Se c’è un tratto distintivo che continua a far brillare il turismo italiano è l’energia con cui si proietta verso nuovi traguardi occupazionali. Stando alle ultime proiezioni, sono previste oltre 260.000 nuove assunzioni tra agosto e ottobre.
A guidare la crescita è soprattutto il Nord-Est, che si conferma area trainante con il 31% delle opportunità lavorative, seguito a ruota dal Sud (21,9%), dal Centro (17,5%) e dalle Isole (13,1%). È il segno tangibile di un’economia in fermento, sostenuta dalla riscoperta delle bellezze regionali e dalla costante domanda di servizi innovativi.
In questo contesto, figure come chef de rang, commis di cucina, personale di sala e bar guadagnano ulteriore rilievo, mentre ruoli come animatori turistici, addetti all’accoglienza e bagnini ampliano la gamma di prospettive lavorative nel mondo del turismo.
Turismo italiano: prospettive occupazionali in rapida evoluzione
Le aziende che operano nel mercato del lavoro legato al turismo descrivono una scena in cui i profili professionali maggiormente ricercati uniscono competenze pratiche e soft skill ben affinate, come la conoscenza delle lingue straniere e la capacità di gestire situazioni ad alto tasso di interazione con i clienti.
Le assunzioni nel comparto del turismo coinvolgono un ampio spettro di età e specializzazioni, offrendo approcci di carriera tanto a chi è alla ricerca di esperienze temporanee quanto a chi desidera costruire un ruolo più solido.
Tuttavia, non mancano criticità: il 39% delle imprese lamenta la difficoltà di reperire personale qualificato. Questo squilibrio tra domanda e offerta sottolinea la necessità di migliorare l’incontro tra giovani diplomati, professionisti senior e un mercato che reagisce con rapidità e continui mutamenti.
Le sfide della stagionalità e della formazione
Una delle sfide più rilevanti per le assunzioni nel comparto del turismo rimane la stagionalità, che incide sulla continuità dei contratti e favorisce l’alto turnover. Se da un lato tale caratteristica offre opportunità di inserimento a studenti e a chi desidera un impiego temporaneo, dall’altro rende meno appetibile una carriera a lungo termine.
Ecco perché le aziende più lungimiranti stanno puntando sempre più sulla formazione professionale, per coniugare la flessibilità stagionale con competenze tecniche spendibili anche in contesti differenti. L’innovazione entra in gioco attraverso strumenti di e-learning e percorsi di affiancamento sul campo, mentre si rafforzano partnership con scuole specializzate e istituti tecnici. Solo così sarà possibile dotare i lavoratori di conoscenze in linea con le esigenze di un mercato sempre più globalizzato.
Per garantire una crescita stabile e duratura, le assunzioni nel comparto del turismo necessitano di contratti migliorati e su condizioni che valorizzino il capitale umano. La ricerca di personale qualificato non basta se non accompagnata da percorsi di crescita all’interno dell’azienda, in cui la cooperazione tra enti pubblici, associazioni di categoria e realtà imprenditoriali risulti solida.
Investire in tecnologie avanzate, in processi di digitalizzazione e in un approccio integrato al servizio clienti può rendere il comparto più competitivo, attirando anche l’attenzione di mercati internazionali. In questo modo, il sistema turistico potrà consolidare i propri risultati, assicurando una prospettiva di sviluppo sostenibile che premi tanto le imprese quanto i lavoratori.
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