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Dagli amministratori comunali la lettera unitaria a monsignor Cevolotto, nel segno di un impegno condiviso dopo la visita pastorale di gennaio


(AGENPARL) – Roma, 9 Agosto 2025

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per le aziende

 

(AGENPARL) – Sat 09 August 2025 Monsignor Adriano,
con questa lettera, innanzitutto, Le rivolgiamo un ringraziamento per l’opportunità di
condividere riflessioni su questioni sociali e morali che caratterizzano questo nostro
tempo, e quindi anche la comunità piacentina, opportunità scaturita dal discorso da Lei
rivolto ai Consiglieri ed alle Consigliere Comunali, alla Sindaca e alla Giunta, nell’ambito
della sua visita il 20 gennaio scorso.
Un ripensamento “dell’umano”, alla luce di una mentalità sempre più diffusa che ha
elevato il materialismo e l’individualismo a indicatori di vita, richiama un’urgenza
intellettuale, quella di un movimento armonioso con gli altri, una rigenerazione esistenziale
che ponga al centro la relazione, l’incontro, la cura, superando la solitaria nicchia dell’ego,
incapsulato in una visione talvolta fantasiosa degli affanni del vivere e del morire.
Crediamo sia questo il punto di partenza per un confronto che, da un’ottica laica come
quella assunta dal ruolo di amministratori nello svolgimento del proprio mandato, elabori
un programma di intenti da tradursi in azioni concrete.
Il denominatore comune che potrà unire credenti di ogni fede e non credenti è il rispetto
della persona in quanto essere umano, il medesimo denominatore che anima il nostro
agire quotidiano nel confronto costruttivo al nostro interno, talvolta critico, talvolta
assertivo.
Sono diversi gli ambiti in cui si può e si deve operare per migliorare la qualità della vita alle
persone, a partire dai residenti nel Comune di Piacenza e da quelli in Provincia, in
un’ottica di collaborazione e sostegno che oltrepassi i confini amministrativi e i
campanilismi.
L’analisi dei bisogni rivela problematiche e fragilità sempre più diffuse, che attraversano
trasversalmente le fasce sociali, le diverse etnie, le differenti età… Non è retorica ma
emergenza reale, una revisione della dimensione educativa. In questo il nostro impegno, a
vario titolo, affinché famiglia, scuola, sport, oratorio, mondo dell’associazionismo et alii
siano chiamati a sinergie progettuali per un senso civico dell’agire, sulla base di valori che
mettano in evidenza l’humanitas nel senso più ampio del termine. Rispetto e solidarietà
profusi nel volontariato che coinvolga i giovani, come le scelte per le politiche giovanili e le
pari opportunità stanno esemplificando. Percorsi formativi inclusivi per promuovere il
senso di appartenenza alla comunità, al cui interno le differenze etniche e religiose siano
un valore e non un pretesto di esclusione o peggio ancora di scontro. Il sistema del
welfare, della formazione, della cultura, proprio in quanto sinergie di azioni, rappresenta
per noi amministratori un grimaldello di crescita per la comunità piacentina, con uno
sguardo sempre vigile e propositivo.
Spazi di incontro, di frequentazione, di dialogo sono oggi necessari per migliorare il modo
di vivere le relazioni, fortemente minate dalla pandemia e sempre più trasformate in
incontri virtuali. I giovani, oggi, hanno bisogno di sostegno per valorizzare con lo studio e il
lavoro progetti di vita, il loro avvenire è più incerto che nel passato, le professioni del
domani sono in progress costante, la promozione socio-economica attraverso le proprie
forze è complessa e talvolta problematica: di fronte a questo quadro realistico la risposta
deve arrivare proprio dalle Istituzioni, dai settori produttivi, dalle aziende.
I progetti per rendere Piacenza città universitaria stanno emergendo, la Fondazione ITS
Academy
della
nostra
città
unisce
formazione
lavoro
prospettiva
professionalizzante di largo respiro. Conoscenza e lavoro sono i grimaldelli con cui ogni
persona può vivere in pienezza la propria vita, sapendo di essere parte di una comunità a
cui non solo può chiedere – servizi, assistenza, sostegno, solidarietà…-, ma anche dare,
in termini civici e umani. I principi di equità, giustizia e uguaglianza si consolidano nel
valore positivo della continuità amministrativa e nel miglioramento continuo che
accompagna il cambiamento sociale. Ma equità, giustizia e uguaglianza sono anche alla
base dei sistemi di tassazione, di assistenza alla famiglia, di assegnazione di abitazioni
con contratti di locazione agevolati… La casa oggi, purtroppo, è ancora un’emergenza per
molte persone, di questo siamo consapevoli, ma abbiamo anche alcune risposte a breve e
lungo termine: è il progetto Pinqua alla Farnesiana, le ristrutturazioni di Acer, la
progettazione di studentati, i progetti PNRR che sono l’esempio di come l’azione
amministrativa può e deve dare continuità a progetti strategici per il bene comune.
Essere cittadino responsabile è un imperativo da cui è impossibile prescindere per
migliorare nella vita privata e pubblica, nei luoghi dove si è chiamati a svolgere i propri
compiti, pensando al bene comune che temporaneamente abbiamo in affido. Il bene
pubblico non è un sintagma suggestivo di comune evocazione: è quello spazio di bellezza
da tutelare, dal verde alle emergenze storico- artistiche, dalle strade alle piste ciclabili, dai
Parchi ai Campi – Gioco, un bene da valorizzare con la costruzione di reti di
collaborazione tra Istituzioni laiche e religiose, Fondazioni bancarie, Istituti di credito,
Aziende, Università, in continua sinergia con il territorio provinciale, e non solo.
Queste e tante altre tematiche sono alla base di confronti e discussioni per la stesura del
Piano urbanistico generale (PUG). Piacenza è collocata in un contesto geografico e socio
– economico che ne caratterizza la vocazione di città snodo a livello infrastrutturale,
favorendo nel corso dei decenni l’attrattività del nostro territorio in termini di hub di
logistica, trasporti e produzione di energia. Questa vocazione però da tempo deve
confrontarsi con condizionamenti evidenti sul piano tecnologico, demografico e
ambientale, con tassi di inquinamento particolarmente elevati e con fenomeni climatici
estremi e sempre più frequenti. In prospettiva pensare Piacenza come città ecologica,
attraente, innovativa, affidabile significa declinare in progetti una serie di interventi
interconnessi, per ogni persona che vive nel nostro Comune, senza lasciare indietro
nessuno.
Come indica l’Agenda 2030 dell’ONU “Il futuro dell’umanità e del nostro pianeta è nelle
nostre mani. Si trova anche nelle mani delle nuove generazioni, che passeranno il
testimone alle generazioni future” (A/RES/70/1 Trasformare il nostro mondo: l’Agenda
2030 per lo Sviluppo Sostenibile). Insieme, stimolando il protagonismo dell’ìntera
comunità, possiamo contribuire a tracciare la strada dello sviluppo sostenibile e dell’equità
intergenerazionale.
Desideriamo dunque farLe pervenire la nostra più sincera gratitudine per le sue parole,
parole che ci hanno richiamato al significato più autentico del nostro “lavoro”, ricordandoci
l’orizzonte impegnativo e stimolante su cui misurarci quotidianamente, quel “bene
comune” che deve rimanere sempre il nostro unico ed esclusivo obiettivo.
Il Comune di Piacenza
Piacenza 31 luglio 2025



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