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L’Einstein telescope in vetrina con due infopoint sul progetto


Nuoro Lula ha già scelto; Nuoro deve ancora valutare alcune sedi alternative. Mario Calia, il sindaco del paese all’ombra del Montalbo: «Sì, il nostro infopoint sarà nel salone Moreddu, al centro di Lula, nella piazza principale». Un vecchio locale recuperato e ristrutturato che in futuro potrà anche ospitare un piccolo Museo delle miniere: intanto sarà la vetrina del progetto Einstein telescope, «chiunque verrà a Lula – sottolinea Calia –, qui avrà la possibilità di conoscere la grande sfida che ci attende nei prossimi anni». Ex minatore, per 35 anni l’attuale sindaco ha lavorato proprio nelle viscere di Sos Enattos, il sito candidato a ospitare l’Et.

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«Siamo stati i primi a crederci – esulta Mario Calia –, parlavamo del telescopio già nel 2014, durante l’ultima occupazione delle gallerie, quando qualcuno voleva chiudere tutto. Siamo riusciti a scongiurare il pericolo. Perciò ora siamo particolarmente soddisfatti, ancora di più dopo quest’ultima decisione della Regione».

Il quartier generale È di due giorni fa, infatti, il passo in avanti della Regione. Su proposta della presidente Alessandra Todde, la giunta ha approvato la costituzione dell’Unità di progetto “Einstein telescope (Et) Sos Enattos”. Il quartier generale sarà la stessa presidenza, Villa Devoto, a Cagliari: avrà il compito di coordinare le attività politiche, culturali e organizzative a sostegno della candidatura e di attuare il piano di comunicazione e animazione territoriale. «Ciò che stiamo costruendo non è solo un progetto scientifico – sottolinea Todde –. È una nuova infrastruttura civile e culturale. Un modello in cui la scienza non è un mondo distante ma un motore di coesione sociale, di sviluppo economico, di nuove opportunità per i giovani e il territorio. Attraverso questo progetto stiamo infatti cercando di promuovere una sinergia tra enti di ricerca, università, imprese e partner internazionali per rafforzare un legame virtuoso tra il sistema scientifico e il tessuto produttivo della nostra regione» ribadisce la presidente della Regione.

Il provvedimento Con lo stesso provvedimento di due giorni fa, inoltre, la giunta Todde ha approvato il riparto delle risorse stanziate nella Legge di stabilità 2025: due milioni e mezzo di euro, destinandole a due assi prioritari, la comunicazione da una parte (un milione) e le attività di mediazione e animazione territoriale dall’altra (un milione e mezzo), da realizzarsi tra il 2025 e il 2026. Tra le azioni più rilevanti, è prevista la realizzazione di due infopoint: uno a Lula, cuore geografico e simbolico del progetto, e uno a Nuoro, centro culturale e scientifico del territorio.

L’opportunità «Stiamo valutando tra diverse possibili sedi alternative» spiega Emiliano Fenu, sindaco della città capoluogo di provincia. «È una scelta importante, perché è qui che passa il futuro di questa grande opportunità. Fermo restando che Nuoro deve attrezzarsi per offrire servizi ai ricercatori che arriveranno». Certo è che l’infopoint di Lula sarà ospitato nel salone Moreddu, un locale comunale che fungerà da sportello informativo. A Nuoro, invece, è previsto un grande spazio espositivo permanente, dedicato alla divulgazione scientifica e alla promozione dell’Et, aperto a scuole, cittadini e turisti, con l’obiettivo di favorire una comprensione diffusa del valore del progetto e del ruolo strategico che la Sardegna intera può giocare nel panorama della ricerca internazionale.

Gli accordi In base alla proposta del Comitato di gestione, i Comuni di Lula e Nuoro dovranno mettere a disposizione i locali per la realizzazione degli hub, l’Istituto nazionale di fisica nucleare dovrà fornire il materiale scientifico, mentre le Università di Cagliari e Sassari dovranno selezionare, gestire e formare il personale che si occuperà dei due hub di Nuoro e Lula. I due atenei, insieme a Inaf, Infn Ingv dovranno inoltre organizzare eventi, simposi, workshop e seminari.

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La collaborazione Per promuovere la candidatura di Sos Enattos in vista della decisione ultima sull’ubicazione del sito, alla fine del 2024 era stato stipulato un accordo di collaborazione tra la Regione, le Università di Cagliari e Sassari, l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), che conta sul gioco di squadra della stessa Regione con le principali istituzioni scientifiche e accademiche, oltre che ovviamente con i Comuni interessati. Il progetto Et di Sos Enattos prevede la costruzione di una infrastruttura sotterranea che ospiterà un rivelatore di onde gravitazionali tra i 200 e i 500 metri di profondità che avrà lo scopo di rivelare le onde gravitazionali, la cui esistenza fu ipotizzata da Albert Einstein nel “lontano” 1916.



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