Gli ITS Academy rappresentano la nuova frontiera della formazione post-diploma, offrendo percorsi innovativi allineati alle richieste del mercato, dalla digitalizzazione alla cosmetica, favorendo l’inserimento lavorativo dei giovani.
Gli ITS Academy rappresentano la risposta più avanzata del sistema formativo italiano alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida trasformazione. Innovazione, specializzazione e stretta aderenza ai fabbisogni delle imprese sono gli elementi distintivi di questi percorsi post-diploma, progettati per facilitare l’inserimento professionale in settori ad alta crescita. Dal 2010, questo modello si è affermato grazie a una didattica “learning by doing”, fortemente orientata alla pratica e sostenuta da collaborazioni con aziende leader.
La crescente domanda di competenze tecniche specialistiche, in ambiti quali automazione industriale, digitalizzazione e sostenibilità ambientale, ha reso gli ITS una scelta primaria per chi cerca una formazione efficace e pronta per il futuro. Secondo le ultime rilevazioni di Unioncamere e Ministero del Lavoro, oltre l’87% dei diplomati ITS trova impiego entro un anno; tra questi, il 93,8% lavora in ambiti coerenti con il percorso svolto, sintomo di un’allineamento virtuoso tra formazione e occupazione.
Questi risultati emergono in un contesto in cui, ancora oggi, il sistema produttivo segnala la difficoltà nel reperire profili tecnici specializzati. Gli ITS Academy si configurano quindi come un canale preferenziale non solo per i giovani, ma anche per adulti desiderosi di riqualificazione, offrendo opportunità concrete di sviluppo professionale e personale.
Cos’è un ITS Academy e come funziona il sistema in Italia
L’acronimo ITS indica gli Istituti Tecnologici Superiori, organismi formativi di terzo livello che si pongono a metà tra la scuola secondaria di secondo grado e l’università. Nati sulla base di modelli già consolidati in ambito europeo e introdotti ufficialmente nel 2010, questi istituti hanno l’obiettivo di formare tecnici altamente qualificati nelle aree tecnologiche considerate strategiche per l’industria e lo sviluppo nazionale. In pratica:
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Modello organizzativo: ciascun ITS è costituito come Fondazione di partecipazione, che vede coinvolti aziende, enti di ricerca, scuole, università e istituzioni locali.
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Struttura dei programmi: i percorsi hanno durata biennale o triennale (tra 1800 e 2000 ore), con almeno il 30% delle ore svolte in stage e il 50% del corpo docente proveniente dal mondo lavorativo.
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Destinatari: l’accesso è riservato a diplomati di istruzione secondaria superiore o a chi abbia completato un percorso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) con corso integrativo.
Il sistema italiano attualmente include 147 ITS Academy, diffusi in tutto il territorio nazionale e organizzati in 10 aree tecnologiche. Al termine del percorso, viene rilasciato un Diploma Tecnico Superiore con valore legale, equiparato al livello V o VI dell’EQF (European Qualification Framework). Questo garantisce riconoscibilità europea grazie anche all’Europass Diploma Supplement, favorendo la mobilità in ambito lavorativo sia nazionale che internazionale.
La nuova classificazione delle aree tecnologiche e le principali tipologie di corsi ITS
A seguito della Legge 99/2022 di riforma del sistema ITS Academy, è stata introdotta una nuova classificazione in 10 aree tecnologiche e 21 ambiti formativi, per rispondere in modo più efficace alle trasformazioni industriali e tecnologiche in atto. La scelta si compone di:
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IT’S Power – Energia e ambiente
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IT’S Motion – Mobilità sostenibile
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IT’S for Life – Salute e biotecnologie
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IT’S Agri-Food – Agroalimentare e qualità
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IT’S Built – Costruzioni, infrastrutture e ambiente urbano
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IT’S Mech – Meccanica, automazione e robotica
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IT’S Fashion – Sistema moda
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IT’S Service – Servizi alle imprese
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IT’S Culture – Turismo e valorizzazione culturale
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IT’S ICT – Tecnologie informatiche e digitali
I corsi sono articolati in due livelli principali:
Biennali (V livello EQF)
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Formazione immediatamente spendibile, con forte focus pratico e inserimento lavorativo in tempi brevi
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Triennali (VI livello EQF)
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Percorsi specialistici con maggiore approfondimento teorico e ampia possibilità di proseguimento degli studi
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Le figure professionali che nascono da questi percorsi vanno dal progettista meccatronico al digital transformation manager, passando per il tecnico della produzione alimentare o il biomedical engineer. Tutto è finalizzato al possesso di soft skill, competenze digitali e green skill, essenziali per l’adattamento continuo ai cambiamenti del mercato.
I corsi ITS più richiesti nel 2025: settori e profili professionali emergenti
Nel panorama nazionale delle ITS Academy, emerge con chiarezza una tendenza: i corsi con il più alto tasso di inserimento lavorativo si concentrano negli ambiti automazione industriale, transizione ecologica, digitalizzazione, cosmesi, Made in Italy e biotecnologie/healthtech. Sulla base del rapporto Unioncamere-Ministero del Lavoro, nel 2024 oltre 80.600 diplomati ITS sono stati richiesti dalle imprese, con particolare attenzione ai profili tecnici innovativi.
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Meccatronica e automazione digitale: ricercati tecnici in grado di progettare, gestire e ottimizzare sistemi automatizzati (manutenzione predittiva, gestione impianti Industry 4.0).
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Gestione della transizione ecologica: nuova domanda di competenze nella sostenibilità dei processi industriali, energy management, controllo ambientale e chimica verde.
