlueSheer, pensato per trasformare un problema cronico dell’industria navale in opportunità di protezione ambientale e di sviluppo occupazionale qualificato.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Una tecnologia che rinnova le pratiche di bordo

Il cuore dell’innovazione porta il nome di BlueSheer, un modulo di trattamento che combina più stadi di filtrazione intelligente in un ingombro ridotto. Con un assorbimento inferiore ai 5 kW/h, l’impianto trova posto anche negli spazi più angusti delle sale macchina, senza sacrificare la capacità di separare oli, idrocarburi e altre sostanze inquinanti dalle acque di sentina. Il risultato è un refluo depurato che rispetta gli standard internazionali per lo scarico in mare, offrendo alle compagnie la possibilità di operare in piena conformità normativa e, allo stesso tempo, di affermare il proprio impegno ambientale.

Alla componente filtrante si affianca un sistema di pulizia brevettato che rigenera i materiali di separazione mediante fluidi a impatto ambientale nullo. Ciò elimina le sostituzioni periodiche e prolunga quasi all’infinito la vita degli elementi, con un doppio ritorno: riduzione dei rifiuti di bordo e contenimento dei costi operativi. BlueSheer non si limita a rimuovere ciò che non deve raggiungere il mare; recupera gli oli separati, destinandoli a nuovi cicli produttivi come combustibile navale oppure come materia prima per cosmetica e farmaceutica. Il concetto di rifiuto si capovolge, trasformandosi in risorsa.

Rigenerazione automatica e recupero di risorse

BlueShield Technology ha concepito la rigenerazione automatica come asse portante del proprio know-how. Durante il funzionamento, i filtri vengono lavati in circuito chiuso con soluzioni non tossiche, permettendo cicli di manutenzione programmata rapidi e sicuri anche in navigazione. Questo approccio evita stoccaggi di ricambi e riduce le soste in cantiere, due voci che tradizionalmente gravano sui bilanci delle flotte. La sostenibilità, in questo caso, coincide con la convenienza economica, una convergenza che motiva armatori e charter ad adottare la nuova piattaforma.

Accanto al sistema di bordo, l’azienda propone servizi di supporto che completano il ciclo di protezione ambientale. SeaHero assicura pronto intervento in caso di fuoriuscite di petrolio o idrocarburi, mobilitando mezzi e competenze per confinare l’inquinamento in tempi record. HydroGuard, invece, applica la stessa logica di filtrazione avanzata agli effluenti industriali a terra, offrendo alle imprese un’opportunità concreta di ridurre l’impronta idrica. L’insieme forma un ecosistema di soluzioni modulabili, pronte a dialogare con normative sempre più restrittive e con l’esigenza di responsabilità sociale che la logistica marittima non può più eludere.

Dal laboratorio al mercato: il cuore del piano industriale 2025–2029

Il percorso di crescita di BlueShield Technology è sostenuto da un investimento di 20 milioni di euro distribuiti sui prossimi cinque anni. La road map prevede l’attivazione di linee produttive dedicate alle soluzioni di depurazione, con target di fatturato di circa 29 milioni l’anno entro il 2029. Ogni euro impegnato punta a trasformarsi in know-how proprietario, brevetti e quote di mercato, favorendo una penetrazione progressiva sia nei cantieri europei sia nelle rotte extraeuropee, dove la domanda di tecnologie a emissioni ridotte sta crescendo in modo esponenziale.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

La ricaduta occupazionale è stimata in fino a 120 nuovi posti di lavoro altamente qualificati, dal design meccanico alla chimica applicata, passando per data analysis e service globale. L’intento è duplice: trattenere i talenti formati in Italia e attrarre profili internazionali, creando un ambiente fertile per l’innovazione continua. In parallelo, la casa madre Horizon Group – che nel suo decennio di vita ha già superato la soglia dei 80 milioni di fatturato potenziale e 200 dipendenti – offre supporto infrastrutturale e una rete di fornitori consolidata, garantendo velocità di esecuzione e solidità finanziaria.

Coinvolgimento di talenti e filiere hi-tech

Per trasformare il piano in risultati tangibili, l’azienda ha avviato partnership con università, laboratori indipendenti e PMI specializzate in sensoristica, automazione e materiali avanzati. Ogni collaborazione è strutturata con clausole di proprietà intellettuale condivisa, così da incentivare la nascita di micro-filiere ad alto contenuto tecnologico nelle regioni coinvolte. BlueShield mira a fare da catalizzatore, semplificando l’accesso a strumenti di prototipazione rapida e a fondi europei dedicati alla transizione verde. L’obiettivo è creare un network in cui la conoscenza circoli senza attriti, moltiplicando il valore per tutti gli attori.

Il programma di assunzioni punta su ricercatori junior da inserire in percorsi di crescita strutturati e su professionisti con pluriennale esperienza nell’industria offshore e nella depurazione. Non mancano posizioni per project manager, tecnici manutentori e specialisti di business development, figure cruciali per l’espansione verso Asia e Americhe prevista nella seconda fase del quinquennio. BlueShield Technology adopera un modello contrattuale che premia il raggiungimento di KPI ambientali, legando una quota della retribuzione alla riduzione di tonnellate di idrocarburi non riversate in mare. Il fine ultimo è creare senso di missione condivisa.

