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L’UE sotto accusa per finanziamenti alle ONG: i riflettori sul misterioso “Club of Ossiach”.


Una nuova interrogazione parlamentare presentata alla Commissione europea solleva dubbi sulla trasparenza e sui meccanismi di controllo dei fondi UE destinati alle organizzazioni non governative (ONG).

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Secondo la Relazione speciale 11/2025 della Corte dei conti europea, tra il 2021 e il 2023 le ONG hanno ricevuto complessivamente circa 7,4 miliardi di euro da vari fondi dell’Unione. Tuttavia, il documento sottolinea anche gravi carenze nella capacità di monitorare i beneficiari, i progetti e l’effettivo utilizzo di tali risorse, sollevando forti preoccupazioni in materia di responsabilità.

Uno dei casi più eclatanti riguarda proprio il finanziamento di 128.751 euro concesso al Club of Ossiach, un’associazione apparentemente sconosciuta perfino nella propria comunità locale come dichiarato dall’eurodeputata austriaca Elisabeth Dieringer (PfE), autrice dell’interrogazione: “Non esistono prove di un’attività pubblica significativa riconducibile all’associazione. Il sito web del gruppo è stato definito “non professionale” e “fuorviante”, contenente perfino link a siti di escort (uno in particolare dal titolo “Perché le escort (e molte donne) fingono l’orgasmo”) e a un sito australiano di professioniste del mestiere più antico del mondo. Inoltre, l’organizzazione non rispetta i criteri minimi di trasparenza, come l’indicazione di una sede legale o di contatti verificabili, e il presidente avrebbe rifiutato di fornire qualsiasi spiegazione sulle attività svolte o sull’utilizzo dei fondi pubblici ricevuti”.

Sito internet, ancora, dove non sono neanche riportati gli estremi circa il finanziamento ricevuto dall’Ue. Aspetto, viste le disposizioni previste per la visibilità del contributo europeo, a dir poco singolare.

Alla luce di questi elementi, la deputata Dieringer ha chiesto alla Commissione von der Leyen di rispondere ad alcune domande specifiche: “Su quali criteri si è basata l’approvazione del finanziamento di 128.751 euro al Club of Ossiach e in base a quali parametri è stato considerato un beneficiario idoneo? Quali meccanismi di controllo adotta la Commissione per garantire che le ONG beneficiarie di fondi UE siano legittime, operative e coerenti con gli obiettivi dei programmi finanziati? E come ne valuta l’efficacia nei singoli casi?”.

Sul caso del Club of Ossiach, la Commissione von der Leyen ha confermato che i finanziamenti sono arrivati attraverso il programma Horizon 2020 (che in Ue dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, finanziare la ricerca e l’innovazione). Una assegnazione regolare come dichiarato in una risposta scritta del commissario europeo Piotr Serafin.

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“Il finanziamento – spiega l’esponente della Commissione von der Leyen – è avvenuto nell’ambito del progetto Polirural, di cui l’associazione austriaca è partner. I progetti finanziati da Horizon 2020 — ricorda ancora il commissario— vengono selezionati sulla base di una valutazione indipendente, effettuata da esperti esterni secondo criteri di selezione e aggiudicazione previsti nei rispettivi programmi di lavoro”.

La Commissione ha inoltre chiarito un punto centrale della polemica: “Lo svolgimento di attività economiche non è incompatibile con la natura di organizzazione non governativa (ONG), purché gli eventuali profitti non vengano distribuiti ai membri. Di conseguenza, né il livello salariale dei dipendenti né l’attività commerciale precludono automaticamente lo status “non profit” di un soggetto”.

“Tuttavia – si legge nella nota – la Commissione si è impegnata a valutare se il perseguimento di interessi commerciali da parte dei membri debba in futuro incidere sulla definizione di ONG”. Aspetto, vale la pena ricordarlo, che non è attualmente incluso nella definizione prevista dalla nuova versione del Regolamento finanziario (entrata in vigore nel settembre 2024), concordata dai co-legislatori europei.

Interessante (ma non coerente) la descrizione dello stesso Club di Ossiach nel sito del progetto finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020: “Il Club of Ossiach è un gruppo composto da agricoltori, manager del settore agroalimentare, tecnologi in ambito agricolo e forestale, ambientalisti e specialisti in tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) applicate all’agricoltura, provenienti da tutto il mondo. I membri – prosegue la descrizione del sito Politural – si incontrano periodicamente per discutere collettivamente e agire in modo collaborativo al fine di influenzare l’uso delle tecnologie ICT nel migliorare la produttività agricola, la redditività e il contributo alla sicurezza alimentare e nutrizionale a livello globale. Per quanto riguarda la sua visione, il Club of Ossiach punta, nel prossimo decennio, a diventare un think tank di riferimento a livello internazionale su temi legati all’impiego delle ICT nello sviluppo agricolo globale. Attraverso l’azione dei suoi membri, il club intende promuovere un utilizzo più efficace delle tecnologie digitali in agricoltura e silvicoltura, una migliore gestione della conoscenza per la sostenibilità agricola e la tutela dell’ambiente”.

L’Ue: quante sorprese riserva…

foto Mediamodifier da Pixabay.com



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