Matteo Salvini non ha dubbi: l’approvazione del progetto definitivo per il Ponte sullo Stretto di Messina è una delle sue più grandi soddisfazioni politiche. In un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha esaltato il valore di questa opera, definendola una “scommessa per l’Italia” che accende l’interesse internazionale.
Secondo Salvini, il Ponte rappresenta un’opportunità unica per il Paese: “Abbiamo acceso l’interesse mondiale per un’opera che genererà 23 miliardi di PIL, dal Nord al Sud, portando investimenti, lavoro e turismo”, ha affermato il leader della Lega, evidenziando la centralità dell’infrastruttura nel piano di rilancio economico dell’Italia.
Il progetto, secondo Salvini, non è solo una struttura che collega due regioni, ma un volano economico che contribuirà a un Sud più sviluppato e dinamico. Le imprese del Nord, in particolare quelle lombarde, saranno le principali coinvolte nella realizzazione, portando con sé un impatto positivo per tutto il Paese.
“Non sarà una cattedrale nel deserto”, ha ribadito Salvini, sottolineando che l’Europa guarda con interesse al progetto, che contribuirà a realizzare il corridoio che collega il Mediterraneo al Nord Europa, rendendo l’Italia un nodo cruciale nella rete di trasporti continentale.
Salvini sulla difensiva
Nonostante il progetto abbia ricevuto il via libera, non mancano le critiche, in particolare da parte dell’opposizione. Salvini non nasconde il suo dispiacere per quelli che definisce “troppi no ideologici”, soprattutto da sinistra. Tuttavia, il ministro si mostra determinato: “Il Ponte sarà un successo per tutti”, ha dichiarato, facendo riferimento anche a coloro che, dentro la Lega, vedono il progetto come un tradimento delle radici storiche del partito.
Salvini si difende, affermando che il Ponte rappresenta “l’opposto del reddito di cittadinanza e della Cassa del Mezzogiorno”, perché anziché creare sussidi, mira a generare ricchezza e occupazione. Un’operazione che, secondo il ministro, si inserisce in un contesto di politiche che favoriscono lo sviluppo e non l’assistenzialismo.
L’agenda di Salvini
Guardando al futuro, il vicepremier ha delineato anche le priorità per il governo nella seconda metà del mandato. “Lavoro, pace, sicurezza e giustizia“ sono i temi chiave, con una particolare attenzione alla riforma fiscale. “Proponiamo la pace fiscale e una definitiva rottamazione delle cartelle esattoriali”, ha aggiunto, sottolineando che queste misure saranno fondamentali per il ceto medio italiano.
Salvini ha anche difeso i risultati economici ottenuti, come il miglioramento dello spread e della Borsa di Milano, concludendo con un elogio al lavoro del ministro Giorgetti. “Non male, direi”, ha scherzato, mostrando fiducia nel futuro economico del Paese.
“Ridurrà emissioni di CO2 e mare più pulito“
Seppur entusiasta del progetto, Salvini ha dovuto affrontare anche le obiezioni sul piano ambientale. La questione delle emissioni di CO2 e i presunti danni ecologici sono state sollevate dai critici, ma il ministro ha risposto con sicurezza: “Il Ponte è una vera opera green. Ridurrà le emissioni di anidride carbonica e porterà a un mare più pulito”, ribadendo che i costi di attraversamento dello Stretto, una volta completata l’infrastruttura, saranno notevolmente abbattuti.
Il confronto con Bonelli
Intanto, la polemica non accenna a fermarsi. Angelo Bonelli di Europa Verde ha duramente criticato Salvini, definendo il Ponte “lo spreco del secolo”. Secondo Bonelli, l’opera sarebbe un grosso errore finanziario, con ricavi annui insufficienti a giustificare l’investimento. Inoltre, Bonelli ha messo in dubbio i dati ambientali forniti dal governo, accusando Salvini di voler nascondere la verità agli italiani.
L’esponente verde ha anche sollevato preoccupazioni sul rischio di una penale milionaria che lo Stato dovrà affrontare se il progetto non dovesse concretizzarsi, una cifra che si aggirerebbe, secondo le sue stime, oltre 1,5 miliardi di euro.
Nonostante le critiche, Salvini sembra determinato a proseguire per la sua strada, sicuro che il Ponte sullo Stretto rappresenti non solo una grande opera di ingegneria, ma anche un simbolo di rinascita per il Sud e l’intero Paese. Con il sostegno dei settori imprenditoriali e l’attenzione internazionale, il Ponte potrebbe essere l’infrastruttura che cambia il volto dell’Italia nei prossimi decenni. Ma, come sempre accade nelle grandi opere, il cammino è costellato di sfide e opposizioni, e solo il tempo dirà se la visione di Salvini sarà realizzata o rimarrà solo un sogno.
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