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Nuovo fondo per PAC e politica di coesione nel bilancio UE


Il 16 luglio 2025 la Commissione Europea ha presentato la sua proposta per il bilancio europeo dalla validità settennale, il Multiannual Financial Framework o Quadro Finanziario Pluriennale 2028/2034.

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Questo primo passo per il nuovo quadro finanziario delinea gli obiettivi e ribilancia i fondi comunitari, ma dovrà prima essere discusso e approvato a maggioranza dal Parlamento Europeo e all’unanimità dagli Stati membri entro il 2027.

Nel quadro generale di instabilità geopolitica ed economica, la Commissione ha previsto un’allocazione di circa 2.000 miliardi di euro per i sette anni, aspirando a conseguire nuove risorse stabili di entrata per non gravare sugli Stati membri.

1) Obiettivi del Quadro Finanziario Pluriennale 2028/2034

Il Multiannual Financial Framework esposto da Von der Leyen rappresenta non solo un programma finanziario ma un vero e proprio piano politico verso le aspirazioni unionali focalizzate su competitività, sicurezza, difesa, migrazione, sicurezza alimentare, autonomia strategica e allargamento.

L’ambizioso programma punta ad essere più semplice, flessibile e strategico, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza e l’indipendenza energetica, le politiche sociali, la difesa e la parità di condizioni e di sviluppo attraverso:

  • maggiore flessibilità del bilancio, così da reagire al meglio alle nuove sfide economiche e geopolitiche;
  • maggiore semplicità nel recuperare e accedere alle opportunità di finanziamento dei programmi europei, sia per le aziende che per i cittadini;
  • specificità di piani, riforme e investimenti, costruiti ad hoc sulle esigenze del territorio, così da avere un impatto rapido e mirato;
  • una potenziata competitività, specialmente per porsi alla guida nello sviluppo delle tecnologie pulite;
  • nuove risorse finanziarie, per permettere il raggiungimento degli obiettivi comuni senza gravare sui singoli Stati membri.

2) Quadro Finanziario Pluriennale: il budget 2028/2034

La Commissione ha proposto un bilancio complessivo dal valore di 1.984 miliardi e 894 milioni di euro, corrispondenti a un valore reale di circa 1.763 miliardi tenendo conto dell’inflazione prevista per il periodo in considerazione e del rimborso del debito europeo per il Next Generation EU a partire dal 2028.

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La proposta è di continuare a finanziare il budget attraverso i due canali principali: 

  • da una parte i versamenti diretti degli Stati membri
  • e dall’altra il prelievo dalle risorse proprie dell’Unione.

Nonostante obiettivo dichiarato dalla Commissione stessa sia di non gravare eccessivamente sulle finanze nazionali, il contributo al budget richiesto è aumentato dall’attuale 1,1% del reddito nazionale lordo annuo RNL a circa l’1,26% del RNL.

D’altra parte, la Commissione propone di aggiungere alle risorse proprie già in utilizzo (entrate da dazi doganali, imposta sul valore aggiunto, quantità di rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati) ulteriori risorse proprie: risorse basate sul sistema di scambio di quote di emissione, risorse basate sul meccanismo di adeguamento del carbonio, quelle sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche non raccolte, quelle basate sulle accise sul tabacco e una risorsa societaria per l’Europa basata sul contributo delle grande imprese con fatturato netto annuo superiore a 100 milioni di euro.

Grazie alle cinque nuove risorse proprie del bilancio, la Commissione stima un introito di circa 58 miliardi di euro all’anno.

Inoltre, per garantire la maggiore flessibilità necessaria ad una risposta più immediata agli shock geopolitici ed economici, è previsto uno strumento di flessibilità di circa 15.777 miliardi.

Nella sua proposta, la Commissione sottolinea come la frammentazione dei programmi finanziari dell’Unione abbia ridotto l’accessibilità, la flessibilità e l’impatto degli stessi programmi, e propone perciò di ottimizzare la sua linea d’azione attraverso l’identificazione di tre priorità generali:

  1. coesione economica, sociale e territoriale, prosperità e sicurezza agricola, rurale e marittima;
  2. competitività, prosperità e sicurezza;
  3. Europa globale.

A ciascuna delle tre voci la Commissione allocherebbe rispettivamente 1.062 miliardi 220 milioni di euro (corrispondente a circa il 48% del budget), circa 590 miliardi e circa 215 miliardi.

3) La PAC nel Quadro Finanziario Pluriennale 2028/2034

La novità più controversa è la proposta di creare un fondo unico all’interno della prima priorità, denominato “Piani di partenariato nazionali e regionali”, in cui riunire i fondi europei erogati da Stati e regioni per politiche di coesione e politica agricola, per un totale di circa 865 miliardi di euro.

