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Installazione “No guerra” di Mario Cresci a Miglionico visibile fino al 21 agosto


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Bozzetto di Mario Cresci per ‘NO GUERRA’


12/08/2025 – A Miglionico, in Basilicata, sarà visibile fino al 21 agosto 2025 l’installazione “No guerra” firmata da Mario Cresci. L’opera monumentale, presentata il 21 giugno all’interno del progetto Cantiere Evento, trasforma il cantiere di restauro del Serbatoio comunale dell’acqua in un intervento d’arte pubblica, tra memoria, partecipazione e speranza.

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Il tradizionale cantiere edilizio si fa spazio espressivo grazie a “No guerra”, la nuova installazione site-specific di Mario Cresci visibile fino al 21 agosto 2025 a Miglionico, in provincia di Matera. Realizzata nell’ambito di Cantiere Evento, l’opera riveste i ponteggi del restauro del Serbatoio comunale trasformando un’architettura degli anni Trenta in un’icona contemporanea di pace e riflessione.

Estesa su oltre 250 metri quadrati, l’installazione rilegge in chiave attuale la figura del Cristo Redentore, ispirandosi al Polittico di Cima da Conegliano custodito nella vicina Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il gesto benedicente si fa segno universale, accompagnato dalla scritta luminosa “No guerra” che interpella il passante e ribadisce il valore civile dell’arte.

Il progetto è frutto di una collaborazione corale: accanto a Cresci, hanno lavorato i giovani artisti Piero de Palma, Giuseppe Losapio, Fabrizio Riccardi, Michela Rondinone e Angelica Vitella, con il supporto di imprese locali e istituzioni.

Grazie a un sistema di illuminazione curato da Operaluce, l’opera è visibile anche in orario serale, diventando un punto di riferimento nel paesaggio urbano e un invito alla contemplazione.

Promossa dal Comune di Miglionico, dalla Fondazione Gianfranco Dioguardi e dal TAM Tower Art Museum, in collaborazione con l’Archivio Mario Cresci, ANCE Basilicata e Basilicata Creativa, l’iniziativa è curata da Cantiere Evento e Dioguardi Lab, con la direzione artistica di Francesco Maggiore e il coordinamento di Carlo Picerno.

About Cantiere-Evento
«Cantiere-evento» è un progetto ideato da Gianfranco Dioguardi negli anni ’90 e oggi promosso dalla sua Fondazione, con l’obiettivo di interpretare i cantieri urbani come spazi pubblici temporanei di partecipazione, cultura e formazione, coinvolgendo i cittadini attraverso eventi gratuiti come mostre, installazioni, concerti e workshop.
Senza interferire con i lavori, queste attività valorizzano l’estetica del cantiere, rafforzano il tessuto sociale e generano ricadute positive sul territorio. «Cantiere- evento» è divenuto nel 2017 un marchio di Impresa registrato dalla Fondazione Dioguardi presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico oggi in concessione a Dioguardi Lab società benefit, nata dall’incontro tra la stessa Fondazione e il Gruppo Edilportale.com SpA. Alla base dell’avventura Cantiere-evento c’è la volontà di rendere i cittadini artefici e protagonisti dei processi di trasformazione che investono la città. La presenza di un cantiere si trasforma così in un’opportunità per l’ambiente urbano innescando inattese connessioni sia estetiche e spaziali sia artistiche e relazionali. Un approccio virtuoso a cui è stato conferito nel 2023 il Premio internazionale “Bruno Zevi” per la diffusione della cultura architettonica promosso dall’Inarch-Puglia.

About Mario Cresci
Nasce a Chiavari nel 1942, in Liguria, e oggi vive e lavora a Bergamo. Nel 2004 realizza la sua prima antologica, Le case della fotografia. 1966-2003, alla GAM di Torino, mentre nel 2017 riassume i suoi cinquant’anni di attività artistica nella mostra La fotografia del No. 1964-2016 alla GAMeC di Bergamo. Nel 2023, Cresci rilegge i primi venti anni del suo lavoro attraverso la mostra L’esorcismo del tempo, 1960-1980, al MAXXI di Roma. La mostra Colorland, 1975-1983, dello stesso anno, al Monastero di Astino per la Fondazione MIA di Bergamo, unitamente alla recente collettiva Viaggio in Italia – riedizione di quella storica di Bari del 1984 – all’Istituto Italiano della Cultura di Parigi (2024), evidenziano il rinnovato interesse della critica per il progetto di Luigi Ghirri sul paesaggio italiano di quegli anni. Partecipa alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1971, 1979 e nel 1993 in Muri di carta. Fotografia e paesaggio dopo le avanguardie, curata da Arturo Carlo Quintavalle. Dal 1974 alcune sue fotografie fanno parte della collezione del MoMA di New York. Molti lavori sono presenti in diverse collezioni d’arte e fotografia contemporanea di noti musei nazionali.
Dalla fine degli anni Settanta si dedica anche all’insegnamento, attività di esperienza creativa condivisa e intesa come parte integrante del suo lavoro d’autore, nella convinzione che l’opera d’arte può essere anche parte attiva di un processo di crescita sociale. Dal 1991 al 1999 dirige l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo. Insegna in diverse scuole, accademie e università come lo IED, l’Accademia di Brera, la NABA, il Politecnico di Milano, la Fondazione Modena Arti Visive e attualmente insegna all’Università ISIA di Urbino. Ampia e articolata è la sua produzione di libri e più in generale di contributi, anche teorici, sulla fotografia e la comunicazione visiva. Nel 2019 pubblica Segni migranti. Storia di grafica e fotografia (Postcart Edizioni), un compendio della sua ricerca grafica e fotografica, premiato come Livre Historique ai Les Rencontres de la Photographie 2020 di Arles. Nel 2022 per Mimesis Edizioni pubblica Matrici. L’incertezza del vero, dove sperimenta la coesistenza tra scrittura e immagine. Dal 2018 Mario Cresci è rappresentato dalla Galleria Matèria di Roma per l’Italia; dal 2025 si unisce la Large Glass Gallery di Londra. Nel 2023 viene costituito l’Archivio d’artista Mario Cresci, a Bergamo, tutore di tutto il lavoro dell’artista.

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