Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Manifattura del Veneto, l’incognita della ripartenza a settembre: per le imprese l’incubo della “grande calma” negli ordinativi


La manifattura industriale e artigianale veneta si prepara a una ripresa incerta a settembre, tra ordini in calo e l’effetto dei nuovi dazi Usa. I dati Confindustria confermano la frenata produttiva, mentre turismo e reddito delle famiglie complicano ulteriormente il quadro economico

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Due conversazioni flash che danno il polso della situazione di cosa ci si aspetta per la ripartenza di settembre nel cuore della manifattura industriale e artigianale del Veneto. La prima: siamo nella zona tra Bassano del Grappa e Cittadella, uno degli snodi più vitali dell’economia veneta, ed è un pourparler con un mobiliere che produce cucine di medio-alta qualità. Il messaggio è chiaro: c’è quasi la certezza che a settembre, dopo le due settimane canoniche di chiusura, si aprirà con un “buco” nell’agenda degli ordinativi. Ci si salva con la richiesta che arriva dall’estero (non lavora con gli States), debole o debolissima la domanda che arriva dal mercato locale. Parola d’ordine: navigare a vista e vediamo se dopo le ferie si allontanerà questo clima di incertezza mai vista prima che coinvolge anche chi non ha implicazioni dai dazi di Trump.

Il secondo pourparler arriva dal comparto della meccanica: siamo nella zona tra Marostica e Bassano, lungo la nuova superstrada Pedemontana, l’arteria che taglia il Veneto da Montecchio Maggiore (Vicenza) fino a Spresiano (Treviso). Calma piatta tra luglio e inizio agosto, abbiamo di fronte una ripresa dalle ferie con l’incubo di proseguire con questa “grande calma” sul fronte ordinativi, dice un imprenditore che lavora nella filiera della piccola componentistica per l’automotive.

Confindustria Vicenza: dati in calo per il secondo trimestre 2025

Una situazione di fiacca industriale fotografata anche dall’ultima rilevazione di Confindustria Vicenza, con i numeri forniti dalla 168ª indagine congiunturale riferiti al secondo trimestre 2025. Il comparto manifatturiero vicentino registra una flessione della produzione industriale pari al 3,2%, un calo più marcato rispetto al trimestre precedente (-0,7%). In termini qualitativi solo il 23% delle imprese segnala un incremento del livello produttivo (33 % nel trimestre precedente), mentre il 39% denuncia una contrazione (34% nel primo trimestre dell’anno). Quasi la metà degli imprenditori (42%) giudica la capacità produttiva significativamente inferiore alle aspettative. La dinamica degli ordini riflette una situazione di debolezza e instabilità: il 41% delle imprese segnala un calo degli ordini, il 24 % un aumento e il 35% stabilità, con un saldo di opinione negativo che si attesta a -17 (rispetto al -5 del trimestre precedente). Il periodo di lavoro assicurato supera i tre mesi per il 27% delle imprese, mentre per il 73% arriva a tre mesi.

“I dati ci impongono una riflessione profonda. Se da un lato osserviamo una frenata preoccupante della domanda interna ed europea, dall’altro le esportazioni verso i Paesi extra Ue, pur con un incremento limitato, ci ricordano che la capacità delle nostre imprese di competere a livello globale resta solida. Questo significa che il nostro modello produttivo conserva forza e credibilità all’estero, ma va sostenuto con strumenti adeguati”, ha commentato Barbara Beltrame Giacomello, da pochi mesi alla guida di Confindustria Vicenza.

Trend del mercato interno ed estero nel Vicentino

A livello provinciale, sul mercato interno, le vendite calano infatti dell’1,2 %, rispetto al +1,3 % registrato nel trimestre precedente. Mentre le esportazioni verso l’area Ue mostrano una flessione del 2,6 % (rispetto al +1,1 % di inizio anno). L’unica positiva è data dalle vendite verso i paesi extra‑Ue che registrano un modesto incremento dell’1,2 %. I prossimi trimestri, in termini di produzione e di esportazioni, potrebbero tuttavia subire un ulteriore contraccolpo anche in virtù di un semplice effetto statistico: l’anticipazione delle esportazioni verso gli Stati Uniti che in parte si è verificata soprattutto nei primi mesi del 2025 (il cosiddetto front loading per aggirare l’entrata in vigore dei nuovi dazi) potrebbe rendere le percentuali di crescita o diminuzione dell’export ancora più marcate nei prossimi periodi di osservazione.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Dazi Usa e impatto sul comparto manifatturiero veneto

L’effetto reale della nuova politica commerciale dell’amministrazione Trump, al netto di tutti i tentativi di pesare e prevedere l’esito dell’introduzione di tariffe più alte nel mercato americano, è tuttavia il primo elemento che contribuisce alla “grande calma” degli ordinativi che le imprese venete vedono stagliarsi nelle prossime settimane. “È un cambio di paradigma, quello che arriva dagli Stati Uniti con l’introduzione dei dazi base al 15% sull’export dall’Unione europea. Una tariffa che, se è la metà di quanto minacciato per lettera da Trump, è più che tripla rispetto ai precedenti dazi medi fissati al 4,8%, e senza reciprocità. Il rischio, sommato a un dollaro svalutato del 12-13% da inizio anno, non è solo quello di un impatto pesante sulle dinamiche commerciali e sulle nostre capacità di penetrazione su un mercato strategico come quello americano: 22,6 miliardi di minore export italiano negli Usa secondo il Centro Studi Confindustria. Qui si rischia la tenuta economica e sociale del comparto manifatturiero italiano ed europeo, e dell’Unione stessa, se non saprà reagire con ben altra fermezza nel far valere la sua forza economica, di fronte alle politiche commerciali di Stati Uniti e Cina”, osserva Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est.

Turismo e reddito delle famiglie: nuovi elementi di incertezza

Nel frattempo, a rendere ancora più incerto il quadro della situazione economica italiana, ci sta pensando anche il turismo e i numeri non proprio brillanti che arrivano da hotel, spiagge e prenotazioni. I dati definitivi di presenze, incassi e giro d’affari, non sono ancora disponibili ma per quanto riguarda le famiglie italiane la questione della continua erosione del reddito disponibile avvenuta in questi ultimi anni sembra essere arrivata al dunque.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura