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Le start up innovative in Sicilia: maggiore incidenza a  Palermo, Catania e Messina – BlogSicilia


In Italia dal 2012 esiste uno specifico regime giuridico e fiscale per agevolare la nascita e lo sviluppo di giovani società di capitali ad alto contenuto innovativo e tecnologico. A questo tipo di aziende sono inoltre indirizzate alcune misure gestite a livello regionale. Le imprese che aderiscono a tale regime, definite start up innovative, possono accedere fino al quinto anno di vita a specifiche agevolazioni di tipo fiscale, finanziario e giuridico. E’ quanto emerge dal rapporto annuale sull’economia della Sicilia (Banca d’Italia), dal quale si evince che tra il 2012 e il 2024, nella sezione speciale del registro delle imprese dedicata alle start up innovative si sono iscritte 1.251 società di capitali siciliane, pari a 2,9 ogni 10.000 abitanti con almeno 15 anni di età, un valore inferiore alla media del Mezzogiorno (4,0) e del Paese (6,0).

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L’incidenza sul totale delle imprese è risultata maggiore nelle province di Catania, Messina e Palermo, più bassa in quelle di Agrigento ed Enna (tav. a2.6); alla nascita di queste imprese hanno contribuito anche le università siciliane.

La distribuzione settoriale 

La distribuzione settoriale delle start up innovative risultava fortemente concentrata. Poco più del 30% operava nel settore della produzione di software e consulenza informatica, il 12 nella ricerca e sviluppo e l’8 negli altri servizi di informazione. La minore presenza rispetto alla media nazionale può dipendere dalla specifica composizione settoriale dell’economia regionale (componente strutturale) oppure da una minore diffusione di queste imprese a parità di settore (componente locale); per la Sicilia il divario col Paese è ascrivibile quasi interamente alla componente strutturale, mentre quella locale ha contribuito solo marginalmente.

Le agevolazioni per le start up

Nei primi cinque anni di attività, periodo nel quale le start up innovative possono usufruire delle agevolazioni previste dalle politiche nazionali, la loro probabilità di permanenza sul mercato risultava sostanzialmente comparabile a quella delle altre società di capitali nate nello stesso periodo. Negli anni successivi i tassi di sopravvivenza divergevano: a otto anni dall’avvio dell’attività, quello delle start up innovative siciliane era di 2,9 punti percentuali inferiore a quello del gruppo di confronto, un divario minore di quello osservato nel Paese. I dati forniti da Unioncamere indicano una maggiore propensione all’attività brevettuale delle start up innovative. Tra le società di capitali siciliane nate tra il 2012 e il 2019 (ultimo anno di disponibilità dei dati), queste imprese, pur rappresentando meno del 2 % del totale, erano il 72 % di quelle che avevano depositato domande di brevetto presso l’Ufficio europeo dei brevetti . La quota di start up innovative siciliane che avevano presentato una domanda di brevetto era pari al 2,6 %, un valore superiore rispetto alle altre start up, ma più contenuto della media italiana. L’attività brevettuale delle start up innovative risulta più intensa, anche limitando l’analisi ai brevetti depositati successivamente all’iscrizione nel registro delle imprese. In merito alla classificazione tecnologica, in Sicilia i brevetti di queste aziende si sono concentrati nei prodotti farmaceutici (23,9 %) e nell’ottica.

Caratteristiche di bilancio e fatturato

Utilizzando i dati di fonte Cerved e Inps, sono state analizzate le caratteristiche di bilancio e di occupazione delle società di capitali nate nel periodo 2012-18 e attive per almeno sei anni. Le start up innovative siciliane presentavano al secondo anno di attività un fatturato medio di 143.000 euro, inferiore di circa tre quarti rispetto a quello delle altre società di capitali nate nello stesso periodo. Nel confronto con tali imprese e a parità di settore e anno, presentavano una maggiore quota di immobilizzazioni immateriali. Le start up innovative erano inizialmente lievemente meno redditizie, di dimensioni inferiori (in termini di occupati e attivo) e meno produttive; entro il sesto anno di attività, in linea con quanto registrato nella media del Paese, questi divari si erano ridotti e, nel caso dell’attivo di bilancio e dell’occupazione, sostanzialmente azzerati.

Sulla base delle informazioni di fonte Infocamere, al netto delle differenze settoriali e dell’anno di nascita dell’impresa, le start up innovative siciliane presentavano soci mediamente più giovani, quote di partecipazione più elevate attribuite a uomini e a stranieri e inferiori detenute da individui nati in regione, rispetto alle altre società di capitali nate nello stesso periodo. Inoltre, per le start up innovative attive da almeno sei anni si è osservata una crescita più intensa del capitale sociale che è dipesa sia dall’incremento del numero di soci sia dall’espansione del capitale detenuto dai soci fondatori.

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