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Politica Sardegna città metropolitana di Cagliari; intervista al presidente Massimo Zedda sindaco di Cagliari


Cagliari Insieme a Giuseppe Mascia, sindaco di Sassari, è l’unico a non avere l’impegno con l’elezione del 29 settembre. La sua è prevista dalla legge ed è già avvenuta dopo aver ricevuto il terzo mandato da sindaco di Cagliari. Massimo Zedda è anche il sindaco metropolitano in carica e resterà alla guida per altri quattro anni. Impegnativo, lo aveva già fatto dal 2017 al 2019. «Dopo la nascita nel 2016 con la legge Delrio, in Sardegna, Regione a Statuto speciale, nasce nel 2017 con la legge Erriu. I sindaci, ben prima, lavoravano, insieme, nell’ambito dell’area vasta, su politiche strategiche sovracomunali».

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Come funziona?

«Le città metropolitane hanno dato un contesto istituzionale nel quale costruire politiche condivise di più alto respiro, comporta immaginare scelte che vadano oltre i confini dei singoli comuni per affrontare tematiche più ampie e problemi comuni. Sono composte da sindaci e consiglieri metropolitani che svolgono le funzioni gratuitamente, l’esatto opposto dello spreco».

Quanti fondi transitano e quali sono le opportunità per il territorio?

«Le risorse, nonostante gli ulteriori tagli del governo Meloni, sono garantite dalla Regione e dall’Europa. Insieme agli aspetti ambientali e turistici, lavoriamo sulle scuole, il miglioramento della viabilità, sulle maggiori connessioni fondate sulla mobilità sostenibile».

La Città metropolitana di Cagliari comprende 70 Comuni. Dopo il presidente della Regione, quella del sindaco metropolitano è la figura più importante.

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«Quando è stata creata la città metropolitana di Cagliari, a differenza delle altre, aveva un’estensione limitata ai 17 Comuni dell’area vasta. Oggi, con la modifica legislativa votata nella precedente legislatura regionale, ha determinato l’allargamento fino a 70 Comuni. Questo determina, grazie alla decisione della Presidente Todde, di dare una guida politica con le elezioni provinciali e metropolitane, una possibilità di nuovo protagonismo di questi enti dopo anni di commissariamento».

I progetti in campo?

«Dalla 554 (oggi di competenza dell’Anas) al lavoro sul fronte turistico. Il lungomare Poetto, iniziato nel tratto di Cagliari e oggi portato avanti dall’attuale amministrazione di Quartu (una parte delle risorse sono state trasferite dalla città metropolitana al comune di Quartu) è un esempio di collaborazione istituzionale, di condivisione progettuale, una dimostrazione di buona amministrazione che guarda al risultato. I Comuni chiedono un sostegno per i servizi essenziali, per le manutenzioni, in particolare delle strade, connessioni e risorse per l’assunzione di personale».

Cosa ne pensa della Città Metropolitana di Sassari?

«Condividendo con noi la carenza di personale e le difficoltà della gestione di territori così estesi, avrà le stesse difficoltà, ma sono certo che saprà fondare, uno slancio e una crescita della città metropolitana di Sassari».

Il sindaco Mascia l’ha chiamata per avere qualche consiglio?

«Ci sentiamo spesso, ma per condividere idee e prospettive di sviluppo, rafforzando le relazioni tra noi e le nostre comunità».

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