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“Serve un fronte comune per il territorio”


Il dibattito sul sistema di affidamento degli appalti a Terni si arricchisce di due voci di peso. Confcooperative Umbria e CNA Terni hanno risposto all’invito del Comune, annunciando la propria disponibilità a partecipare al summit che sarà convocato per settembre con le principali stazioni appaltanti e le associazioni di categoria. L’obiettivo dichiarato: avviare un tavolo di confronto stabile, capace di produrre proposte condivise per un modello di sviluppo che valorizzi le imprese locali e rafforzi la competitività del territorio.

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Il confronto tra il Comune di Terni e Confartigianato è nato dalle critiche dell’associazione sul ricorso al massimo ribasso negli appalti. Il Comune, tramite l’assessore Giovanni Maggi e il vicesindaco Riccardo Corridore, ha risposto con dati e accuse di strumentalizzazione: la Provincia e molti comuni hanno largamente applicato il massimo ribasso, mentre a Terni oltre la metà dei lavori è stata affidata con l’offerta economicamente più vantaggiosa. Maggi ha annunciato la convocazione di un tavolo provinciale a settembre. Confartigianato ha replicato chiedendo risposte e ricordando che le norme permettono scelte premiali in favore delle imprese locali.

Confcooperative: imprese locali come presidio di sviluppo e coesione sociale

In una lettera indirizzata al sindaco Stefano Bandecchi e al vice sindaco Riccardo Corridore, i dirigenti Carlo Di Somma e Sandro Corsi sottolineano la necessità di riportare il dibattito sugli appalti a una prospettiva più ampia.

“Riteniamo fondamentale che il dibattito sugli strumenti e le modalità di gestione delle procedure pubbliche sia ricondotto a una prospettiva di valorizzazione delle imprese radicate nel tessuto produttivo ternano”, scrivono, ricordando che queste realtà, spesso con una storia pluridecennale, generano occupazione stabile, investono nella formazione e reinvestono i margini nella comunità.

Confcooperative chiede quindi un tavolo “aperto, costruttivo e inclusivo” con tutte le forze sociali ed economiche, con priorità su tre assi strategici:

  • rafforzare il legame tra imprese locali e istituzioni

  • promuovere filiere produttive territoriali

  • integrare crescita economica e impatto sociale

Secondo Di Somma e Corsi, questo percorso non è solo un’opportunità per il tessuto imprenditoriale, ma un volano per l’intera Italia centrale, da sempre caratterizzata da un’economia diffusa e radicata sul territorio.

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CNA: superare le divisioni e puntare su criteri di aggiudicazione che favoriscano qualità e territorio

Sulla stessa linea, ma con un ulteriore passo, interviene Mirko Papa, imprenditore edile e presidente territoriale della CNA di Terni.

“Prima di interpellare le istituzioni ai vari livelli, sono le associazioni stesse che devono chiedersi quali azioni concrete possano mettere in campo per la crescita del territorio”, osserva Papa, proponendo un tavolo interassociativo per superare le contrapposizioni e definire proposte comuni.

Il presidente della CNA mette in chiaro il primo tema da affrontare: “Siamo contrari al criterio del massimo ribasso per l’aggiudicazione delle gare pubbliche. Preferiamo l’offerta economicamente più vantaggiosa e procedure negoziate con invito a rotazione, così da creare spazio per le imprese locali nel rispetto delle regole”.

Tra le priorità indicate da CNA ci sono anche il nuovo piano regionale socio-sanitario e la rinegoziazione dei fondi strutturali, due capitoli che, secondo Papa, avranno impatti diretti sulla comunità e sull’economia locale.

Il nostro dogma è aiutare le imprese a crescere e se puntiamo a questo obiettivo tutti insieme sarà più facile raggiungerlo, conclude.

Il summit di settembre, al quale saranno invitate la Provincia di Terni, i comuni di Narni, Amelia e Orvieto, insieme alle principali stazioni appaltanti e associazioni di categoria, si annuncia dunque come un momento chiave per ridefinire il rapporto tra istituzioni e sistema produttivo.

La convergenza di Confcooperative e CNA sulla necessità di un fronte comune rappresenta un segnale di maturità e di consapevolezza: la competitività del territorio passa anche dalla capacità di fare squadra.

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