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Tecnologie dell’informazione: effervescenza nei corsi ICT con figure come developer, data analyst, cybersecurity e digital transformation specialist.
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Beauty, cosmesi e management: alta richiesta nelle professioni legate all’innovazione cosmetica, controllo qualità, packaging sostenibile e gestione commerciale.
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Salute digitale: demand crescente per tecnici biomedicali, esperti in informatica sanitaria e specialisti in laboratori digitali.
Le opportunità occupazionali si confermano elevate anche nei percorsi collegati a turismo, cultura ed enogastronomia, sebbene la pressione del mercato resti più intensa nei settori scientifico-tecnologici. In aggiunta, le trasversali soft skill quali problem solving, capacità di lavorare in team e competenze nella gestione della trasformazione digitale sono sempre più imprescindibili per il successo professionale.
Automazione, transizione ecologica e digitalizzazione
L’area Automazione e Meccatronica si impone come una delle più dinamiche, sostenuta dal fabbisogno delle imprese di tecnici in grado di integrare sistemi elettronici, meccanici e software in logica di “Smart Manufacturing”. Il boom della transizione ecologica alimenta la richiesta di esperti in ottimizzazione energetica, gestione di risorse ambientali e implementazione di processi produttivi green.
Nell’ambito Digitalizzazione, abbondano i corsi su programmazione avanzata, gestione dei dati, automazione industriale e digital project management, con una domanda crescente di specialisti nella cyber security e nello sviluppo di soluzioni IoT (Internet of Things). La progressiva digitalizzazione dei processi produttivi implica la necessità di figure che sappiano guidare il cambiamento e favorire l’adozione di nuove tecnologie:
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Competenze richieste: linguaggi di programmazione, automazione industriale, project management, controllo qualità, energy management, ottimizzazione dei flussi produttivi.
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Profili emergenti: sistemisti elettronici, technical project manager, operatori industriali 4.0, esperti in sostenibilità e industria verde.
Cosmesi, management e Made in Italy
L’industria cosmetica italiana si distingue per internazionalizzazione e innovazione: i corsi ITS specializzati integrano chimica cosmetica, automazione delle linee di produzione e competenze di packaging sostenibile. In parallelo, la valorizzazione del Made in Italy passa attraverso percorsi in management, marketing strategico e tecniche di vendita internazionale, mirati a promuovere prodotti di qualità sul mercato globale:
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Competenze chiave: chimica applicata, gestione della filiera beauty, tecniche di personal branding, export management, pianificazione commerciale.
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Profili formati: tecnici della produzione cosmetica, esperti di controllo qualità, digital export manager, operatori per industrie creative e alimentari.
Gli stakeholder riconoscono il valore aggiunto della preparazione multidisciplinare e della capacità di integrare tecnologie innovative.
Salute digitale e tecnologie biomedicali
Strettamente collegata alla rivoluzione della sanità digitale, l’area biomedicale spinge su tecnologie d’avanguardia, informatica sanitaria e sviluppo di dispositivi medicali innovativi (IoT medicale, stampa 3D medicale). La richiesta di tecnici specializzati coinvolge anche le discipline legate a biotecnologie industriali e controllo della qualità in ambito farmaceutico e alimentare:
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Competenze cardine: informatizzazione ospedaliera, gestione di apparecchiature elettromedicali, telemedicina, simulazione avanzata, sicurezza dei dati sanitari.
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Nuovi profili: quality specialist biotecnologico, informatico biomedicale, tecnico per il benessere e la qualità della vita.
In quest’ambito, la formazione pratica in laboratorio e la stretta collaborazione con imprese e istituzioni sanitarie rafforzano l’inserimento rapido nel mercato del lavoro.
Accesso agli ITS: requisiti, selezione e costi
L’accesso viene regolato sia da requisiti formali che da prove selettive, variabili in base alla tipologia di percorso e all’istituto:
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Titolo di accesso: diploma di istruzione secondaria superiore o, per i percorsi IFTS, diploma professionale con formazione integrativa.
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Età: in genere nessun limite, salvo eccezioni per corsi duali o apprendistato.
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Test di selezione: quiz a risposta multipla su materie tecniche, prove pratiche, test di logica e colloqui motivazionali. Alcuni ITS prevedono prove settoriali specifiche (es. informatica, meccanica, biologia).
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Stage iniziale: talvolta previsto un periodo di orientamento o rafforzamento delle competenze di base nei primi mesi.
Le procedure e i calendari variano da istituto a istituto: è raccomandato consultare i rispettivi siti e prendere visione dei bandi pubblicati per ciascun anno accademico.
Competenze richieste, opportunità di inserimento lavorativo e tasso di occupazione
L’allineamento tra le competenze richieste dalle imprese e la formazione erogata dagli ITS si riflette concretamente nei numeri:
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87% dei diplomati occupati entro 12 mesi (fonte INDIRE).
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93,8% dei diplomati impiegati in ambiti coerenti con il percorso di studi.
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61% delle imprese segnala la difficoltà nel reperire tecnici specializzati ITS, dimostrando la forte domanda del tessuto produttivo.
Le soft skill (comunicazione, problem solving, team working), le green skill (sostenibilità, gestione delle risorse), e le competenze digitali (dal coding all’analisi dati) sono trasversali e fondamentali. Nei percorsi ITS, il 30% delle attività formative si svolge direttamente in azienda, favorendo un contatto precoce con il mondo professionale e la possibilità di essere assunti al termine dello stage grazie a contratti di apprendistato di alta formazione.
I dati e le analisi pubblicati nel rapporto annuale Excelsior Unioncamere confermano che la domanda di figure professionali ITS si concentra soprattutto in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, ma riguarda l’intero territorio nazionale.
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