Realizzare un nuovo piano operativo che valorizzi e rispetti la funzione agricola del territorio, prevenendo il consumo ulteriore di suolo e sostenendo la multifunzionalità tramite l’istituzione di un parco agricolo, con particolare riferimento alla zona dell’ ex Lago di Sesto e di Bientina; promuovere nell’ambito della confermata strategia della Piana del Cibo politiche locali per valorizzare prodotti agricoli tipici e tradizionali, rafforzando le filiere territoriali e stretti rapporti con ristoranti locali, la rete dei mercati agricoli, l’accesso dei produttori locali alle mense scolastiche; offrire incentivi e supporto ai mercati agricoli locali, ai gruppi di acquisto solidale, alla filiera corta, alle aziende disposte a recuperare terreni abbandonati per aumentare le produzioni locali anche tramite lo sviluppo di una Banca della Terra gestita a livello locale. Queste sono solo alcune delle azioni principali che l’amministrazione Del Chiaro intende realizzare per supportare il settore agricolo locale, contenute nel documento Dare futuro sostenibile all’agricoltura, dare futuro agli agricoltori approvato recentemente dalla giunta che presenta anche una serie di richieste al governo e alla Regione per il supporto e lo sviluppo dell’agricoltura.
Il settore agricolo è caratterizzato da problematiche correlate al cambiamento climatico, alla instabilità dei mercati, all’aumento dei costi, alla pressione burocratica e alla perdita di competitività lungo la filiera, come mostrato dai dati del Rapporto Economia 2025 della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, per la Provincia di Lucca, che evidenzia una conferma della diminuzione delle imprese agricole dell’1,6% nel 2024, che segue il -1,5% del 2023, nonostante una crescita parziale delle esportazioni, ma solo in alcuni settori.
I dati strutturali di lungo termine (Censimento Istat 2010-2020), presentano un quadro preoccupante per lo scenario dell’agricoltura e delle imprese di Lucca. Nel 2020, le aziende agricole censite a Lucca sono scese a 3469, un valore quasi dimezzato (-47%) rispetto al precedente Censimento 2010 quando le imprese erano 6543. Alla contrazione del numero di aziende ha corrisposto una diminuzione della SAU (superficie agricola utilizzata), scesa a 15.137 ettari nel 2020 dai precedenti 24.344 del 2010 per una diminuzione del -37,8%, equivalente a oltre 9 mila ettari in meno di superficie utilizzata a fini agricoli.
“Di fronte alle problematiche evidenziate anche dai dati dell’Istat e della Camera di Commercio, che mettono in luce sia la diminuzione del numero delle aziende che quella della superficie agricola utilizzata, è necessario adottare misure straordinarie per supportare il settore agricolo del nostro territorio – afferma l’assessore all’agricoltura, Gaetano Ceccarelli – In risposta alle richieste delle associazioni di categoria e degli stessi agricoltori nel documento che abbiamo approvato, avanziamo richieste specifiche al governo e alla Regione e identifichiamo azioni che intraprenderemo direttamente. Oltre alle azioni locali, le strategie agricole richiedono progetti e normative chiare a livello di UE, governo e Regione. Il nostro obiettivo è valorizzare l’agricoltura come risorsa economica, sociale e ambientale e nel dialogo con le altre istituzioni e stakeholder territoriali, confermare la strategia alimentare sviluppata nell’ambito della Piana del Cibo con politiche locali di valorizzazione dei prodotti agricoli tipici, rafforzando le filiere territoriali, l’accesso dei produttori locali alle mense scolastiche, lo sviluppo dei mercati agricoli locali, dei Gas, della filiera corta, dell’accesso al cibo, della lotta contro lo spreco alimentare, supportando le aziende, il recupero dei terreni e l’aumento delle produzioni locali – prosegue Ceccarelli – Chiediamo in particolare al governo nazionale di considerare l’agricoltura non come voce marginale del bilancio pubblico, ma come un settore strategico economico, sociale e ambientale, attraverso un impegno diretto a livello internazionale per limitare la strategia degli Stati Uniti dei dazi doganali che avrebbe un impatto significativo sulla filiera delle esportazioni, e di assumere una posizione decisa a favore del mantenimento delle risorse attuali destinate alla PAC (Politica agricola comune) in vista delle ipotesi di tagli annunciati dalla presidente della Commissione europea Von Der Leyen. Riteniamo che sia fondamentale investire meno in armi e più in agricoltura. Inoltre, ci faremo portavoce presso la Regione affinché l’agricoltura sia sempre più un elemento fondamentale e identitario del brand Toscana, e che, grazie a un utilizzo sempre più efficace, equo e tempestivo delle risorse del Feasr, vengano privilegiate le imprese che vivono realmente dell’agricoltura e investono nel territorio”.
L’amministrazione comunale inoltre chiede al governo di realizzare un Piano nazionale per la sicurezza alimentare e l’autosufficienza produttiva, che protegge le produzioni made in Italy e contrasta importazioni sleali, il rafforzamento delle misure contro la speculazione sui prezzi, a partire dal pieno funzionamento del registro telematico e l’attuazione del decreto sulle pratiche sleali, e l’introduzione di un patto fiscale per le imprese agricole che preveda l’esenzione fiscale degli investimenti in innovazione, sostenibilità e occupazione giovanile, oltre a una semplificazione della burocrazia.
Il Comune di Capannori, chiederà inoltre alla Regione di adottare misure forti contro l’abbandono dei terreni agricoli, soprattutto nelle aree interne e montane, promuovere il recupero dei terreni incolti e l’insediamento di giovani e nuovi agricoltori; integrare realmente le politiche agricole, ambientali e paesaggistiche, per valorizzare l’agricoltura come difesa ecologica e sociale.
Tra le misure che l’ente di piazza Aldo Moro intende realizzare direttamente a sostegno del settore, ci sono anche la promozione di una gestione delle risorse idriche (in particolare per quanto riguarda la rete dei canali di irrigazione), coordinata ed efficiente, anche tramite collaborazioni più strette con il Consorzio di Bonifica, e l’attivazione di partnership pubblico-privato; l’avvio di un processo di discussione perché il Comune di Capannori riconosca nel suo statuto il diritto al cibo come suggerito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) che all’articolo 25 afferma il “diritto ad un tenore di vita sufficiente per garantire la salute e il benessere, con particolare riferimento all’alimentazione, all’abbigliamento, all’abitazione, e alle cure mediche”.
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