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Lo studio sul comparto. Negozi sempre più online. Imprese ‘fisiche’ in calo


Il commercio è sempre più digitale. Una lieve contrazione nel numero complessivo di imprese ‘fisiche’ del comparto, che però viene in qualche modo ‘temperata’ dall’approvazione degli hub urbani da parte della Regione in collaborazione con il Comune. Stando agli ultimi dati disponibili (relativi al primo trimestre di quest’anno), forniti dal centro studi della Camera di Commercio Ferrara-Ravenna guidato da Mauro Giannattasio, emerge che le imprese attive nel settore commerciale scendono a quota 5.598, con una contrazione dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Il saldo fra aperture e chiusure resta negativo (-92), ma il ritmo delle cessazioni si riduce e alcune nicchie tornano a crescere. Il commercio al dettaglio in sede fissa registra vendite correnti in calo dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma il dato va letto alla luce di un’inflazione moderata (+1,7% a Ferrara) e di una sostanziale tenuta di alcuni comparti: alimentari in crescita (+1,8%) e grande distribuzione sostanzialmente stabile (-0,3%). Le difficoltà si concentrano soprattutto nel non alimentare (-1,7%), un’area dove però si stanno moltiplicando esperimenti di ibridazione tra fisico e digitale. La frontiera del digitale, che mixa commercio tradizionalmente inteso e nuove forme di e-commerce, fa registrare anche nel nostro territorio indicatori molto interessanti.

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L’e-commerce prosegue la sua espansione, con un +7,8% di imprese attive rispetto al 2023 e un balzo di oltre il 150% nell’ultimo decennio. Ferrara raggiunge quota 139 aziende e cresce anche negli addetti (+30,9%), con un’incidenza di imprese giovanili e femminili superiore alla media nazionale. Il rapporto addetti/imprese si attesta allo 0,9% e si avvicina all’1,1% dell’Emilia-Romagna. Una conferma che il ricambio generazionale e la spinta all’innovazione stanno trovando spazio, soprattutto tra chi sceglie il web come canale principale. Non necessariamente a detrimento del commercio di dettaglio. Anche l’ambulantato – pur in lieve arretramento (-2,6%) – conserva un ruolo importante: rappresenta il 16,7% delle imprese al dettaglio e mostra una forte componente multiculturale (oltre il 46% sono imprese straniere) e femminile (27,8%). Un tessuto variegato che contribuisce a mantenere vitali le piazze e i mercati, presidi sociali oltre che economici. La fotografia scattata dall’osservatorio della Camera di Commercio su uno dei comparti più identitari per il nostro territorio restituisce l’immagine di un settore in trasformazione, che cerca nuovi equilibri cercando per quanto possibile di stare al passo con nuove esigenze sempre più differenti e complesse. Sono sempre i numeri di largo Castell, comunque, a restituire la portata di quanto il commercio rappresenti in termini di impatto per l’economia locale. Infatti, se la quota del commercio sul totale delle imprese ferraresi è oggi sotto il 20%, è altrettanto vero che le imprese rimaste sono mediamente più strutturate, capaci di differenziare canali di vendita e di resistere a oscillazioni congiunturali. Ma le sfide, non finiscono qui.

f. d. b.



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