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L’obiettivo del Fondo Unico è quello di semplificare l’accesso ai fondi, sia per le autorità che per i beneficiari, attraverso la creazione di un piano ad hoc per ogni Stato membro che includa le misure di sostegno di lavoratori a livello nazionale o territoriale, agricoltori, pescatori, e regioni stesse.

L’unione dei fondi di coesione e agricoltura, sottolinea la Commissione, nasce dalla necessità di potenziare un impatto più efficiente dei fondi stessi sul territorio, così da sostenere al meglio l’allineamento regionale e statale dei Paesi membri, così come lo sviluppo delle competenze e l’inclusione sociale.

I Piani saranno elaborati dalla Commissione, in accordo con gli Stati membri, le regioni e i portatori di interessi territoriali. 

D’altro canto, la proposta indica gli Stati stessi come gestori e allocatori dei fondi (proprio come accaduto con i fondi del Next Generation EU), per assicurare maggior controllo nell’impiego delle risorse.

All’interno dei Piani di partenariato, perciò, non verranno promosse esclusivamente le pari opportunità, l’inclusione sociale e il sostegno ad aree rurali e regioni meno sviluppate (con un fondo stimato di circa 453 miliardi e un importo minimo obbligatorio da destinare alle regioni da potenziare) ma anche le politiche agricole.

La PAC risulta essere ancora al centro degli interessi unionali, con sicurezza alimentare, sostegno all’economia agricola e sviluppo delle zone rurali come priorità dei finanziamenti: l’obiettivo resta assicurare l’accesso a prodotti alimentari sicuri e accessibili, garantire stabilità a un settore estremamente influenzato da cambiamenti climatici e geopolitici, promuovere lo sviluppo delle zone rurali e incoraggiare pratiche agricole sostenibili e climaticamente meno impattanti.

All’interno dei Piani di partenariato sono previsti per la PAC 295 miliardi 699 milioni di euro, con un fondo di sicurezza di circa 6 miliardi, ma il sostegno al reddito sarà vincolato al raggiungimento degli obiettivi nell’ambito delle misure ambientali, del sostegno ai nuovi agricoltori e al ricambio generazionale e a strumenti di gestione del rischio.

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Il QFP 2028/2034 propone una nuova struttura per la PAC basata su:

  • semplificazione amministrativa di pagamenti, controlli e audit, sia per i beneficiari che per le amministrazioni statali e locali;
  • fondo di sostegno al reddito separato per agricoltori, con pagamenti per superficie e un tetto ai pagamenti diretti e degressività di aiuti, e strumenti di riforme, anche fiscali, a sostegno degli investimenti, delle PMI agricole, dei giovani agricoltori e di incentivi agroambientali;
  • maggiore cooperazione fra Stati membri, regioni e aree rurali, così da creare una strategia più coerente ed effettiva, garantendo lo sviluppo e il ricambio generazionale;
  • maggiore assistenza dopo le crisi grazie alla “rete di sicurezza dell’unità” che permette flessibilità e celerità nel sostegno agli agricoltori colpiti da catastrofi naturali.
  • transizione verde e Green Deal, con l’obiettivo specifico del 35% e focus su cambiamento climatico ma anche decarbonizzazione e preservazione della biodiversità
  1. Il Fondo per la Competitività ed Europa Globale nel Quadro Finanziario Pluriennale

Oltre al Fondo Unico, le altre due voci di spesa sono quello per la competitività e quello per il futuro allargamento dell’Unione.

Il Fondo per la competititività europea sarà principalmente destinato agli investimenti in ambiti e tecnologie strategiche, così da porre l’Europa al centro dell’innovazione. 

Il bilancio dedica al Fondo per la competitività 450 miliardi 508 milioni, comprendendo obiettivi specifici come Horizon Europe, salute, biotecnologie, agricoltura e bioeconomia, decarbonizzazione, sicurezza.

Inoltre, la spinta alla competitività verrebbe data anche dal sostegno alla formazione, alla cultura e alla giustizia, attraverso i programmi Erasmus+ e AgoraEU, tra gli altri.

Per quanto riguarda la sua esternalizzazione, è stata pensata Europa Globale, con il fine di finanziare la sua azione esterna attraverso un budget di 200 miliardi 309 milioni di euro diviso in cinque aree geografiche e in un pilastro globale. 

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Obiettivo è quello di creare una politica economica estera europea, che si basi anche su un’azione più efficace e immadiata all’evolversi delle situazioni geopolitiche, e lo sviluppo di partenariati vantaggiosi.

La bozza del bilancio europeo proposto dalla Commissione è solo all’inizio dell’iter legislativo, che dovrà essere discusso nei prossimi 24 mesi da Parlamenti e Consiglio, e approvato dagli Stati membri.



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