FERMO Il futuro dell’organizzazione della medicina sul territorio sarà basato sulle case di comunità. Otto sono quelle previste, di cui due già attive e in totale quattro finanziate con fondi Pnrr. E proprio la medicina territoriale farà affidamento su una maggiore assistenza domiciliare integrata. Centrale sarà la figura dell’infermiere di comunità, per le cui assunzioni ci sono già fondi individuati da Ministero e Regione per le varie aziende sanitarie.
L’assistenza primaria
Nelle case di comunità, dunque, confluiranno i servizi sanitari di base, centrali per l’assistenza primaria di prossimità, coordinando e integrando i servizi di assistenza sanitaria di base per la comunità cui afferiscono. Il cittadino potrà quindi, negli intenti dell’atto aziendale Ast, trovare ala risposta alle proprie necessità. Per far sì che questo accada, vi confluiranno medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, e i citati infermieri di comunità. A questi si aggiungeranno anche altri specialisti ambulatoriali e professionisti sanitari. Alcune figure che si potranno trovare all’interno delle Case di comunità saranno i logopedisti, i fisioterapisti, dietisti; ancora i tecnici della riabilitazione, gli psicologi e altri professionisti, tra i quali si pensano anche gli assistenti sociali, coordinandosi con i servizi sociali dei rispettivi comuni. Sarà così garantita anche la presa in carico dei pazienti affetti da patologie pure croniche sul territorio. In alcune strutture sono già presenti servizi. A Montegiorgio ci sono 20 posti letto (più altri 20 previsti dal piano socio sanitario), a Sant’Elpidio a Mare 20 posti letto, più la radiologia e un ambulatorio riabilitativo; a Montegranaro i posti letto sono 10 per l’Hospice, 20 per l’Alzheimer, c’è la riabilitazione ed è sede di consultorio. Si pensa poi anche di creare un ambulatorio dermatologico con attività chirurgica. Ancora Porto San Giorgio, dove i posti letto della residenza riabilitativa sono 14 e dove c’è l’ambulatorio riabilitativo, il consultorio, e la tutela delle disabilità dei minori e degli adulti. Consultorio e ambulatorio riabilitativo presenti anche a Petritoli dove ci sono 20 posti letto di Rsa, stessi numeri ad Amandola. A Porto Sant’Elpidio sono invece presenti i servizi di tutela delle disabilità di minori e adulti, l’ambulatorio riabilitativo, il consultorio e il Serd. É anche sulla base di questi servizi che l’Ast ha proposto le otto Case di Comunità, di cui sei hub e sue spoke. Di queste quattro sono finanziate con Pnrr. Attive Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare, entrambe hub, le altre saranno realizzate a Montegranaro (hub, Pnrr), a Petritori (spoke, Pnrr), a Porto San Giorgio (hub, Pnrr).
Gli hub
Quindi, senza fondi Pnrr, un hub ad Amandola, una spoke a Fermo, e un altro hub a Porto Sant’Elpidio. Quest’ultima è legata anche all’ingresso dei 15 medici di base che garantiranno l’assistenza h24. L’obiettivo dichiarato dall’atto aziendale Ast, quindi, è «il potenziamento e la riorganizzazione dei servizi offerti sul territorio, migliorandone la qualità».
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