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E-commerce, ultimo miglio e Consumatori (più) esigenti: l’AI è la soluzione?


I dati della ricerca Geotab: Il commercio digitale continua a crescere: negli ultimi 2 anni, quasi metà delle aziende intervistate (49%) ha registrato un aumento nei volumi di consegna, ma in Italia solo 1 azienda su 10 è pronta

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Courier Takes out Cardboard Box Package from Openned Delivery Van and Closes the Door. Delivering Postal Parcel to Customer.

Il commercio digitale continua a crescere. L’intelligenza artificiale è pronta a rivoluzionare (anche) le consegne dell’e-commerce? Quasi: sebbene siano propense a pensarlo, infatti, solo il 12% delle organizzazioni che operano nel settore dell’ultimo miglio ha già adottato soluzioni basate sull’AI. È quanto emerge dal nuovo studio di Geotab Inc. e delle sue affiliate (“Geotab”), leader globale nelle soluzioni per veicoli connessi, condotto in Italia su un panel di aziende che operano nel segmento degli acquisti online e della logistica correlata, per sondare sfide, esigenze e maturità del settore rispetto alla telematica.

 

I risultati della ricerca confermano la continua espansione dell’e-commerce

  • Negli ultimi 2 anni, le aziende interpellate hanno registrato un aumento dei volumi di consegna (49%)
  • e un ampliamento delle categorie merceologiche vendute online (32%),
  • con cura della persona e abbigliamento identificate come le più profittevoli (rispettivamente dal 47% e 36% del campione).

In parallelo, si sono però moltiplicate anche le sfide correlate alle esigenze dei consumatori, che hanno aspettative sempre più definite in materia di personalizzazione, tracking e flessibilità delle spedizioni. Secondo le aziende intervistate, le priorità degli utenti finali risultano infatti essere: customizzazione delle consegne,

  • soprattutto in termini di orario (53%),
  • localizzazione in tempo reale del mezzo di trasporto (50%),
  • velocità di ricezione della merce (36%),
  • possibilità di lasciare un feedback sul processo di consegna (30%)
  • e di interagire con il conducente per concordare le istruzioni di consegna (29%).

“L’e-commerce non è solo il presente, ma è anche un canale destinato a crescere ulteriormente in futuro”, ha commentato Franco Viganò, Director, Strategic Channel Development & Country Manager per l’Italia. “Mentre aumenta il livello di adozione di strumenti per il fleet management, i dati ci confermano che le potenzialità di applicazione dell’intelligenza artificiale sono ancora da esplorare: restano ampi margini di miglioramento del servizio all’utente finale, che richiede una consegna sempre più tempestiva, puntuale e personalizzata. A queste esigenze, si sommano le necessità di razionalizzazione dettate dall’attuale scenario socioeconomico, oltre alla volontà, da parte delle organizzazioni, di incrementare la sicurezza di mezzi e conducenti e la sostenibilità delle proprie operazioni. La strada è ancora lunga ma, nella nostra visione, già tracciata”.

 

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La telematica a supporto delle sfide dell’ultimo miglio

In Italia, la maggior parte delle flotte commerciali è di piccole o medie dimensioni – incluse quelle deputate alla consegna di acquisti effettuati online (di cui il 97% conta da 5 a 49 veicoli). In questo scenario frammentato e altamente competitivo, la principale difficoltà che i gestori delle flotte dell’ultimo miglio si trovano ad affrontare è la necessità di contenimento dei costi (59%), seguita da rispetto delle tempistiche di consegna (48%), gestione dei tragitti (45%) e manutenzione dei veicoli (42%).

Un valido supporto per fronteggiare queste sfide arriva dall’innovazione tecnologica, e le aziende sembrano esserne sempre più consapevoli. Il livello di digitalizzazione delle organizzazioni che si occupano di ultimo miglio è infatti sensibilmente cresciuto negli ultimi anni: oggi, ben il 71% dispone di un software di fleet management (contro il 66% del 2021).

Le ragioni che spingono all’adozione di questo tipo di soluzioni sono molteplici, ma tutte riconducibili al miglioramento operativo delle flotte. Principalmente, la telematica viene utilizzata per efficientare i tragitti di consegna (46%), migliorare le prestazioni in termini di consumi e costi (28%), monitorare lo stile di guida dei conducenti (27%) e pianificare soste, pause e rifornimenti (25%).

La sostenibilità, al momento, non sembra essere la priorità per i fleet manager italiani: il controllo delle emissioni si classifica all’ultimo posto (7%) tra gli obiettivi per cui vengono sfruttati gli strumenti di telematica. Tuttavia, non va dimenticato che il contenimento dell’impatto ambientale è direttamente correlato a tutti i principali utilizzi sopra elencati, dall’ottimizzazione di percorsi e consumi, al miglioramento dei comportamenti dei conducenti.

 

AI: una partita ancora tutta da giocare 

Probabilmente destinata a rivoluzionare ogni aspetto del business e della quotidianità individuale, l’AI potrebbe essere la chiave di volta (anche) per bilanciare le esigenze delle flotte dell’ultimo miglio con quelle dei consumatori.

I fleet manager ritengono, infatti, che l’intelligenza artificiale possa contribuire a migliorare diversi aspetti sempre più prioritari per l’utente finale, legati soprattutto al tracciamento e alla personalizzazione dell’esperienza di acquisto. Nel dettaglio, l’AI potrebbe essere sfruttata per rispondere direttamente alle necessità di tracciamento live dei mezzi (40%), per la ricezione di notifiche push sullo stato della consegna (40%), oltre che per la raccolta di feedback sul processo di delivery (33%), la personalizzazione delle procedure di acquisto (32%) e delle consegne (28%).

I potenziali vantaggi sono insomma ben delineati. Tuttavia, nonostante il 97% dei fleet manager abbia un certo grado di conoscenza dell’AI, solo il 12% ha già implementato soluzioni per la gestione della flotta basate su di essa, riscontrando benefici (seppur non immediati). Anche se a rilento, per il futuro, la direzione sembra però segnata: il 24% degli intervistati ha intenzione di adottare soluzioni basate sull’AI nel corso dei prossimi 12 mesi, mentre il 55% ha intenzione di introdurle in futuro, pur non avendo ancora stabilito una roadmap precisa.

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Nella visione dei gestori delle flotte, le principali difficoltà che l’intelligenza artificiale consentirebbe di risolvere sono legate al contenimento delle spese, alla pianificazione dei carichi e dei percorsi, alla sicurezza degli autisti. Indipendentemente dal grado di utilizzo, i fleet manager italiani riconoscono infatti il ruolo dell’AI per ottimizzare tragitti e costi (68%), gestire in maniera tempestiva gli imprevisti (67%), rilevare comportamenti scorretti del conducente (66%) e pianificare in anticipo la manutenzione (66%).

 

I dati della ricerca Geotab e-commerce, in sintesi

  • L’e-commerce continua a crescere: negli ultimi 2 anni, quasi metà delle aziende intervistate (49%) ha registrato un aumento nei volumi di consegna
  • Maggiori anche le richieste degli utenti finali in materia di personalizzazione e tracciamento delle spedizioni
  • Tra le principali sfide della logistica dell’ultimo miglio, contenimento dei costi (59%), rispetto delle tempistiche di consegna (48%), gestione dei tragitti (45%) e manutenzione dei veicoli (42%)
  • Per affrontarle, cresce il livello di digitalizzazione. Il 71% delle aziende dispone di un software di fleet management (contro il 66% del 2021), ma solo il 12% ha già implementato soluzioni di gestione della flotta basate sull’AI

 



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