L’obiettivo, da settembre, è finanziare l’acquisto di circa di 40mila veicoli elettrici, rottamando entro il prossimo giugno altrettanti auto e furgoni inquinanti. Prende forma il nuovo pacchetto di ecoincentivi pubblici, finanziati con 597 milioni recuperati dal monte risorse del Pnrr. Soldi rimodulati, perché in un primo tempo erano stati riservati all’installazione delle colonnine elettriche. Destinatari del provvedimento sono, da un lato, le persone fisiche, cioè gli automobilisti che in base al redditto potranno ottenere un ecobonus tra i 9mila e gli 11mila euro in base al proprio reddito Isee; e, dall’altro, le microimprese, per le quali è previsto un aiuto fino a 20mila euro per due mezzi. Tutti i beneficiari, però, dovranno essere residenti nelle cosiddette aree urbane funzionali – cioè con un centro principale sul quale gravino fenomeni di pendolarismo dai centri limitofri – con una popolazione di almeno 50mila abitanti.
Ieri il Mase ha emanato l’apposito decreto attuativo per sbloccare la misura. E proprio la provenienza delle risorse dal Recovery, con annesso vincolo di uso verso la mobilità green, ha impedito che gli incentivi potessero essere utilizzati anche per l’acquisto di mezzi ibridi, come avvenuto con l’ultima campagna governativa per le rottamazioni.
Questo nuovo schema non è piaciuto ai costruttori e ai produttori della componentistica, anche perché in questa fase storica i mezzi elettrici raccolgono uno scarso appeal da parte degli utenti. Lo scorso anno, in Italia, la quota di mercato del segmento è scesa al 7,5 per cento del totale delle immatricolazioni, mentre nei quattro sei mesi dell’anno in corso il trend ha registrato una crescita: le nuove auto elettriche in circolazione sono state 23mila, ma ancora lontane dalle 74mila della Francia o dalle 113mila della Germania. Il tutto mentre l’industria delle quattro ruote in Italia sempre nel 2024 ha visto la sua produzione crollare fino a 310mila pezzi, mentre a livello globale il settore, stando a una stima del Wall Street Journal, ha già dovuto scontare perdite per 12 miliardi di dollari, dopo il lancio dei dazi da parte dell’amministrazione Usa.
DIFFUSIONE
Proprio per chiarire il senso dell’operazione, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha spiegato: «Con questo nuovo schema di incentivi vogliamo accelerare la transizione anche nel settore della mobilita privata e commerciale, supportando concretamente cittadini e piccole imprese nei contesti urbani più esposti all’inquinamento». Per poi aggiungere «Grazie al Pnrr, mettiamo in campo risorse importanti per favorire la diffusione dei veicoli a zero emissioni e contribuire a città più pulite e vivibili. Il sostegno è calibrato per chi ha redditi più bassi e per le microimprese, perché la transizione deve essere sostenibile anche dal punto di vista sociale».
Tornando ai meccanismi per erogare gli incentivi, il Mase ha stabilito che il bonus «per un solo veicolo nuovo di categoria M1 ad alimentazione esclusivamente elettrica» (cioè i mezzi destinati al trasporto di persone) sarà di 9mila euro con un reddito Isee tra i 30mila e i 40mila euro e di 11mila con un reddito familiare entro i 30mila euro. Il mezzo da acquistare, rottamando uno più inquinante fino a Euro 5, non può superare come prezzo di listino i 35mila euro, Iva e optional esclusi.
SEDE LEGALE
Sul fronte delle microimprese, le realtà con non meno di dieci addetti, le regole di ingaggio impongono la sede legale in un’area urbana funzionale e permettono di utilizzare l’aiuto per l’acquisto fino a «due veicoli nuovi commerciali di categoria N1 o N2 ad alimentazione esclusivamente elettrica (BEV)». In questo caso il bonus non può superare i 20mila euro e può coprire «fino al 30 per cento del prezzo di acquisto del veicolo (IVA esclusa)».
Come già avvenuto per le precedenti rottamazioni, chi ottiene l’incentivo, deve mantenere la proprietà del mezzo per almeno 24 mesi. In più, «la persona fisica che procede alla prenotazione del bonus deve risultare primo intestatario del veicolo da rottamare da almeno sei mesi e può generare il bonus a proprio favore oppure a beneficio di un altro componente maggiorenne appartenente al medesimo nucleo familiare così come definito ai fini dell’Isee».
Tecnicamente gli incentivi saranno erogati dal venditore, che li “sconterà” dal prezzo finale. Per prenotarli, i concessionari dovranno accedere all’apposita piattaforma creata da Sogei e già utilizzata per l’ultima campagna governativa degli ecobonus e presentare tutta la documentazione richiesta. L’avvio di queste procedure è previsto per settembre.
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