Latina come crocevia della nuova produzione sostenibile

La scelta di insediare il primo stabilimento a Latina non è frutto del caso. L’area pontina ambisce da tempo a diventare polo meccanico e meccatronico della Regione Lazio, obiettivo che trova concretezza nella decisione di BlueShield. L’ingresso del presidente di Unindustria Latina, Fausto Bianchi, nel consiglio di amministrazione con delega alle Relazioni Industriali, ha facilitato l’individuazione dei siti produttivi e dei canali di formazione locale. Il posizionamento, dunque, non è soltanto logistico, ma strategico: valorizza le competenze già presenti e ne stimola di nuove.

Il territorio potrà beneficiare di ricadute occupazionali dirette e indirette: officine di precisione, fornitori di componentistica elettronica, servizi di logistica integrata. Il legame con il Piano industriale del Lazio 2025, elaborato congiuntamente da Unindustria e Regione, prevede incentivi per le realtà che investono in manifattura ad alta tecnologia e in occupazione qualificata. BlueShield si inserisce in questa traiettoria, contribuendo a ridisegnare la mappa produttiva regionale con un occhio alla transizione ecologica. In parallelo, programmi di formazione con ITS e atenei locali garantiranno aggiornamento continuo delle competenze.

Alleanze confindustriali e ricadute locali

La sinergia fra Fausto Bianchi, Massimiliano Ceresani – executive chairman di Horizon – e Antonio Incalza, CEO del gruppo, dimostra come le reti territoriali possano diventare motore di innovazione. Il progetto è nato all’interno di Unindustria e viaggia ora su un binario che unisce interesse privato e missione pubblica: attrarre investimenti sostenibili, generare posti di lavoro di qualità, rafforzare la competitività del Lazio sui mercati globali. Il caso BlueShield racconta un modo diverso di fare impresa, in cui il profitto convive con la cura del territorio.

Un tassello importante di questa alleanza è rappresentato dall’acquisizione, avvenuta nel 2023, di Signorotto Fire Service da parte di Horizon Group. L’operazione ha esteso le competenze del gruppo alla sicurezza antincendio e alla formazione sulla prevenzione dei rischi, elementi che arricchiscono il portafoglio di servizi offerti alle marine e ai cantieri. Integrare know-how complementari non è soltanto una strategia di diversificazione: diventa leva per offrire soluzioni a 360 gradi, radicate nella stessa logica di protezione dell’ambiente e delle persone.

Ricerca, sviluppo e status di Società Benefit

Dall’atto costitutivo del 2024, BlueShield si è definita Società Benefit, impegnandosi a equilibriare obiettivi economici con finalità sociali e ambientali. Questa scelta statutaria detta criteri di governance che premiano le performance ESG e orientano la distribuzione degli utili verso progetti di innovazione sostenibile. L’azienda non si limita, quindi, a mitigare gli impatti negativi: lavora per prevenirli alla radice, intervenendo sul segmento più trascurato dell’inquinamento navale, quello della sentina, con soluzioni che puntano a essere rigenerative.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Il dipartimento di ricerca e sviluppo integra un chimico e un ingegnere chimico provenienti dal mondo universitario, affiancati da progettisti meccanici e da esperti di automazione. Il team si dedica alla messa a punto di impianti prototipali, testati prima su banchi sperimentali e poi in mare aperto. L’equilibrio fra rigore scientifico e time-to-market è costantemente monitorato, per garantire che ogni release tecnologica risponda ai requisiti normativi senza ritardi. Il modello di collaborazione con l’accademia ha già permesso di abbreviare del 30% i tempi di sviluppo rispetto agli standard di settore.

Una sinergia esemplare fra scienza e impresa

Il dialogo quotidiano tra ricercatori e ingegneri consente di trasferire rapidamente le scoperte di laboratorio nelle sale macchina delle navi. Quando un nuovo materiale di filtrazione viene validato a livello micro, uno staff interfunzionale ne analizza immediatamente la producibilità, riducendo lo scarto tra idea e prototipo. BlueShield mette così a punto release incrementali del sistema BlueSheer, ognuna capace di migliorare parametri come l’efficienza di separazione o il consumo energetico. È un processo di innovazione continua che, come una marea, avanza senza strappi ma con forza costante.

Grazie a questo approccio, l’impresa conta di estendere in futuro la propria tecnologia anche ad altri ambiti strategici, dal trattamento dei reflui industriali alla gestione delle acque meteoriche in porti e aree costiere. Le stesse piattaforme digitali che monitorano le prestazioni dei moduli di bordo potranno essere adattate a infrastrutture di terra, creando sinergie di dati su larga scala. Il mare, dunque, diventa laboratorio per soluzioni che troveranno applicazione in contesti sempre più ampi, contribuendo a una blue economy che punta su efficienza e circolarità.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi